L’art. 3 dello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di Enti pubblici non economici vigilati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prevede una modifica all'art.9 della Legge n.84 del 1994, che comporta la riduzione da sette a quattro del numero dei rappresentanti delle imprese e dei lavoratori nell'ambito dei Comitati delle Autorità portuali.
Con tale decreto si intende procedere al riordino di Enti pubblici non economici vigilati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “al fine di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche".
Per evitare di compromettere il regolare funzionamento del più importante organo di governo dei porti nazionali, il 24 novembre, Nicola Coccia, Presidente di Confitarma ha scritto una lettera ai Ministri delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta e per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, nonché al Presidente del Consiglio di Stato Paolo Salvatore, con la quale chiede che venga cancellato l’art. 3 dal testo dello schema di decreto.
Confitarma ritiene infatti che tale modifica comprometta seriamente il delicato equilibrio voluto dal legislatore per realizzare una forma di "amministrazione partecipata" rivelatasi negli anni essenziale per garantire la più ampia trasparenza e partecipazione all'attività delle Autorità portuali.
Se lo scopo che si intende perseguire è quello di ridurre la spesa di funzionamento delle Autorità portuali, la riduzione dei rappresentanti oltre ad essere dannosa per la gestione dei porti risulta anche inutile. Basterebbe infatti escludere l’erogazione di qualsiasi compenso a favore di tali rappresentanti, compenso peraltro già oggi estremamente contenuto.
“L'importanza politica connessa alla presenza dei rappresentanti del mondo imprenditoriale e del lavoro nei Comitati portuali – afferma Nicola Coccia - non può essere compromessa per finalità puramente economiche che peraltro avrebbero un effetto minimo sull'economia complessiva delle Autorità portuali”.
Inoltre, dal punto di vista funzionale, la modifica che si intenderebbe introdurre risulta del tutto inapplicabile in quanto i quattro rappresentanti delle imprese dovrebbero essere designati da sette categorie imprenditoriali rendendo di fatto impossibile alle Autorità portuali procedere alla loro nomina in assenza di criteri selettivi difficilmente individuabili. Nell'impossibilità di nominare tali rappresentanti verrebbe di fatto a mancare una componente essenziale per il regolare funzionamento del Comitato.
Infine, il Presidente di Confitarma, sottolinea che il Parlamento, da tempo impegnato nel progetto di riforma della citata legge n. 84/94, non ha mai previsto nei vari progetti di legge di revisione una modifica cosi radicale dell'art. 9 della legge n.84 del 1994.
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