mercoledí, 15 maggio 2024

VOLVO OCEAN RACE

Volvo Ocean Race: meteo rompicapo

volvo ocean race meteo rompicapo
redazione

Vela, Volvo Ocean Race - Mentre la flotta continua a navigare in una zona perturbata che le ha impedito di entrare nell’anticiclone situato a est, le posizioni di testa rimangono invariate, e la parola d’ordine per tutti sembra essere ancora pazienza. I leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica mantengono ancora la testa del trio dei battistrada, seguiti da vicino da Abu Dhabi e Sanya, mentre PUMA, CAMPER e Groupama 4 sono più distanziati e separati sull’asse nord/sud, ampia più di 135 miglia, che si è venuta a creare.

Secondo gli esperti, però, la buona notizia è che i sei team potrebbero riuscire nel loro intento nelle prossime ventiquattro ore, ingranando la marcia buona, aumentando la velocità e avvicinadosi alla meta. Le previsioni meteo indicano che da la flotta potrebbe lasciarsi alle spalle il peggio a partire da questa notte e l’ordine in cui le barche entreranno nel nuovo sistema sarà determinante per il proseguo della tappa. Una volta passato l’ostacolo, i sei Volvo Open 70 potranno navigare spinti da una brezza stabile da nord, e si può prevedere che il primo equipaggio a raggiungere l’anticiclone potrebbe accumulare forte vantaggio.

Perciò, tutti i sei team restano impegnati a studiare la situazione, i navigatori al tavolo di carteggio high-tech e il resto degli equipaggi in coperta alla ricerca della massima velocità con continui cambi di vele in un mare incrociato e confuso, che mette a rischio le barche e le strutture e rende la vita a bordo decisamente poco confortevole.

Andrew Cape, il navigatore di Team Telefonica racconta così le ultime ore: “Un altro giorno di lavoro in ufficio. La nostra posizione più a nord dipende dalla scelta che abbiamo fatto sotto la costa africana, dove abbiamo giocato sui salti di vento, cercando di tirare fuori il meglio di quello che avevamo a disposizione. Non provo nemmeno a dire quando usciremo da questa situazione, perché il fronte si muove a 10/15 nodi e quando ti ci avvicini ti fermi. Avremmo potuto passarlo negli ultimi tre giorni, ma forse ce ne vorranno ancora due. E’ frustrante, ma è una situazione in cui mi sono ritrovato anche altre volte e so come funziona. La cosa peggiore è che navighiamo in una zona di temporali che rende tutto più complesso e anche poco piacevole. E poi siamo in ritardo, sappiamo che ci vorrà più tempo per arrivare a destinazione. Il morale dei ragazzi è buono, è dura ma non è il peggio che abbiamo avuto, almeno non c’è troppo vento, spiacevole, ma né più né meno che una bella giornata nella Manica...”

Durante la scorsa notte, i francesi di Groupama 4, hanno riguadagnato dello spazio a settentrione, alternandosi con gli ispano/neozelandesi di CAMPER e gli americani di PUMA, ma solo per un breve tratto, prima di decidere di far rotta ancora a sud nel tentativo di entrare prima nel nuovo vento che sembra voler sfuggire di continuo, come testimoniato dallo skipper di CAMPER Chris Nicholson: “Siamo entrati in un vento da nord di una ventina di nodi per cinque minuti, abbiamo sperato che fosse quello giusto tenendo le dita incrociate. Ma alla fine non è stato così. Eravamo molto, molto vicini.”

Dopo aver conquistato ieri e difeso la terza posizione alle spalle di Abu Dhabi, Mike Sanderson e i suoi su Team Sanya sono totalmente concentrati e sembrano essere felici della sfida. “Ci sono delle scelte potenzialmente vincenti da fare” ha detto lo skipper neozelandese, pur tuttavia, decidendo di rimanere sulla rotta mediana scelta, aspettando il momento giusto per attaccare.

