Per una volta, anche per parlare di quel po’ d’Italia presente in corsa, iniziamo dalla coda del Vendée Globe e rendiamo gli onori a chi, come Alessando Di Benedetto, entrerà finalmente tra 300 miglia nel Pacifico. Alessandro (Team Plastique) sul suo Finot-Conq del 1998 (non lo dimentichiamo mai che corre su una barca che ha 15 anni) ha appena convalidato la porta "Est Australia" e si trova a 5.000 miglia dal leader, François Gabart (Macif). Davanti a lui altri due skipper che sono partiti per “partecipare”: L’ingegner Tanguy de Lamotte (Initiatives Coeur) e Bertrand de Broc (Votre Nom Autour du Monde). Tutti e tre hanno il “de” nel cognome (Alessandro il “di” ma cambia poco) come Pierre “de” Frédy, barone “di” Coubertin che ora si starà spellando le mani nella tomba alla vista di cotanto spirito olimpico. D’altronde cosa c’è di più olimpico di una corsa dove anche l’ultimo viene applaudito come il primo e anche il primo torna indietro a salvare l’ultimo, se necessario? Tutto qui lo spirito del Vendée Globe. Se vi pare poco cambiate pagina, sito e giornale e beatevi con gli avvocati dell’America’s Cup.
Davanti a loro si sta dando un gran da fare Bernard Stamm, che nelle ultime 24 ore è stato il più veloce con 440 miglia percorse. Quasi bene come lo svizzero, anche lo spagnolo Javier Sansò, con 425 miglia. Stamm ha risolto i suoi problemi con il fissaggio dell’idrogeneratore e ora ha messo nel mirino Arnaud Boissières (Akena Verandas) impotente contro lo svizzero da quando ha messo il turbo dopo la sosta in Nuova Zelanda. Troppo superiore Cheminées Poujoulat ad Akena Verandas per poter opporre qualche resistenza a parità di condizioni meteo. Tra qualche ora Stamm sarà davanti ed incomincerà la rincorsa verso lo spagnolo Javier Sansò (Acciona 100% EcoPowered), che a sua volta procede come un diesel e recupera miglia senza batter ciglio su Dominique Wavre (Mirabaud). Il passaggio di Capo Horn potrebbe essere determinante per questo gruppetto formato da Sansò, Wavre e Golding, al quale potrebbe aggiungersi forse Stamm. Davanti a loro c’è una piccola dorsale anticiclonica che potrebbe frenarli mentre approcciano la porta Ovest Pacifico. Sarà una corsa nella corsa, che potrebbe rivelarsi assai interessante.
400 miglia davanti a Mike Golding (Gamesa), Jean Le Cam corre sulle ali al vento. Il bretone ha attraversato ieri sera la porta, "Ovest Pacifico" e sembra determinato a mantenere il suo quinto posto. 1.000 miglia davanti a Synerciel, Alex Thomson (Hugo Boss), nonostante i suoi problemi energetici, rimane in piena corsa. Lo skipper inglese non sta comunicando molto in questi giorni perché cerca di risparmiare energia a bordo. In terza posizione, Jean-Pierre Dick (Virbac Paprec 3) naviga in un buon flusso da nord-ovest di 25 nodi. Al rilevamento di questa mattina alle 4:00 Utc filava a più di 20 nodi. Per quanto riguarda i nostri due leader inseparabili, François Gabart (Macif) e Armel Le Cléac'h (Banque Populaire), ci stanno offrendo un giro del mondo eccezionale ad alta velocità. Hanno due giorni di vantaggio sul tempo stabilito 4 anni fa da Michel Desjoyeaux a Capo Horn. Questi due potrebbero farcela a tornare a casa in 80 giorni!
I primi 5: classifica 5 ore (4h UTC)
1 - François Gabart (Macif) a 7.684,8 miglia dal traguardo
2 - Armel Le Cléac'h (Banque Populaire) a 9,5 miglia
3 - Jean-Pierre Dick (Virbac Paprec 3) a 318,6 miglia
4 - Alex Thomson (Hugo Boss) a 907,6 miglia
5 - Jean Le Cam (Synerciel) a 1.993,5 miglia
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