Dopo le prodezze di Ericsson 4, che ha fracassato ieri la barriera delle 600 miglia nelle 24 ore - una specie di muro del suono per i monoscafi - e che ha incrementato il suo vantaggio in testa alla flotta, Puma, secondo a 70 miglia dal leader nella giornata di giovedì, ha giocato la carta del “modo furtivo”. Ha spento il proprio ricevitore Gps (opportunità consentita dal regolamento) dopo 20 giorni di mare e quando la linea di arrivo di Cap Town si profila oramai all’orizzonte forse alla fine di questo week end. Difficile per Puma, in effetti, vedere il proprio rivale prendere la testa della corsa senza cercare di contrastarne in qualche modo l’affondo. L´opzione “furtiva”, dove l’imbarcazione non consente di rilevare la sua posizione nelle 12 ore, è messa per la prima volta a disposizione dei concorrenti della Volvo Ocean Race e riesce a far lievitare lo spettacolo, aggiungendo suspence alla gara. E’ facoltativa, non può essere utilizzata che nelle tappe più lunghe e non può essere attivata a meno di 50 miglia dall’arrivo. Si può, quindi, cambiare completamente la propria tattica senza farla conoscere agli avversari. Sembra qualcosa di sconvolgente, ma non è altro che un ritorno alla vela oceanica tradizionale. Certo per la sicurezza è fondamentale far conoscere la propria posizione, ma, ai fini della competizione, la troppa comunicazione consente a chi è in testa di “coprire” l’avversario quasi come in una regata a bastone. Quindi una novità che piace, perché tutti in questo momento, e soprattutto Torben Grael, si staranno chiedendo dove sarà Puma che opzione avrà scelto.
I concorrenti, intanto, sembrano essere usciti dalla tempesta che li ha tormentati in questi ultimi quattro giorni e dovrebbero tutti, sia chi ha scelto la rotta più meridionale, sia i ritardatari che stanno costeggiando l’Africa, godere di un tempo più clemente fino all’arrivo.
In difficoltà, al momento, solo Telefónica Black, che procede a velocità ridotta dopo l’avaria subita ieri, quando è ricaduta violentemente da un’onda altissima e l’equipaggio ha perso il controllo dell’imbarcazione per qualche secondo. Nessuno è rimasto ferito ma i danni a bordo sono stati tanti. A Cape Town sarà senz’altro opportuno metterla in secca per verificare che non ci siano stati cedimenti strutturali. Anche altre barche lamentano rotture, ma non paragonabili a quelle subite da Telefonica Black.
Alla ricerca di venti più favorevoli Green Dragon, Telefonica Blue e Team Russia sono attualmente su una rotta più a sud che li allontana al momento dalla linea d’arrivo e accentua il loro ritardo dai primi. Ma il verdetto si avrà tra pochi giorni, quando a Cape Town finirà questa Cavalcata delle Walkirie che è stata questa prima tappa della Volvo Ocean Race.
Punteggio alle 8h30 di venerdì mattina:
1 - Ericsson 4 a 731 miglia dall’arrivo
(Puma, 2° ieri e oggi in modo furtivo)
3 - Ericsson 3 a 290 miglia
4 - Green Dragon a 337 miglia
5 - Telefónica Blue a 423 miglia
6 - Team Russia a 501 miglia
7 - Delta Lloyd a 522 miglia
8 - Telefónica Black a 558 miglia
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