Il personale della Guardia Costiera del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Direzione Marittima di Bari, a conclusione di una mirata attività di indagine finalizzata alla repressione di illeciti in campo ambientale, ha eseguito, nel tardo pomeriggio di ieri, un ordine di esecuzione di misura cautelare relativo ad un Decreto di sequestro preventivo disposto dal G.I.P. del Tribunale di Bari.
Il maxi-sequestro, che ha visto all’opera anche il personale della Guardia Costiera applicato presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura della Repubblica di Bari, ha riguardato i veicoli industriali (n. 6 autocarri e n. 1 semirimorchio) di proprietà di una Ditta barese operante in tutta la Regione, per un valore commerciale degli stessi pari a circa 1,4 milioni di euro.
La lunga e complessa attività d’indagine ha avuto inizio da un controllo di “routine” ad un mezzo pesante proveniente da un depuratore comunale e, successivamente, si è sviluppata acquisendo ed esaminando quasi 1000 Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR).
Gli investigatori hanno quindi accertato una consistente e reiterata gestione illecita di rifiuti bituminosi speciali, per un quantitativo pari ad oltre 3.500 tonnellate, che venivano conferiti, unitamente a materiale proveniente da lavori edili di scavo (terra e rocce), a dieci diverse discariche collocate nell’ambito del territorio pugliese, nonostante la Ditta incriminata, all’epoca dei fatti, non avesse la prescritta autorizzazione risultando sospesa l’iscrizione obbligatoria all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Ad oggi due sono le persone indagate, ma non si può escludere che anche i titolari delle stesse discariche interessate possano essere iscritti a breve nel registro degli indagati della Procura della Repubblica barese.
L’attività della Guardia Costiera in difesa dell’ambiente e dell’ecosistema marino-costiero proseguirà e sarà ulteriormente intensificata con l’imminente avvio della stagione estiva.-
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