E’ tornato “in presenza” il premio letterario “Città di Mesagne, dopo la pausa forzata dovuta alle restrizioni legate al Covid, e, tra i premiati, c’era anche uno dei più bei libri di vela (ma soprattutto di viaggi) degli ultimi anni, la Vela di Odessa di Luciano Piazza.
E’ un libro che, come tutti i lavori di Luciano Piazza, racconta delle esperienze di viaggi “lenti” fatti in barca a vela. Non c’è gara, non c’è voglia di prestazione, non c’è una corsa da finire. C’è un uomo curioso, una barca, una vela e la voglia di assorbire suoni, colori, odori del mare, della terra, delle persone.
La Vela di Odessa parla di un viaggio inconsueto, da Poros verso il Mar Nero, un mare poco navigato e poco conosciuto, eppure ricchissimo di storia e cultura. Un viaggio di scoperta, di ricerca di un altrove che vada oltre l’omologazione planetaria delle mete turistiche. Un lungo percorso per mare a bordo di una piccola barca a vela, confrontandosi con le difficoltà quotidiane della navigazione e della burocrazia frontaliera ed elaborando continuamente i mille stimoli e le mille domande che un viaggio del genere porta con sé. Sei mesi e tremila miglia raccontati con uno stile vivace, colto e spesso ironico. Ricco di spunti storici, di riflessioni, di vita di mare.
Da leggere insieme agli altri libri di Piazza: Rotta a Ponente (da Marsala a Lisbona) e Rotta a Levante (da Roma a Istanbul).
ISBN 9788827859346
EDIZIONE 2018
PAGINE 196
FORMATO 140 x 210 mm
RILEGATURA Brossura
Prezzo € 14,00
Acquistabile online su www.laveladiodessa.it
A comandare la classifica è Sentinel di Geoff Fargo, alla pari con gli italiani di Strambabpapà di Micheli Paoletti; la coppia di testa ha un solo punto di margine su Dark Horse di Cuyler Morris, a sua volta incalzato da Gamecock di Peter McClennen
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