Dopo un’alba piena di nuvole (mai quanto oggi in Italia) il sole si è affacciato prepotentemente per festeggiare il via della Sydney Hobart, con i grattacieli sullo sfondo a comporre uno scenario da cartolina. Nel Sydney Harbour si sono disposte così, su tre linee di partenza, le 94 barche iscritte alla gara, tanto numerose da non poter essere contenute nelle tradizionali due linee. Con un vento da sud-est di 12/15 nodi gli skipper si sono lanciati al via nelle solite scaramucce di partenza, che si sono concluse senza danni se non per Brindabella, l’unica ad aver attraversato la linea di partenza prima del colpo di cannone. Le barche più grandi volevano tutte la parte occidentale della linea di partenza, ad eccezione del VOR 70 Black Jack, che è rimasto tranquillamente verso la riva est. La prua davanti a tutti l’ha messa però Syd Fisher su Ragamuffin 100, che si è preso per qualche minuto il posto preferito di Wild Oats XI, il primo, con un eccellente spunto in partenza.
Ma alla fine tutto questo non ha una grande importanza nell’economia di una corsa lunga 628 miglia. Wild Oats XI è decollato già nella baia, con Perpetual Loyal a fargli da scudiero e il nuovo 80 piedi Beau Geste in scia. Il disimpegno alle tre boe, poste a distanze diverse per compensare le tre linee di partenza, è stato un po’ caotico, ma tutte le barche hanno lasciato la rada in 25 minuti, il che rappresenta, anche in questo caso, un record. La classifica, dopo 5 ore di regata, vede in testa Wild Oats XI seguito da vicino da un sorprendente Beau Geste (20 piedi più corto) a 1.4 miglia, e poi, tutti a vista, da Perpetual Loyal, Wild Thing e Ragamuffin 100.
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