La battaglia che si è svolta per tutta la giornata di ieri tra Wild Oats e Comanche sembra essersi conclusa con un vincitore, che non è il giovane e muscoloso statunitense Comanche, ma la vecchia barca del grande cantiniere australiano Bill Oatley.
Non ci sono state tattiche: le due barche hanno attraversato lo stretto di Bass in linea retta e la barca più veloce è davanti. Finché c’è stato tanto mare, Comanche, progettato proprio per le grandi navigazioni oceaniche, è riuscito a stare davanti, ma come il vento è calato Wild Oats ha fatto valere tutta la sua potenza con i venti medi e un mare meno formato.
Ancora nulla è deciso però, perché il vento dovrebbe rinforzare in queste ore e una corsa come la Sydney Hobart può dirsi vinta solo quando si taglia il traguardo. Un altro momento clou della giornata è stato il ritiro del maxi Perpetual Loyal (l’ex Rambler che si è capovolta nel Fastnet del 2011) costretto a ritornare indietro per un principio di delaminazione dello scafo. Da bordo Tom Slingsby fa sapere di … non sapere cosa sia successo. Pensa all’urto con un oggetto semisommerso o ad una delle tante cadute dalle alte onde che hanno caratterizzato la notte scorsa. E visto quanto è accaduto anche agli altri ritirati, la seconda ipotesi sembra la più probabile.
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Giornata finale senza vento e senza regate, classifiche invariate. Tutti i titoli, i podi assoluti, giovanili e Open. Il Trofeo Challenge Carlo Rolandi per Società al Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza
Con un margine di quasi 200 miglia e 450 miglia ancora da percorrere, solo la sfortuna potrebbe negare a SVR Lazartigue (nella foto) la vittoria che insegue da tempo in questa regata. Arrivo previsto per stasera o domani mattina
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SVR-Lazartigue conquista la vittoria nella categoria ULTIM
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