Un vero bagno di folla per il via della 36/a edizione della Dakar, la corsa di endurance più famosa nel mondo. Per la partenza del massacrante rally sono attese a Rosario mezzo milione di persone. Ai nastri di partenza saranno in 440 mezzi suddivisi come sempre in varie categorie, e 720 piloti. Ma l’attenzione principale sarà riservata al solito per le auto e le moto.
La Dakar ha raccolto un enorme successo popolare in Sudamerica, dove il raid si è trasferito dal 2009 dopo l’annullamento dell’edizione 2008 con la partenza da Parigi per i rischi di attentati terroristici e dove gli appassionati degli sport motoristici sono diventati di anno in anno sempre più numerosi.
A Rosario, città di 1,2 milioni di abitanti costruita su una riva del Rio Parana, l'entusiasmo è alle stelle. Il villaggio e il podio della partenza del rally sono stati collocati in pieno centro, sulla piazza della Bandiera, a pochi passi dal luogo dove fu issata per la prima volta il 27 febbraio 1812 la bandiera argentina. Dall’inizio della settimana decine di migliaia di tifosi, giovani e meno giovani, vanno a caccia di autografi e scattano foto in compagnia dei piloti.
Per questa edizione della Dakar comunque la priorità degli organizzatori resta la sicurezza. Saranno circa 22 mila uomini delle forze dell’ordine che seguiranno costantemente la carovana per tutte le tredici tappe. Una cinquantina le nazionalità rappresentate durante il massacrante raid. La parte preponderante è francese con 124 iscritti (17,29 per cento del totale), seguiti dagli olandesi con 98 (13,67%), argentini con 90 (12,55%), spagnoli con 41 (5,72%) e cileni con 36 (5,02%). Il numero preciso dei partecipanti sarà reso noto soltanto dopo le verifiche tecniche e amministrative. Tuttavia la gara vera e propria non inizierà prima della tappa di Cordoba, dopo un trasferimento di 405 chilometri, con una prova speciale di 180 km fino a San Luis, a ovest di Rosario.
I primi a muoversi domani saranno i piloti delle moto e dei quad, seguiti dalle auto e infine dai camion. Davanti a tutti sarà il francese Cyril Despres, il vincitore della scorsa edizione delle moto, a scattare per primo nelle auto invece un altro francese, Stephane Peterhansel. I due transalpini - Despres in sella alla Yamaha e l’illustre connazionale su una
Mini - sono i favoriti anche di questa Dakar. Peterhansel è un vero mito della Dakar: è primatista di successi sia tra le moto (5) sia tra le auto (4). Considerando anche l’attuale il transalpino ha preso parte a 25 Dakar, incluse le ultime 20 di fila. In moto si è imposto tutte e sei le volte con la Yamaha, mentre in auto ha vinto tre volte con la Mitsubishi e le ultime due edizione con la Mini. Nei camion invece il primato è di Vladimir Chagin, impostosi sette volte. Sarà al solito una corsa di durata a eliminazione, con tanti colpi di scena, incidenti e imprevisti sempre dietro l’angolo lungo gli oltre 9 mila chilometri da Rosario a Valparaiso in
Cile con un breve passaggio in Bolivia. Per l’Italia 14 gli iscritti in moto (più un sanmarinese), due in quad, otto in auto (4 vetture) e sei in camion (ripartiti su tre mezzi). Le speranze maggiori nelle moto con Alessandro Botturi (l’ultima vittoria di Fabrizio Meoni risale al 2002) e nei camion con il team Iveco.
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