martedí, 25 novembre 2025

AMBIENTE

Mare: allarme plastica

mare allarme plastica
redazione

Quante micro e nano plastiche ci sono in mare? E quali effetti hanno sulla catena alimentare? Da dove provengono e quali sono le soluzioni applicabili? Un gruppo di scienziati ha cercato di rispondere a queste domande durante Slow Fish in un ciclo di conferenze dedicato ai nuovi contaminanti dei mari.  

-----------------------------------------------------------

I numeri sono impressionanti. Secondo Legambiente il 96% dei rifiuti galleggianti in mare è composto da plastica (di cui il 16% sono buste) e l'89% della fauna marina rischia di ingerirla. Non stiamo parlando solo di tartarughe che scambiano borse di plastica per meduse, ma soprattutto di detriti che con il passare del tempo e per effetto del calore diventano frammenti microscopici ed entrano a far parte della catena alimentare dei pesci. Le microplastiche hanno dimensioni inferiori ai 5 mm e a loro volta si frammentano in nanoplastiche, addirittura invisibili all’occhio umano, rilasciando in mare composti chimici tossici quali ftalati, perfluorurati, ritardanti di fiamma, per citarne solo alcuni.

Marco Faimali, responsabile dell'Istituto di Scienze Marine del Cnr, è netto: «La media di microplastiche nei mari è troppo alta: in alcune zone del mondo si arriva ad averne 100 chili in un solo chilometro cubo». Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica entrano in contatto con l'ambiente marino. Le microplastiche penetrano nel plancton che è alla base dell'intera catena alimentare marina. Un fatto preoccupante perché l'accumulo di sostanze tossiche negli esseri viventi aumenta man mano che si risale la piramide alimentare.

Il 60% della letteratura scientifica sull'argomento è stato prodotto negli ultimi 15 anni, segno che la ricerca si sta focalizzando sempre di più sull'analisi dei contaminanti marini ma che ancora c'è molto da fare. Tra le evidenze scientifiche, sottolinea, Alberta Mandich, endocrinologa ambientale del Dipartimento di scienze della terra di UniGe: «Abbiamo alimentato due batterie di spigole con mangimi differenti: uno convenzionale e l'altro con aggiunta di microplastiche». Risultato? Nel primo caso la percentuale di mortalità è rimasta ferma intorno al 3%; nel secondo è schizzata al 63%. Infertilità, intersessualità, indebolimento delle barriere protettive dell'organismo sono effetti degli inquinanti che interferiscono con il sistema di produzione ormonale.

Ma allora, quali sono gli effetti sull'uomo quando mangia pesce? Claudia Bolognesi, responsabile dell'Unità carcinogenesi ambientale dell'Ospedale San Martino di Genova, prova a rassicurare: «Gli studi non confermano l'assorbimento di microplastiche da parte dei tessuti umani», ma allo stesso tempo ammette che «i dati tossicologici sono ancora pochi». Il fatto è che il rischio da parte dell'uomo di assorbire microplastiche non proviene solo dall'ingerimento di pesce. Le microplastiche sono contenute in oggetti di uso comune: nei cosmetici, per esempio, quali esfolianti facciali, dentifrici, shampoo, trucchi e creme solari. Prima di finire in acqua, queste sostanze entrano in contatto con l'uomo. Tracce di microplastiche sono state rinvenute anche nel miele e nella birra. E nei farmaci. Per questo la scienza si sta concentrando anche sugli effetti degli interferenti endocrini sull'organismo umano, sugli effetti che tali sostanze hanno sul sistema riproduttivo e sul latte materno.

