Negli ultimi 50 anni le popolazioni mondiali delle specie d’acqua dolce sono diminuite dell’83%, un declino che rappresenta il peggiore in assoluto tra quelli fotografati dal Living Planet report 2022 elaborato a livello globale dal WWF e dalla Società Zoologica di Londra.
L’Italia non fa eccezione e la biodiversità delle nostre acque interne è fortemente compromessa a causa di un’aggressione a tutto campo che ne ha compromesso gli equilibri e ha reso questi ambienti estremamente vulnerabili. Le cause: canalizzazione dei corsi d’acqua, dragaggi negli alvei, occupazione delle aree naturali di esondazione, distruzione delle fasce ripariali naturali, interruzione della continuità a causa di sbarramenti, traverse e dighe, fino agli eccessivi prelievi d’acqua, inquinamento, introduzione di specie aliene.
La situazione dei pesci d’acqua dolce è, a dir poco, disastrosa: su 152 specie attualmente censite solo il 38% sono autoctone e spesso in uno stato di conservazione assolutamente inadeguato: circa la metà di queste specie è a elevato rischio di estinzione (48%), un tasso ben più alto degli altri vertebrati: anfibi (36%), rettili (19%), uccelli (29%) e mammiferi (23%). In Italia sono inoltre censite ben 33 specie di pesci endemiche o sub endemiche; il che vuol dire che abbiamo un patrimonio unico e una responsabilità enorme per la sua tutela perché se non proteggiamo noi le specie esclusive del nostro territorio non può farlo nessun altro. Alborella, rovella, triotto, vairone italico, barbo canino e tiberino, savetta, lasca, trote mediterranee (Salmo ghigii e Salmo cettii), carpione del Garda, carpione del Fibreno, trota marmorata sono alcune delle specie che vivono solo da noi (endemismi) o prevalentemente nel nostro Paese (sub endemismi). Molte di queste sono in crisi anche per l’introduzione scellerata di specie provenienti da altri areali: il 62% dei pesci presenti nelle nostre acque interne è rappresentato da specie alloctone, aliene, che impattano fortemente sulle comunità ittiche presenti.
In questa situazione il WWF ritiene irresponsabile l’azione che diverse Regioni stanno portando avanti per consentire ulteriori immissioni di pesci alloctoni nei nostri fiumi solo per soddisfare le richieste di alcune associazioni di pescatori.
Ha per questo inviato una dettagliata nota alla Conferenza Stato Regioni del Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, alla Direzione generale patrimonio naturalistico e mare del Ministero della Transizione Ecologica e alla Direzione generale degli affari generali e delle risorse umane e per i rapporti con le regioni e gli enti territoriali del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per invitare gli enti preposti e le Regioni a desistere dall’autorizzare nuove immissione di specie alloctone, e a impegnarsi, invece, in progetti di riqualificazione degli ambienti fluviali come richiesto espressamente nella Strategia Europea per la biodiversità.
“Introdurre siluri, provenienti dall’est Europa, che sul Po ormai superano i 2 metri, o trote iridee, o lucioperca piuttosto che molte altre specie aliene, rappresenta – commenta Andrea Agapito Ludovici, responsabile acque WWF Italia - una catastrofe ecologica che non fa e non ha fatto altro che peggiorare la situazione, già drammatica, della biodiversità nelle acque dolci. Del resto il contrasto alle specie invasive è ormai una priorità anche per l’Unione Europea che con il Regolamento n. 1143/14 ha introdotto misure di prevenzione e lotta alle specie invasive di rilevanza unionale”.
Complessivamente le nostre acque interne non sono nelle condizioni in cui dovrebbero essere: solo il 43% dei fiumi è in un “buono stato ecologico”, come richiesto nella Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), mentre i laghi sono appena al 20%; inoltre i cambiamenti climatici, che quest’anno si sono manifestati con maggior virulenza del passato, soprattutto per la scarsità di precipitazioni, stanno contribuendo a dare il colpo di grazia agli habitat d’acqua dolce.
Anche per questo il WWF ribadisce ancora una volta la necessità di un impegno da parte soprattutto delle Regioni e dello Stato per una grande e diffusa azione dirinaturazione e riqualificazione, come richiesto dalla Strategia Europea per la Biodiversità, riproponendo con più forza e in tutta la penisola progetti come quello per la rinaturazione del Po (progetto da 357 milioni inserito nel PNRR proposto al Ministero della Transizione Ecologica da WWF e ANEPLA) per contribuire entro il 2030 alla riqualificazione dei 25.000 km di fiumi in Europa come richiesto dalla Strategia Europea per la Biodiversità.
Protagoniste del classico percorso, salvaguardando l’ecosistema del tratto di mare coinvolto, saranno gli spettacolari Maxi Yacht e le imbarcazioni a Vela della Classe A del nuovo regolamento Altura Fiv
Il Trofeo Burlamacco a Bucaniere di Muzio Scacciati e il Trofeo Mancini a Fomalhaut della S.V. MM La Spezia.
180 miglia in doppio lungo il percorso Punta Ala – Isola dello Sparviero - Giannutri - Giglio – Pianosa – Isola d’Elba – Capraia – Isola d’Elba - Punta Ala per i venti equipaggi equamente suddivisi tra Serie (dieci equipaggi) e Proto (dieci equipaggi)
Si aggiudica il Campionato Invernale del Circeo 2022/2023 in IRC e ORC Regata Cavallo Pazzo II, l’X 35 dell’armatore Enrico Danielli con alla tattica Gigi Masturzo
Stavolta la regata per le 20 imbarcazioni iscritte tra altura e minialtura hanno affrontato una costiera sul tratto di costa Bari – Santo Spirito, con meteo completamente diverso da qualsiasi previsione di questi giorni
La corsa continua mentre tutti i team lottano per tenere le barche in assetto da regata
Primo weekend ufficiale di regate per la flotta Protagonist 7.50 che ha visto l’avvio di entrambi i circuiti del calendario 2023: Bossong Sailing Series (Sabato, con le prove a bastone) ed Eurobeton Long Distance (Domenica, con la classica “lunga”)
Concluso dopo diciannove prove l’Invernale che ha impegnato la Flotta romana J24. Sette, invece, le regate per assegnare il Trofeo Lozzi 2023
Scocca Giovedì 16 marzo il -100 giorni al “Grand Finale”. Mentre le barche protagoniste di The Ocean Race sono impegnate nella tappa più lunga e dura, negli Oceani del Sud, a Genova inizia il conto alla rovescia l'arrivo
Quattro regate con vento opposto al primo giorno sui 6-8 nodi dai quadranti sud e forte corrente. Yasnolobov (U12, CN Rimini), Carboni (U15, Veliamoci-Sardegna) e Giomarelli (U17, CV Castiglionese) i capoclassifica di categoria