LINK VIDEO PRESENTAZIONE GIRO DEL MONDO GAETANO MURA
https://www.youtube.com/watch?v=DPuoLe5v6EU
Gaetano ha deciso: va a fare il giro del mondo in solitario. Perché? Non c’è da chiederlo. E’ un navigatore. Deve andare e basta. Non c’è niente di razionale nella decisione di partire. Ma è contento. Si vede dai suoi occhi che guizzano felici, pur in una conferenza stampa condita da interventi istituzionali. “Navigare necesse est, vivere non est necesse”. Così Pompeo arringava le sue truppe restie ad imbarcarsi a causa del tempo cattivo. Ovviamente per Gaetano è valida solo la prima parte. “C’è stata tanta cura, tanta preparazione, tanto studio per consentire questa partenza. Nulla è stato o verrà lasciato al caso fino a quando non mollerò gli ormeggi. Poi diventerò anche un po’ fatalista. Io ho fatto il massimo così come tutta la squadra che ha lavorato con me. Abbiamo dato tutto. Non partirò con alcun rimpianto di non aver fatto qualcosa. Poi in mare sarò anche un po’ fatalista”.
Dalla platea qualcuno chiede quale sia la paura più grande. “Quella di non finire”, risponde pronto Gaetano.
Non sono i ghiacci, la solitudine, il freddo o le tempeste. “Tutto si supera, ma l’importante è finire quello che si è cominciato. Matteo Miceli aveva quasi completato il giro, aveva superato tutta la parte più complicata e difficile e si è dovuto arrendere mentre risaliva l’Atlantico per la perdita del bulbo”.
La partenza sarà ad ottobre, data canonica per affrontare i mari del sud nel loro periodo migliore. Data ancora da definire, non per scegliere la finestra meteo migliore per la discesa fino all’equatore, ma per passare indenne Gibilterra. Il Class 40 è una barca piccola e per raggiungere le Colonne d’Ercole ci vorranno almeno 6 giorni. Con il gran traffico che c’è in quella zona saranno sicuramente 6 giorni d’inferno, tanto per cominciare bene.
Si parla di record, ma sarà ovviamente solo un tempo di riferimento. ”A finire il giro del mondo con un Class 40 è stato finora solo il cinese Guo Chuan - precisa Gaetano Mura - che però è partito da Quingdao e quindi si è risparmiato tutto l’Atlantico. Matteo Miceli non ha terminato il suo giro, ma so che sta lavorando per lanciare un Roma Ocean World per i Class 40 con partenza da Roma. Gibilterra potrebbe essere il posto giusto per prendere un tempo di riferimento. Di lì chiunque parta dal Mediterraneo deve passarci per forza e il confronto sarebbe facile”.
E’ un anno che Gaetano lavora a questo progetto. Non ha altro nella testa e si sente da come risponde alle mille domande che gli vengono poste. Il dado è tratto ed agosto e settembre saranno due mesi d’inferno. Solo l’autunno placherà la sua furia.
Tenta comunque di non evidenziarlo troppo. “Per me è comunque difficile andar via da casa. Sono nato e vivo a Cala Gonone, un posto bellissimo. Penso che per i Bretoni sia più facile staccare. Hanno un clima d’inferno, con pioggia, nebbia, freddo. Per loro partire è forse più facile, perché il mare li porta a cercare quel sole che non hanno”. Ma, si insiste dalla sala, quattro mesi lontano da casa, da sua moglie, dai suoi figli? Come comunicherà con loro. “Poco. E’ meglio diradare i contatti, perché loro saranno nel mio “mondo casa” ed io sarà nel mio “mondo barca”. Io non posso aiutare loro e loro non possono aiutare me”.
Sarà un viaggio lungo, anche nella mente. E' questo il mondo dei solitari oceanici. Brest o Cala Gonone poco importa. C'è un bisogno primordiale. Navigare necesse est!
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