Si chiama BAI - Flying Lina la nuova imbarcazione ecosostenibile progettata e realizzata dall’Audace Sailing Team, un gruppo di studenti appassionati di vela dell’Università di Trieste, e che sarà varata domani presso lo Yacht Club Adriaco di Trieste.
BAI - Flying Lina è la quarta imbarcazione (dopo Dedalo, Lina e BAI – Lina Rossa) realizzata da un team di una sessantina di studenti di vari corsi di studi nato nel 2019 nell’ambito di un progetto di ricerca guidato da Rodolfo Taccani, professore ordinario nel Dipartimento di ingegneria e architettura dell’ateneo triestino. Il progetto di ricerca ha l’obiettivo di individuare e realizzare imbarcazioni ad alta efficienza utilizzando materiali sostenibili, come il lino e resine di origine vegetale.
Gli studenti, unendo idee innovative con strumenti progettuali all’avanguardia, hanno seguito tutte le fasi del lavoro: dalla definizione della geometria dello scafo, progettazione e analisi degli elementi finiti (FEM) fino alla produzione e alla costruzione della barca, occupandosi anche dell’analisi dei costi e della ricerca di sponsor.
BAI - Flying Lina appartiene alla classe velica Moth, imbarcazioni monoposto, di piccole dimensioni, che mantenendo lo scafo a circa 60 cm dal pelo dell’acqua, “volano” letteralmente sulla superficie a grande velocità.
Caratteristica principale di BAI - Flying Lina è l’uso di una fibra di lino ad alte prestazioni. L’attenzione assoluta ai materiali, mirata a ottimizzare efficienza e sostenibilità, riguarda anche le resine: al momento è stata scelta una miscela derivata per il 30% da anacardi.
Anche la modalità di realizzazione è stata caratterizzata da una forte attenzione all’ambiente: il team, utilizzando una tecnica della tradizione cantieristica, ha realizzato direttamente lo stampo in legno, riducendo gli sprechi. Sullo stampo esterno è stata “infusa” la barca con una tecnica particolare: tutti gli elementi sono stati disposti e sigillati e una volta messa sotto pressione, la forma è stata infusa di resina che, asciugandosi, ha creato l’imbarcazione.
Il tempo di realizzazione complessivo di una barca di questo tipo è di circa 9 mesi.
“Fin dalla nascita del nostro team nel 2019 abbiamo deciso di investire sulle fibre di lino sia per le sue buone prestazioni complessive sia per la facilità di reperimento.” - sottolinea Edoardo Papetti, studente di ingegneria navale a capo della comunicazione di Audace Sailing Team – “Abbiamo utilizzato lino per quasi ogni parte della nostra piattaforma di scafo, insieme a piccole quantità di altre fibre: per lo scafo abbiamo deciso di ridurre al minimo i rinforzi in fibra di carbonio, limitandoli alla sola parte anteriore, mentre per le travi alari abbiamo scelto di combinare lino e fibra di vetro. Per le strutture interne ci siamo impegnati nella ricerca di scarti industriali in fibra di carbonio da riciclare. Oltre ai materiali, abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’aspetto idrodinamico perché volevamo costruire una barca veloce, facile da gestire e confortevole per chi l’avrebbe guidata.”
“La realizzazione di BAI – Flying Lina è stata una nuova sfida che ha messo alla prova le competenze tecniche ed organizzative del team – afferma Rodolfo Taccani, responsabile dell’Eco Sailing Laboratory dell’Università degli Studi di Trieste - Il varo di oggi rappresenta un traguardo importante che conferma la capacità della squadra. Progettare e navigare sui foil richiede delle competenze che senz'altro saranno utili nel mondo del lavoro e consentiranno ai nostri studenti di trovare facilmente occupazione”.
Con BAI - Flying Lina regateranno alla SuMoth Challenge (sustainable moth), una regata inserita all'interno alla Foiling Week 2023, manifestazione che richiama velisti da tutta Europa, in programma dal 26 giugno a Malcesine (Lago di Garda).
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