martedí, 16 settembre 2025

PREMI

Il Premio Voce dell'Adriatico a Mauro Pelaschier

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redazione

Fa Poker il Premio Voce dell’Adriatico. Anche questa volta, per la quarta edizione, è stato al centro dell’attenzione della gente di mare, e si è rivolto al mondo della Comunicazione, coinvolgendo il velista che forse più di altri è riuscito a far entrare lo sport eolico nel cuore degli italiani: il monfalconese Mauro Pelaschier.

Voce dell’Adriatico

Voce dell’Adriatico è stato ideato da Fortunato Moratto, responsabile del Marina Sant’Andrea di San Giorgio di Nogaro (Ud), e da Carlo Morandini, presidente regionale (#ARGAFVG) e vicepresidente nazionale (#UNAGA) della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e del territorio, ma, da sempre, anche giornalista e scrittore del mare. Per riportare al centro dell’attenzione la ricchezza, le attrattive, le potenzialità del mare Adriatico. E porre in risalto i personaggi che possono concorrere a questo progetto, o che lo hanno già fatto con il loro impegno professionale, la loro passione, le loro capacità.

Il premio è patrocinato dalla FNSI, dall’UNAGA, dal Club Unesco di Udine, dall’Associazione culturale Riviera Friulana. La Comunicazione è una delle tre sezioni nelle quali è suddiviso il Premio, che segnala personaggi emblematici e di eccellenza, anche nel Giornalismo e nella Ricerca. Voce dell’Adriatico, ha questa voluto rendere merito all’emblema di questo imprescindibile settore della vita marinare e dello sport eolico.  

Mauro Pelaschier

Nato e cresciuto alla Svoc di Monfalcone, dal padre Adelchi e dallo zio Annibale, entrambi olimpionici della classe Finn, ha ereditato la passione e le capacità nell’affrontare l’elemento marino. Ma anche le doti da grande comunicatore. Come ha precisato con il piglio ironico e l’humor che lo contraddistinguono, con il Finn, classe olimpica, si veleggia, gareggia, ci si allena in singolo. “Quindi – ha detto –in barca non parli con nessuno e nemmeno gli altri parlano con te”. Paradossalmente, ma nella vita questo accade spesso, l’avere dovuto formare le  grandi doti tecnico-agonistiche e sportive che lo contraddistinguono con un atteggiamento da solitario, ha sviluppato notevolmente in lui la capacità di sintesi. Che è stata subito apprezzata da un regista della Rai. Così Mauro ha cominciato il suo percorso di insostituibile telecronista della Coppa America. Che ha fatto conoscere attraverso di lui lo sport del mare agli italiani, in Italia e all’estero, grandi e piccini. Ma prima ancora, era stato il primo timoniere alla Coppa America. Con Cino Ricci skipper, su Azzurra. Poi la sua carriera è proseguita, passando da Bava al Moro di Venezia, a Rrose C’est la vie, alla Swan Cup. La prestigiosa sfida che si svolge ad anni alterni a Porto Cervo e nel cuore del Mediterraneo. Della quale, la prima edizione è andata a Lorenzo Bortolotti, oggi patron del cantiere finlandese del Cigno, le successive, come ha precisato Bortolotti, pure presente alla consegna del Premio, le ha vinte tutte lui. Così come tanti altri eventi del mare, tra i quali il Giro d’Italia a vela. La manifestazione ideata e organizzata da Cino Ricci, che ha fatto conoscere le coste e i mari italiani ai velisti di tutto il mondo favorendo la conoscenza di territori e approdi.

Ma -che cos’è il mare Adriatico per Pelaschier?

“E’ una sorta di lago, come lo è il Mediterraneo, ma è anche una formidabile palestra per la vela, perché vi confluisce la maggior parte dei fiumi d’Italia, e ciò crea un gioco di correnti che spesso condizionano fortemente l’esito delle Regate. Così è per il Golfo di Trieste, e quello di Panzano dove ho cominciato a navigare”.

