E’ stato presentato oggi il Protocollo d’Intesa siglato fra Assonat, Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici ed i Consorzi Obbligatori nazionali Cobat e Coou per un corretto recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti dalle imbarcazioni, in particolare batterie al piombo esauste e oli usati.
L’Accordo prevede l’installazione di apposite isole ecologiche nei porti turistici della rete Assonat, per garantire - mediante la rete di Raccoglitori Incaricati e di Concessionari COBAT e COOU – una corretta gestione di questi rifiuti pericolosi.
Alla conferenza stampa – che si è tenuta questa mattina presso il Centro Congressi di Confcommercio – sono intervenuti Luigi Bonetti - Vice Presidente Assonat, Luigi De Rocchi – Responsabile Studi e Ricerche Cobat, Franco Barbetta – Segretario Generale Coou e Claudio Mazza - Presidente Federnautica.
Nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati i contenuti del Protocollo e le modalità di gestione del servizio.
Il Protocollo prevede la sottoscrizione di un Accordo da parte di Cobat e Coou con le aziende associate ad Assonat che gestiscono i porti turistici privati della rete.
Mediante tale accordo il Cobat e il Coou si impegnano a garantire un servizio di ritiro gratuito dei rifiuti costituiti da batterie al piombo esauste ed oli usati, assicurandoli ad un corretto ciclo di smaltimento o di recupero rispondente all’attuale legislazione in vigore.
Assonat si impegna a sua volta a rendere nota a queste aziende la possibilità di attivare il servizio gratuito di raccolta rifiuti anche attraverso l’installazione di isole ecologiche (Progetto “L’isola nel Porto”).
L’idea di un coordinamento nazionale tra settori produttivi di servizi e delle attività di recupero controllato dei rifiuti speciali nasce nel primo semestre del corrente anno. L’accordo oggi firmato tra ASSONAT, COOU e COBAT , pertanto , è la dimostrazione tangibile della fattiva possibilità di conciliare le peculiari esigenze di gestione degli Approdi Turistici con la necessità di mantenere costantemente sotto controllo il rispetto dell’ambiente.
In questo contesto, l’accordo riconosce una valenza anche economica data da un ritorno d’immagine del rispetto dell’ambiente marino verso i primi fruitori: i diportisti. Infatti la sempre maggiore attenzione alle tematiche ambientali, spinge gli stessi alla ricerca di strutture che assicurino nella propria gestione rispondenza a tali temi.
Il valore positivo dell’iniziativa vede anche nei cambiamenti e ammodernamenti delle realtà portuali turistiche, nell’erogazione qualitativa dei servizi e nel rispetto della tutela dell’ecosistema marino, un effettivo contributo diretto alle stesse imprese nell’accogliere le nuove esigenze e necessità del turismo nautico e del diportismo in genere.
“Con questa iniziativa abbiamo voluto incentivare la partecipazione dell’utenza della nautica ad un corretto comportamento per la tutela dell’ambiente marino – ha commentato Luigi De Rocchi, Responsabile Studi e Ricerche del Cobat – “Il settore nautico è infatti interessato da una sensibile dispersione di batterie al piombo esauste, e per questo il nostro obiettivo è quello di fornire ai diportisti e agli utenti del mare strumenti utili contro la dispersione nell’ambiente di rifiuti altamente inquinanti e pericolosi per la salute di tutti”.
“Sappiamo bene che ogni goccia di olio usato non raccolta nei porti è destinata a raggiungere il mare, creando danni irreparabili. – ha dichiarato invece Franco Barbetti, Segretario Generale del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati - Bastano quattro litri di olio usato, versati incautamente in mare, per inquinare una superficie grande come un campo di calcio. Ecco perché il nostro obiettivo è quello di raccogliere l’olio usato fino all’ultima goccia. Oggi sappiamo di poter contare anche sull’impegno siglato con questo Protocollo d’Intesa. Ora il buon esito dell’iniziativa dipenderà altresì dalla coscienza degli utenti che dovranno collaborare utilizzando correttamente le isole ecologiche collocate nei porti.”
La portualità turistica italiana, rappresentata attraverso ASSONAT – FEDERNAUTICA , quale realtà associativa di riferimento, infatti, ha maturato una particolare attenzione alla gestione, politica, educazione e informazione ambientale, in un’ottica di sviluppo eco-sostenibile premiante per le nostre realtà imprenditoriali.
Questo ulteriore passo contribuirà a stimolare il raggiungimento di nuovi e continui miglioramenti anche qualitativi, necessari per poter riuscire a competere con le strutture delle altre nazioni europee, rappresentando sempre di più un fattore strategico nell’attrarre quel segmento di domanda turistica orientata alla salvaguardia del territorio.
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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