Vela, Transat Jacques Vabre - Se ne parlava dalla partenza di una perturbazione che avrebbe incrociato la rotta della flotta della Transat Jacques Vabre ed è arrivata puntualmente al terzo giorno di navigazione con venti tra i 30 e i 35 nodi e un mare disordinato che ha costretto tutti a ridurre la velatura. Via i gennaker e due mani di terzaroli per tutti.
Per i monoscafi la navigazione si è fatta dura, ma la cosa viene presa con una certa filosofia, perché a bordo si soffre certamente, ma una condotta prudente rende la vita ancora accettabile, in attesa di tempi migliori. Navigazione durissima in queste condizioni, invece, nei multiscafi da 50 piedi. A bordo di uno degli ultimi nati della serie, Crepes Whaou, i leader Escoffier-Le Roux, sono sulle montagne russe con la barca che impatta violentemente contro ogni onda. Questo multiscafo non poteva ricevere un battesimo peggiore. Nella classifica di questa mattina sono ancora in testa, ma nella notte il duo Lalou Roucayrol - Amaiur Alfaro (Region Aquitaine) si è portato a 5,5 miglia, approfittando di un posizionamento più a nord e più vicino alla rotta diretta.
"Viaggiamo a 12/15 nodi - dice Escoffier alla radio - con 27 o 28 nodi di vento e un mare dai 3 ai 4 metri. Il picco dovrebbe arrivare tra un'ora e mezza. Il vento dovrebbe salire fino a 35-40 nodi e ci saranno due o tre ore delicate con un mare abbastanza forte. Per ora sono super felice della mia barca in queste condizioni. Il pilota funziona perfettamente e lui non si stanca e non fa errori. Va molto meglio di quello che avevamo montato prima e questo ci da una grande soddisfazione. Erwan è ora sotto la veranda con la scotta della randa in mano e io sono in cabina. Oggi abbiamo dormito almeno 3 o 4 ore ciascuno, abbiamo meno freddo, la temperatura dell'aria è già migliorata mentre scendiamo verso sud".
Tra i monoscafi Imoca 60 è invece in testa Sebastien Josse, seguito da Roland Jourdain. I due hanno scelto la rotta nord, mentre Michel Desjoyeaux a scelto quella a sud perdendo momentaneamente terreno. Vedremo chi avrà ragione. Ma la strada per arrivare in Costarica è ancora lunga.
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