Vela, Solidaire du Chocolat - Tanguy de Lamotte e Adrien Hardy hanno passato la linea d'arrivo della prima edizione della Solidaire du Chocolat questo sabato mattina alle 9:25 ora italiana. A bordo del Class 40 Initiatives-Novédia, il più giovane equipaggio della flotta, grande animatore della corsa, solidamente installatosi in testa dopo il 1° novembre non ha mai ceduto agli attacchi dei due inseguitori, Telecom Italia (Soldini-D'Ali) e Cheminées Poujoulat (Jourdren-Stamm), che sono attesi la prossima notte. I vincitori di questa inedita transatlantica hanno coperto il percorso in 26 giorni, 16 ore e 35 minuti. De Lamotte e Hardy hanno percorso le 5.000 miglia del percorso (9 260 km) alla velocità media di 7,81 nodi.All'arrivo la festa, con una classica cerimonia Maya nel bel mezzo della notte tropicale sulla terra d'origine del cacao.
« Sono felicissimo, anche se è vero che 26 giorni sono un po' troppo ». Inizia così l'esplosione di felicità di Tanguy de Lamotte all'arrivo a Progreso che prosegue scusandosi per la lentezza delle ultime miglia. « Ma all'arrivo è stato fantastico con i fuochi d'artificio quando abbiamo attraversato il traguardo, la cerimonia Maya... è stato stupendo. Ma il mio pensiero va subito a Mécénat Chirurgie Cardiaque ed è un vero piacere vedere qui la famiglia che ha accolto la piccola Nanà che è stata operata proprio poco prima la partenza della corsa(Ogni imbarcazione era legata ad un progetto di solidarietà ndr). Un grande grazie anche ai miei due sponsor senza i quali questa avventura non sarebbe stata possibile. E' la nostra prima vittoria in una transat, sia per me che per Adrien, ed è veramente una grande emozione. Questa corsa, molto completa, si è rivelata anche molto dura. Abbiamo calcolaco che la barca ha preso circa 40.000 botte sulle onde, durante le 6 perturbazioni di fila che ci hanno reso la vita difficile.»
Per il secondo posto sarà un arrivo in « volata lenta » tra Telecom Italia e Cheminée Poujoulat : Sono ad una sessantina di miglia dall'arrivo separati da sole due miglia. Si stanno rivelando durissime le ultime ore di regata per Giovanni e Pietro che hanno alle spalle anche una notte difficile, passata a cercare di liberarsi da tre o quattro reti di pescatori della lunghezza di un miglio che si erano aggrovigliate intorno alla chiglia di Telecom Italia.
Racconta Giovanni: "Siamo passati in un enorme campo di pescherecci, non segnalato. Era pieno di barchini che non avevano illuminato o segnalato le reti, ed è stato inevitabile finirci dentro. Abbiamo passato la notte a tagliare le reti insieme ai pescatori che gentilmente ci hanno dato una mano. Immagino che anche Cheminées Poujoulat ne abbia presa qualcuna ma forse non quanto noi, dato che ha accorciato molto le distanze. Oppure semplicemente la barca francese va di più di noi con poco vento. Fatto sta che abbiamo ripreso il match race. Noi non molliamo, sarà una lotta fino all'ultimo miglio col coltello fra i denti".
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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