Vela, Solidaire du Chocolat - Grande Soldini che oggi, con l’albero che se ne va per i fatti suoi e una crepa sulla paratia che non fa stare certo tranquilli, ha ripreso 12 miglia a Tanguy de Lamotte e ne ha date 20 a Bruno Jourdren (ne aveva 12 di svantaggio ieri sera). Una prova superba, comunque vada, quella di Giovanni e Pietro, che non si arrendono davanti a nulla. Nel diciassettesimo giorno dalla partenza di questa durissima prima edizione della Solidaire du Chocolat, Telecom Italia è finalmente uscita dalla zona di tempeste elettriche che l'aveva rallentata e costretto i nostri a un'andatura di conserva. Ora navigano a 10 nodi sotto spi con 20 nodi di vento da sud est.
Prossimo passaggio obbligato è l'isola di St Barth (ancora 680 miglia la separano da Telecom Italia) che i diciotto Class 40 rimasti in gara (su ventiquattro partiti) devono lasciare per regolamento alla loro destra. Ed è proprio nell'isola caraibica che la coppia di velisti italiani potrebbe fare un pit-stop per la riparazione urgente dello strallo. E un probabile pit-stop viene dato per tutto il gruppo di testa della regata (Initiatives-Novedia, Cheminées Poujoulat, Cargill-MTTM). Il regolamento prevede la possibilità di uno stop tecnico ma le barche devono rimanere ferme per almeno tre ore.
Racconta Giovanni: “Mancano ancora tre giorni all'arrivo a St Barth. Nel frattempo decideremo il da farsi. Anche perché oltre al problema dello strallo si è formata anche una brutta crepa sulla paratia davanti all'albero. Le possibilità sono molte. Possiamo tentare una riparazione dello strallo da bordo ma solo se incontriamo una zona di piatta. Se le condizioni non lo consentono è impensabile salire in testa d'albero mollando le sartie. Io e Pietro stiamo prendendo in considerazione l'ipotesi sia di un rapido pit-stop a St Barth sia di un'eventuale ritiro dalla regata, soprattutto se la crepa dovesse allargarsi. Ma fino all'ultimo venderemo cara la pelle”.
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