Insomma, i contaminanti nelle acque marine sono un segnale allarmante. Ciò nonostante non esistono ancora leggi che fissino dei limiti di microplastiche nell'ambiente e nei prodotti alimentari. È a questo proposito che viene chiamata in causa Renata Briano, deputata europea vicepresidente della Commissione pesca. «Per emanare una legge è necessario far convergere tutti i settori, non solo quello ambientale. L'inquinamento dei mari ci costa 8 miliardi di dollari l'anno e le prime vittime sono i pescatori. Sono loro che dobbiamo incentivare e coinvolgere maggiormente nella pulizia dei mari». A chi chiama in causa la mancanza di fondi destinati alla ricerca scientifica Briano risponde: «I soldi ci sono. Con i finanziamenti diretti abbiamo attivato linee di progetto che stanno avanzando e dando i primi risultati. Invece abbiamo urgentemente bisogno di investire quelle risorse in educazione e ricerca, incentivando chi mette in pratica attività di prevenzione».

La conclusione dei cicli di Slow Fish è affidata a Franco Andaloro, dirigente Ispra e membro del comitato scientifico della manifestazione: «Non vogliamo allarmare e basta. Vogliamo che queste ricerche servano per accrescere la consapevolezza del consumatore. Perché un consumatore informato è anche un consumatore più sicuro».


21/05/2017 19:09:00 © riproduzione riservata






I PIU' LETTI
DELLA SETTIMANA

Transat Cafè L’Or: bella rimonta nel finale per Maccaferri Futura

Luca Rosetti e Matteo Sericano al timone di Maccaferri Futura, il Class40 realizzato insieme ad Officine Maccaferri, hanno tagliato oggi il traguardo della Transat Cafè L’OR intorno alle 11:45 ora locale (16:45 ora italiana), posizionandosi sesti

Vento da Nord per la 3a regata PVPT

Dopo uno Scirocco che sembrava interminabile, ieri la flotta di ‘Più Vela Per Tutti’ è scesa nelle acque di San Foca finalmente con un bel Maestrale (Nord Nord-Ovest) per disputare la terza regata a bastone

Yacht Club Italiano: presentato il Calendario Sportivo 2026

Una stagione lunga undici mesi: tradizione, crescita e oltre quindici appuntamenti in mare

Libri: Ambrogio Beccaria "Mare Selvaggio"

Esce oggi in tutte le librerie Mare Selvaggio. Storie di vita e di vela (Mondadori), il libro di Ambrogio Beccaria scritto insieme a Matteo Caccia

Spettacolo all’invernale di Anzio con SB20 e J24

Nel fine settimana del 15-16 novembre ad Anzio si sono svolte due bellissime e impegnative giornate di regata valide per il Campionato invernale monotipi, con quattro prove disputate con vento di scirocco tra 12 e 15 nodi e onda formata

Vendée Globe 2028: una nuova era per l’Everest dei mari

Un viaggio mitico che, in tutta la storia dell’evento, solo cento skipper sono riusciti a completare. Il Vendée Globe resta l’Everest degli oceani, un vertice che si conquista con coraggio, resistenza e una dose di follia ben calibrata

Maestrale a 30 nodi sul Sardinia Challenge

Con quattro prove disputate si conclude la seconda giornata del Sardinia Challenge con le regate valide per la classifica della Marathon & Record, un percorso di 25 chilometri all’interno dell’Area Marina Protetta Capo Carbonara

La Mini Transat la chiude Thiemo Huuk (all'arrivo con un armo di fortuna)

La Boulangère Mini Transat 2025: un’edizione estrema, un’epopea umana e due italiani protagonisti: Cecilia Zorzi e Nicolò Gamenara

Le magie del Natale al Porto Antico di Genova

Otto chilometri di luminarie e migliaia e migliaia di luci a led. Dal 20 dicembre ogni sera il Christmas Laser Show. Un intenso programma dedicato ai più piccoli tra laboratori, letture e giochi sul ghiaccio

Confindustria Nautica: il Made in Italy si conferma protagonista al Metstrade di Amsterdam

La collettiva composta da 82 aziende italiane, presente nell’Italian Pavilion (Hall 12 e Hall 8) grazie alla collaborazione tra Confindustria Nautica e ICE Agenzia, ha offerto una panoramica completa dell’eccellenza produttiva nazionale

Utilizzando questo sito accetti l’uso di cookie per analisi e pubblicità.  Approfondisci