Influence2, il nuovo Musa40 realizzato da Sangiorgio Marine e varato lo scorso 6 giugno presso lo Yacht Club Italiano di Genova, con a bordo Andrea Fornaro, Corentin Douguet e Edoardo Bianchi ha tagliato il traguardo della 50ma Rolex Fastnet Race in terza posizione nella flotta dei Class 40, dopo una navigazione di 3 giorni 10 ore 43 minuti e 47secondi.
Una regata vera, senza pause, senza respiro, dove nulla si può sbagliare. Corsa sul filo dei secondi. Nove Class 40 hanno dato vita ad un duello quasi imbarazzante per l’equilibrio riscontrato. Parliamo di velisti di altissimo livello che sono diventati grandi, in una classe che è ormai sempre più competitiva, dove tutti sono veloci e adottano un modo di regatare in oceano quasi "in-shore".
Andrea Fornaro: "Le previsioni sullo start delle prime ore erano durissime infatti così è stato. La partenza è stata veramente difficile, c’era tanta corrente e tante barche, però siamo riusciti a rimanere dentro la linea, mentre qualche barca è partita fuori. La bolina per arrivare alla fine dell’Inghilterra è stata durissima, da 20 fino a 40 nodi hanno messo a dura prova la barca che però ha retto retto bene, poi il passaggio a Runnel Stone (UK) è stato proprio bello. Nel Mar Celtico il vento ha fatto una grossa rotazione a destra e poi è rientrato molto forte; lì abbiamo fatto un errore perché abbiamo tenuto una vela grande invece dovevamo metterne una più piccola, quindi siamo arrivati alla mitica roccia del Fastnet avendo perso un po’ il vantaggio accumulato prima. La regata poi si è aperta in una gran poppa ed è stato bellissimo fare una "guerra" di strambate con le altre barche per tornare in Francia. Lì abbiamo fatto bene ma anche qualche errore e poi all’arrivo un paio di bordi buoni insieme anche all'ottima velocità della barca ci hanno aiutato. Alla fine abbiamo chiuso terzi, con merito direi, perchè nel complesso abbiamo condotto una buona gara. Sono molto felice di Influence2 perchè funziona bene e lo dico anche se è proprio l’inizio e la dobbiamo mettere a punto ancora parecchio. Questo risultato per me e per il mio team significa che la strada intrapresa è giusta e quindi continuiamo così. Adesso il programma prevede di fare una sessione di allenamento a Lorient ad agosto e poi una regata a settembre in preparazione della Transat Jacques Vabre. Ci sono tante cose da migliorare, ma questo è ovviamente entusiasmante perché la base già è molto buona e quindi si tratta di fare un lavoro di messa appunto di una barca che parte da un alto livello. Io mi sento di aver fatto un buon lavoro, sto bene, mi sento a mio agio con il mezzo, con le manovre e torno a casa molto felice per questo”.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
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