PUMA Ocean Racing powered by BERG, quarto, ha guadagnato una manciata di miglia secondo l’ultimo rilevamento ma, come ha spiegato lo skipper Ken Read, le posizioni sono secondarie rispetto al fatto di riuscire a raggiungere per primi i venti da nord: “Essenzialmente ci troviamo di fronte a una nuova linea di partenza, con la flotta distribuita su una linea di oltre 130 miglia da nord a sud, e a un certo punto qualcuno potrà dire “vai!” e decollare. E’ un po’ una lotteria.”

Quando si entra nella sesta giornata di regata, al rilevamento delle ore 13 GMT (le 14 ora italiana) i leader di Team Telefonica hanno lievemente aumentato il margine e precedono Abu Dhabi di 27,7 miglia e Team Sanya di 41. PUMA e CAMPER with Emirates Team New Zealand, ancora in in quarta e quinta posizione, sono a 67,6 e 74,9 miglia, mentre Groupama 4, registra un distacco di 129 miglia. La barca più veloce è proprio quella francese, che naviga a oltre 15 nodi in poco più di 16 nodi di vento.

 

L’andamento della regata può essere seguito sul sito ufficiale, con lo strumento della cartografia e posizioni aggiornate ogni tre ore:

http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html

 

Classifica provvisoria seconda tappa, 16 dicembre alle ore 13 GMT

1. Team Telefónica (Iker Martínez)

2. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), +27,7

3. Team Sanya (Mike Sanderson), +41

4. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +67,6

5. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +74,9

6. Groupama sailing team (Franck Cammas), +129

 

Voci dall’oceano:

Hamish Hooper, MCM di CAMPER: “Oggi, a bordo di CAMPER c’è un’atmosfera di déjà vu. Stiamo ancora cercando attraversare questo accidenti di fronte per entrare nell’aria, ancora un sacco di cambi di vele e pochissimo riposo per i ragazzi. Che però non mollano. Sembra che siamo qui da molto più tempo di quanto non sia e una delle cose che manca di più è poter bene qualcosa di caldo o di freddo. Tutto è tiepido, specialmente quando ci si avvicina all’equatore, quindi il solo pensiero è un sogno lontano. In compenso ho scoperto che se bevo dopo essermi lavato i denti con il nostro dentifricio alla menta forte, l’acqua sembra molto più fresca. Doppio bonus, visto che è una cosa che ti ricorda di bere e di lavarti i denti… Un’altra cosa che ho scoperto oggi è che a Disneyland l’attrazione dei Pirati dei Carabi è stata inaugurata proprio in questo giorno del 1973, che ironia, è proprio quello che stiamo cercando di evitare in questa tappa. Sempre a proposito di date, è incredibile pensare che fra dieci giorni sia Natale e che probabilmente lo festeggeremo insieme a bordo, chissà se Babbo Natale verrà a trovarci. Credo che dipenda dal fatto che il nostro velista più giovane a bordo Adam (Minoprio) ci creda ancora o meno… Se c’è una cosa che tutti stanno facendo, comunque, è lavorare al massimo perché il nostro regalo di Natale sia la vittoria della tappa.”

Nick Dana, MCM di Abu Dhabi: “Ieri notte abbiamo passato Sanya ed eravamo in un tratto abbastanza difficile, potevamo vedere solo le loro luci in testa d’albero e sul ponte, quindi probabilmente stavano facendo un cambio vele.  E’ stata una nottata divertente per chi è stato al timone, nella pioggia, buio completo e mare incrociato. Quando Justin Ferris ha finito il turno chi ho chiesto se era stato bello e lui mi ha risposto: “Più che altro spaventoso, non vedevo la prima, figurarsi le onde, no non direi divertente!” Oggi è una grande giornata per sgottare l’acqua dalla sentina, io e Adil abbiamo cercato ogni possibile buco dove ce n’era e asciugato tutto. Ho notato che è diventato sempre più sensibile all’umidità, e mi tira persino le calze bagnate… in realtà ha trovato un sistema fantastico per asciugare, efficientissimo, ma non lo svelo per non dare un vantaggio ai nostri avversari.”

