Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, ha presentato ai componenti del Comitato Portuale il Piano Operativo triennale 2008/2011, recante gli interventi prioritari che l’Autorità Portuale intende realizzare e portare a compimento, per migliorare la performance di traffico merci e passeggeri del Porto di Venezia.
Il Presidente Costa, insediato da poche settimane, ha tenuto a sottolineare alcune premesse necessarie, attinenti la situazione attuale del porto di Venezia, oggi sesto porto commerciale italiano, addirittura terzo se si escludono i petroliferi, trentunesimo in Europa (30 milioni di tonnellate annue di traffico, delle quali 11 di prodotti petroliferi, nel 2007). Il traffico passeggeri è ancora più lusinghiero, secondo porto italiano, terzo porto europeo (oltre un milione i passeggeri croceristi, sempre nel 2007).
Performance di tutto rispetto, anzi eccezionali, tenuto conto il progressivo peggioramento dell’accessibilità nautica, che costringe le grandi navi sempre più presenti nei trasporti commerciali acquei ad alleggerire i loro carichi presso altri porti prima di poter accedere ai moli veneziani. Non solo, vi è stata anche una progressiva riduzione dell’accessibilità ferroviaria, da 60 treni al giorno del passato ai 20 di oggi, ed un solo treno blocco odierno con destinazione Milano, contro i 5, 6 del passato con destinazione Austria e Svizzera. L’accessibilità stradale non aiuta, perdurando uno stato di “precarietà” inidonea a velocizzare il traffico su gomma.
Performance di tutto rispetto, ma comunque insoddisfacenti, soprattutto se si guarda al futuro prossimo, tenuto conto che l’economia del Nord-Est, retrostante il Porto di Venezia, genera in origine e in destinazione una quantità di traffico marittimo-portuale enormemente superiore a quella trattata dal suo porto naturale.
Un futuro prossimo già alle porte, dove i porti dell’Alto Adriatico si troveranno a godere tutti di una centralità geografica favorevolissima, che toccherà a noi trasformare in centralità economica fattiva per il Porto di Venezia. Una centralità logistica che vedrà l’incremento della domanda di servizi portuali in un’area geografica comprendente il nord-est italiano, la bassa Germania, l’Austria, la Slovenia, la Cechia, l’Ungheria ed i Paesi Balcanici. Una nuova regione economica determinatasi dall’inclusione dello spazio economico europeo dell’area balcanica, l’infittirsi delle relazioni intramediterranee, un maggior “feederaggio” da Sud, una sempre maggior esigenza di Mediterraneo rispetto a Mar del Nord e Mar Baltico; una strategia ferroviaria che prevede il traforo del Brennero, accanto al cosiddetto Corridoio V, che consentirà un collegamento diretto dalla Penisola Iberica al confine Ucraino, toccando in Italia il mare a Venezia ed a Trieste. Una vasta regione che ha come naturale sbocco a mare l’Alto Adriatico. Un appuntamento imperdibile per l’Autorità Portuale di Venezia.
Questo Piano Operativo Triennale è dunque volutamente dedicato alla definizione delle condizioni infrastrutturali ed organizzative necessarie perché il Porto di Venezia possa giocare un ruolo da protagonista. Di seguito, sinteticamente, gli ambiti di operatività indicati dal POT medesimo.
ACCESSO NAUTICO
L’escavo dei canali navigabili lagunari in corso consentirà il ripristino della quota di – 11.50 metri entro l’estate 2009 ed a -12.00 metri entro il 2011. Al contempo, va sfruttato a fini portuali l’asset costituito dalla profondità -14 metri oggi esistente sull’asta che va da bocca di Malamocco al porto di San Leonardo.
ACCESSO FERROVIARIO
Definizione del tracciato del Progetto Prioritario 6 della Rete Transeuropea di Trasporto, per un miglior collegamento ferroviario sia dell’isola portuale, sia delle aree ex industriali di Marghera, con la rete ad alta capacità/velocità di Padova, Trieste e Rovigo.
ACCESSO STRADALE
Realizzare gli interventi previsti dall’accordo Moranzani, che consentirà al traffico portuale di instradarsi sull’A4 attraverso il casello di Boriago.
ACCESSO ALLA NAVIGAZIONE INTERNA
Migliore organizzazione del trasporto fluviale di merci, grazie ad una maggiore sensibilità imprenditoriale pronte agli investimenti, con l’acquisto di chiatte e spintori.
AUTOSTRADE DEL MARE
Le linee di collegamento con la Grecia già sono a regime. Nel Mediterraneo si appalesa una grande opportunità<di sviluppo, da cogliere, mediante anche la realizzazione di infrastrutture dedicate con la realizzazione del Terminal di Fusina.
IL RECUPERO A FINI PORTUALI DI AREE IN ZONA INDUSTRIALE DI MARGHERA
Lo sviluppo portuale può e deve avvantaggiarsi di aree industriali adiacenti alle banchine dei canali del porto industriale, nel momento in cui queste dovessero smettere le loro attuali attività.
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