Vela, Solidaire du Chocolat - Basta poco per rovinare mesi di preparazione e compromettere l'esito di una regata, ma questa è la dura legge dell'Oceano e bisogna sottostarle. Giovanni Soldini e Pietro D'alì stanno continuando in condizioni difficili dopo la rottura dello strallo ed oggi hanno perso un bel po' di miglia dal battistrada Tanguy de Lamotte. Hanno anche ceduto il secondo posto a vantaggio di Cheminées Poujoulat che ora li precede (rilevamento ore 20:00) di 12 miglia. Tanguy de Lamotte e Adrien Hardy su Initiatives Novedia hanno preso il largo ed ora hanno un vantaggio su Giovanni e Pietro di 114 miglia. Lo stop tecnico a St. Barth è sicuramente necessario e dovrà essere, come da regolamento, almeno di tre ore. A St. Barth potrebbero fermarsi anche Seguin e Tripon (Cargill-MTTM) che hanno rotto l'alternatore e stanno centellinando l'uso dell'energia elettrica a bordo. Intento, dopo un black-out telefonico durato una ventina di ore oggi il team di Giovanni è riuscito finalmente mettersi in contatto nel primo pomeriggio. Telecom Italia è rimasta intrappolata da ieri sera in un violentissimo temporale non previsto dai modelli meteo, con tuoni e fulmini che hanno obbligato Giovanni e Pietro a spegnere il telefono satellitare per ragioni di sicurezza. I cambi di rotta e le basse velocità di Telecom Italia in queste ultime ore sono dovute ai continui cambi di direzione e forza del vento e alla necessità di navigare senza forzare l'albero a causa della rottura dello strallo avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi.
Intorno alle 13.30 Giovanni, in una tregua dai fulmini, ha riacceso il telefono: "Una notte infernale", ha raccontato. "Siamo capitati dentro un temporale di una forza inaudita. Il vento passava in continuazione da 0 a 50 nodi. Io e Pietro siamo distrutti. Abbiamo avuto veramente paura di disalberare perciò abbiamo ridotto moltissimo la velocità. Adesso non so neppure dire se il peggio è passato. I fulmini sono scomparsi ma il vento viene dalla nostra destra, un fatto inspiegabile. Navighiamo in una situazione di estrema emergenza".
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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