Amory Ross, MCM di PUMA: “L’attesa continua, per noi e per tutti gli altri. E’ una vita strana quella che viviamo qui, continuando ad andare a est prima che Tom (Addis) ci dica che il semaforo è diventato verde. Ogni progresso, in avanti o indietro, è relativamente scarso perché siamo tutti sulla stessa barca (non in senso letterale, sia chiaro) e non possiamo far altro. Per quanto possa sembrare inutile, siamo stati attenti a non togliere il piede dal gas perché: vogliamo essere il più vicini possibile al fronte  quando si deciderà a far passare Mar Mostro. Quindi continuiamo a testa bassa, rtendendo la vita di Tom un inferno con le nostre domande continue. Cosa vuol dire quella nuvola? Stanno guadagnando gli altri? Quando passiamo? Lui dice che prima o poi ci arriveremo, ma non dice quando. E allora, ancora cambi di vele, sbattendo sulle onde, roba da spostare e caffè da fare…”

Yann Riou, MCM di Groupama 4: “Navighiamo con un angolo un po’ più stretto di ieri, ma fondamentalmente la situazione non è cambiata molto, siamo sempre rallentati da un fronte che si sposta insieme a noi, ma sempre un po’ più lentamente. Non è facile trovare l’uscita, anche se ogni barca deve avere le sue idee a proposito. Per quello che ci riguarda, abbiamo scelto di stare a sud, ragione per cui non siamo messi bene nelle posizioni, questa classifica considera la distanza all’obiettivo, ma non la posizione rispetto a un eventuale waypoint meteo. Tutto dovrebbe chiarirsi per la fine della settimana. Da quando siamo più stretti al vento, le condizioni di vita a bordo sono più difficili perchè siamo sbandati. In compenso la barca pesta meno sulle onde degli ultimi due o tre giorni, ed è meno stressante.”

Diego Fructuoso, MCM di Team Telefónica: “Siamo qui, un giorno in più con questo tempo… un attimo arriva il vento, poi si calma, a momenti c’è il sole, poi delle nuvole che non si vede niente. E anche il mare è incrociato, ci rende la vita difficile. Cerco di capire dalle facce di Cape e di Iker, che guardano continuamente le informazioni sulla meteo, per capire se andiamo bene o no. Guardano i dati e li interpretano per “predire” il futuro. Passano un sacco di tempo così. Oggi abbiamo avuto la visita di un uccellino che è entrato in barca, ha fatto un giro e se ne è andato. Meno male perché poteva essere un problema. Speriamo di uscire presto da questa zona e navigare veloci verso la meta, meglio se davanti...”

Andrés Soriano, MCM di Team Sanya: “Una delle cose che ci chiedono più spesso è come e cosa mangiamo a bordo. La gente si stupisce di quanto mangiamo, e quante volte. Ma il lavoro che si fa richiede molta energia. E dormire solo per quattro ore consuma altre riserve. In media si bruciano circa 6.000 calorie al giorno. Come potrete immaginare non è facile ingerirle tutte quindi vi spiego in breve come facciamo. A mezzanotte circa apriamo una “borsa” di cibo che contiene i tre pasti principali più una serie di snack, per ognuno e per il gruppo. Ognuno riceve due barrette, tipicamente una barretta di dieci o venti grammi di proteine e una dolce e, se serve anche qualche bustina di gel energetico. Alle sei meno un quarto preparo la colazione, alle dodici meno un quarto il pranzo, il primo pasto caldo del giorno mentre la cena arriva alle otto meno un quarto, e di solito è il piatto preferito della giornata.”


16/12/2011 19:45:00 © riproduzione riservata






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