-Di tutto l’Adriatico dove ti piace navigare? “A parte le acque di casa, e quelle croate, che sono belle con isole e insenature, anche a Venezia, a Ravenna dove ho trascorso molto tempo, ma in particolare attorno al monte Conero, e in Puglia. Questo mare è ricchissimo di diversità, anche nella pesca, e quasi ogni comunità che vi si affaccia ci può trasmettere piatti e usanze fantastiche”.

–Da chi hai imparato a navigare in altura in Adriatico? “La 500x2 nella quale ho regatato con Stefano Spangaro, evento che mi ha insegnato come e su quale versante della costa conviene risalire per fare prima; capacità che avevo acquisito con Sandro Chersi”.

–La vela, questo sport del mare, è ancora attuale? “Le tecnologie hanno fatto evolvere le barche. Non altrettanto il modo di regatare. Che è tuttora molto complesso. Ha una sua logica, l’ha avuta nel tempo, ma per il pubblico, anche per gli stessi cronisti, è difficile interpretare un risultato basato su compensi e svantaggi. Anche per te che regati è un calcolo complesso”.

-Sotto questo aspetto sono più efficaci le regate monotipo, su barche tutte uguali. “Dove si regata ad armi pari e sai subito com’è andata e se hai fatto bene o male”.

– Quindi? Il futuro? “Il Cio ha già dato l’ultimatum agli organismi federali: o si cambiano le formule o la vela sarà fuori dalle #Olimpiadi”…

Nautor’s Swan Adriatic nella nuova sede

Il Premio Voce dell’Adriatico è stato consegnato nella nuova sede di Nautor’s Swan Adriatic, la filiazione adriatica del prestigioso cantiere finlandese. Che si trova nel cuore del Marina Sant’Andrea, struttura che già da anni è il centro di assistenza adriatico e per il Mediterraneo orientale degli Swan. La mattinata, aperta e condotta da Carlo Morandini, si è sviluppata tra racconti di mare ed esperienze vissute nel Mediterraneo e negli oceani dai velisti adriatici.

Autorità e ospiti

Fortunato Moratto ha portato il saluto della struttura e della proprietà, ricordando le scelte che hanno fatto del Marina una delle realtà sostenibili e un’oasi all’interno della zona industriale di San Giorgio di Nogaro, apprezzata dai vip e da velisti di tutto il mondo. Scelte e soluzioni che hanno consentito al Marina di conseguire ininterrottamente la Bandiera Blu.

Il sindaco di San Giorgio, Loris Del Frate, ha espresso l’orgoglio della comunità locale che ospita la nautica di eccellenza sul proprio territorio. Ricordando una particolare affinità tra Mauro e la cittadina della Riviera Friulana. Renata Capria d’Aronco, ha richiamato la sinergia tra il Club Unesco di Udine e la Riviera Friulana, nonché con il Premio Voce dell’Adriatico. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Maria Grazia Santoro, ha parlato del ruolo di Portonogaro e del Marina Sant’Andrea. Strutture che trarranno beneficio dai lavori di dragaggio, ma in particolare dalla mappatura dei fondali, presupposto per l’efficacia dei lavori volti alla sicurezza della navigazione, che hanno comportato una spesa di 10 milioni di euro.

A Mauro Pelaschier è stata consegnata una targa emblema del Premio, e un’opera dell’artista udinese, Alessandra Candriella.

 

Nautor’s Swan Adriatic: La mattinata è proseguita con la presentazione delle attività e del cantiere finlandese, che ha compiuto cinquant’anni. le sue imbarcazioni sono un’icona del mondo della vela. I Cigni, questo significa la denominazione del cantiere (Swan), sono barche che, come ha spiegato Alberto Leghissa di Nautor’s Swan Adriatic, nella progettazione, nella realizzazione e nelle rifiniture riflettono le attese degli appassionati di tutto il mondo. il cantiere ha ideato la Swan cup e una serie di eventi che catalizzano l’interesse degli armatori e degli skipper. Di barche da 45 a 120 piedi. Sono in fase di realizzazione un nuovo 50’ e il nuovo 65’. E a Marina Sant’Andrea questa primavera si svolgerà, come lo scorso anno, lo Swan open day. 


12/02/2017 12:51:00 © riproduzione riservata






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