Diario di bordo di Marco Nannini
Vela, Global Ocean Race - Negli ultimi giorni abbiamo fatto tante velocissime miglia. La scorsa settimana abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di rallentare per evitare il peggio di una profonda depressione che ci tagliava il percorso. A conti fatti abbiamo trovato condizioni molto impegnative e fatto qualche danno, Cessna davanti a noi è stata costretta a fermare la barca nel cuore della notte mettendosi alla cappa per far fronte ad enormi onde che si frangevano sulla barca. Tutto sommato siamo contenti della scelta che abbiamo fatto anche se ci era costata parecchie miglia sui leader. Negli ultimi giorni invece situazione opposta, la tempesta extra-tropicale Beryl stava puntando dritto su di noi arrivando da sud est minacciando di darci una bella strapazzata. Considerata la traccia attesa del centro del ciclone la strategia difensiva migliore era quella di cercare di fare più strada possibile verso est, nella speranza di passare davanti ed evitare il peggio. La foto indica la nostra posizione rispetto a quella attesa del centro della burrasca. Dunque, con un doppio incentivo ad andare forte, per evitare la tempesta e per arrivare al traguardo, abbiamo spinto a fondo l'acceleratore coprendo tante rapide miglia. Prima con lo spinnaker in testa d'albero, tutto ieri, poi quando il vento è iniziato a ruotare da sud e il cielo a coprirsi segnalando l'arrivo della depressione, abbiamo cambiato per lo spinnaker piccolo che abbiamo tenuto con vento fra i 30 e i 35 nodi con raffiche fino a 40 lanciando la barca in favolose planate fino a 20 nodi facendoci cavalcare rapidamente verso Les Sables D'Olonne, sempre però con un pizzico di apprensione, rallentando avremmo dato modo alla tempesta di raggiungerci, andando forte si ha sempre paura di rompere qualcosa. Finora tutto bene. Abbiamo superato lo scoglio psicologico delle mille miglia al traguardo, il vento è ancora forte ma dovrebbe presto iniziare a calare.
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