Vittoria della prima tappa della Les Sables-Horta-Les Sables e record di velocità sulle 24 ore per la Class40. È una splendida giornata per il Class40 IBSA e per Alberto Bona, che da Horta - dove ha tagliato il traguardo ieri sera alle 21:24 - racconta i suoi 5 giorni, 8 ore, 21 minuti e 26 secondi in testa alla regata, sorridente come non mai.
“Io e Pablo abbiamo fatto tutto giusto, ci eravamo preparati una strategia e l’abbiamo eseguita perfettamente. In questa regata si trattava di andare subito in testa, con il poco vento, nel Golfo di Biscaglia. Mantenere la prima posizione nella poca aria per trovarsi per primi, girato Capo Finisterre, nel vento forte e da lì allungare il più possibile, per guadagnare miglia sugli avversari fino all’atterraggio alle Azzorre, dove bisognava combattere e avere una posizione intelligente, di copertura rispetto agli avversari, per restare in testa nonostante il poco vento”. Così è andata, scegliendo l’opzione Sud una volta in vista delle isole, tenendo sotto controllo la flotta, e con tre variazioni sul tema non di poco conto, a rendere epica questa prima tappa della quarta regata di stagione.
L’ALTERNATORE KO - “A un certo punto, si è staccato un cavo dell’alternatore: non avevamo più quella fonte di energia e abbiamo dovuto fare affidamento solo sulle batterie a pannelli solari per l’elettricità. Mentre Pablo era incollato al timone, io ho provato a ripararlo per sei ore stando sotto coperta mentre navigavamo a 20 nodi: era troppo pericoloso, così abbiamo lasciato stare, con la conseguenza che poi oltre a pensare a fare sempre economia di energia, abbiamo dovuto timonare praticamente quasi tutto il tempo”
FINISTERRE - “Lì siamo andati un po’ lunghi: abbiamo dovuto ammainare lo spinnaker, altrimenti non saremmo passati e saremo finiti dentro la zona interdetta. Per dieci minuti abbiamo dovuto orzare, andare più piano: un attimo di fastidio, ma in qualche modo ci ha dato la carica, abbiamo ricominciato a correre, più ruggenti di prima”.
L’ATTERRAGGIO ALLE AZZORRE – “Eravamo davanti, ma sapevamo di non dover cantar vittoria: come sempre, quando sei davanti e cala l’aria, quelli dietro risultano molto avvantaggiati. Abbiamo scelto di girare tutte le isole a Sud, metterci in condizioni di avere l’andatura migliore per noi nonostante il poco vento, e di proteggere il lato Sud: è stata la scelta giusta. Chi era restato più a Nord ha rallentato più di noi, chi era dietro ci è rimasto. Così abbiamo costruito la vittoria”.
IL RECORD DI VELOCITÀ: “Questa è una medaglia virtuale che mi piace molto: il 29 giugno andavamo al lasco, sotto spi frazionato, c’erano 25 nodi, raffiche a 28. Il Class40 IBSA non è una barca da picchi di velocità, piuttosto è una barca da medie alte. Eravamo nelle condizioni ottimali per correre, e l’abbiamo fatta correre: con 25 nodi di aria andavamo in media a 18 nodi circa, con picchi fino a 22. Così abbiamo costruito il record, e qui c’è tanta soddisfazione, un ringraziamento a Pablo Santurde del Arco e un pensiero a tutte le persone che hanno fatto e fanno parte del mio team, perché per ottenere questo risultato ci abbiamo tutti messo impegno, dedizione e tempo. 430,47 miglia in 24 ore è un gran bel numero”.
Adesso qualche ora di riposo e la riparazione dell'alternatore: Alberto e Pablo ripartiranno per la seconda tappa domenica 8 luglio alle 13:02. ph. V. Olivaud
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