Il ritardo di Thomas Coville su Francis Joyon è ora superiore alle mille miglia. Questa cifra simbolica ma pesante è stata superata intorno alle 23:30 di questa notte.
I dati sono grezzi ma Thomas Coville questo giovedì mattina è indietro di 1.041 miglia rispetto al tempo di riferimento di Francis Joyon, il che equivale grosso modo a due buoni giorni di navigazione ottimale, a tre con condizioni medie e a quattro a questi ritmi da lumaca (si fa per dire…).
Thomas Coville ha iniziato questa mattina la sua quattordicesima giornata di gara a circa 2.300 miglia dal Capo di Buona Speranza. Nel 2007 Francis Joyon aveva tagliato la longitudine del famoso "Capo delle Tempeste" in 15 giorni, sette ore e 16 minuti, con quattro giorni di vantaggio sul precedente record di Ellen MacArthur.
Finora Thomas Coville aveva fatto più o meno le stesse cose di IDEC fino all’Equatore, quando, passato nel Sud Atlantico, si è provato di fronte ad un anticiclone di Sant’Elena così esteso da essere praticamente invalicabile. DI solito ci si gira intorno, con più o meno fortuna. Questa volta ci si finisce dentro e basta. Questa sta facendo la differenza. Nel 2007 Francis Joyon aveva beneficiato di un’apertura che gli aveva permesso di fare una diagonale perfetta verso Cape Town. Se si guarda la mappa ore, la distanza laterale tra le due rotte è enorme.
Quindi nello stesso momento in cui IDEC nel 2007 filava a più di 22 nodi, Coville andava a volte sotto i 10. Perdere 10/15 miglia ogni ora non è certo un buon viatico per migliorare un record. Fortunatamente avvicinandosi ai 30 sud Sodebo sembra aver ritrovato un po’ di vento ed ora viaggia a circa 20 nodi, che sono comunque sempre 3 di meno di quanto stava facendo Joyon nello stesso momento.
Al momento, la finestra scelta è stata sfavorevole, ma non bisogna gettare la spugna, perché ci sono ancora quasi 19 mila miglia davanti alla prua per recuperare. Certo bisognerà coprirli in 44 giorni per battere il record, ma è un obiettivo difficile, ma non irraggiungibile.
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