Alle 4 di questa notte gli uomini del Nucleo Speciale di Intervento del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera con il personale della Capitaneria di Porto di Gaeta, hanno portato a termine l’operazione “Tramontana”, eseguendo 5 ordinanze di misure cautelari coercitive disposte dal GIP di Latina Dott. Costantino De Robbio su richiesta del P.M. Dott.ssa Cristina Pigozzo.
Le ipotesi di reato, a carico di 5 soggetti già noti alle forze dell’ordine, sono previste dagli artt. 56 cp (Delitto tentato), 81 cpv (Concorso formale. Reato continuato), 640 cp (Truffa), 640 bis (Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche), 612 cp (Minaccia).
Il sodalizio aveva posto in essere una serie di raggiri ai danni di ignari malcapitati, approfittando del loro stato di bisogno e, talvolta, delle loro disabilità.
Tra i piani architettati, il più comune prevedeva una iniziale promessa di lavoro nel campo marittimo previa frequenza di corsi specifici per il rilascio dei titoli professionali necessari per lo svolgimento dell’attività. Allo scopo, venivano chieste svariate migliaia di euro, intascate senza rilasciare alcun certificato.
Le vittime del raggiro erano poi pesantemente minacciate nel momento in cui, rendendosi conto della truffa, dichiaravano di volersi rivolgere alle autorità competenti.
Altro reato contestato è quello previsto dagli artt 346 cp (Millantato credito), 347 cp (Usurpazione di funzioni pubbliche), 494 cp (Sostituzione di persona), in quanto uno dei cinque arrestati si era spacciato in diverse occasioni per il comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta e di Terracina.
L'indagine che ha condotto ai provvedimenti cautelari eseguiti nella notte trae origine da numerosi fatti di reato e fascicoli pendenti nei confronti dell'indagato TALESCO Salvatore (di anni 40, originario di Procida e residente a Minturno, ) – alias "comandante TRAMONTANO" (da cui il nome dell'operazione) - collocato dagli inquirenti al vertice del sodalizio, congiuntamente al fratello TALESCO Antonio (di anni 46, originario di Procida e residente in SS. Cosma e Damiano) entrambi arrestati e condotti nel carcere di Latina.
Le indagini, eseguite anche mediante sofisticate tecniche ed attrezzature investigative del Nucleo Speciale d'Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, hanno consentito di ricostruire sia l'organizzazione del sodalizio sia il modus operandi.
Gli altri destinatari dei provvedimenti cautelari (le braccia del sodalizio) sono DI CICCO Antonio (di anni 63, originario di Fondi e residente a Formia, agli arresti domiciliari), FEDELE Aldo (di anni 65, di Minturno, con obbligo di dimora nel Comune di residenza) – suocero di Salvatore Talesco – e IANNONE Francesco (di anni 70, originario di Napoli e residente a Minturno, con obbligo di dimora nel Comune di residenza). A loro spettava il compito di avvicinare le vittime e di recuperare i proventi delle truffe ordite dai Talesco, anche attraverso minacce.
La spregiudicatezza del sodalizio è riscontrabile anche dagli sviluppi investigativi di diverse denunce-querele presentate nell’ultimo triennio.
In una singolare e recente circostanza gli investigatori hanno altresì accertato che Salvatore Talesco si era recato in uniforme della Marina Mercantile, in una nota boutique di Gaeta, ove, fingendosi comandante della Capitaneria di Porto, ne raggirava il titolare simulando la necessità di fare un regalo ad una collega (un bracciale ed una maglia per un valore di 1.000,00 euro) per poi sparire, senza pagare.
Nelle stesse indagini risultano implicati ulteriori soggetti tra cui un ex dirigente di un Istituto bancario presso il quale gli inquirenti ritengono che i Talesco movimentassero i proventi delle truffe.
Nel corso dell'operazione è stata sequestrata l'auto di proprietà di Salvatore Talesco, utilizzata per gli incontri con le vittime, nonché ulteriore materiale rinvenuto nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate stamattina, attualmente al vaglio degli investigatori.
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