Vela, Class 40 - C'è chiaramente un grande fermento in questi giorni sulla classe 40 e sul futuro delle competizioni estreme come il giro del mondo. E per una buona ragione. La classe 40 è sicuramente la cosa giusta al momento giusto per le gare oceaniche: le barche sono veloci, divertenti, dinamiche e, relativamente parlando, poco costose. In un mondo dove il denaro è poco e gli sponsor stanno scaricando alcune grandi competizioni proprio per l'insostenibilità dei costi, si guarda sempre di più ad una classe come i 40 piedi dove stanno convergendo gli interessi anche di grandi nomi della vela mondiale. Anche in Italia c'è molta animazione, anche se, purtroppo, a breve di registrerà l'uscita di Giovanni Soldini che sarà impegnato nella preparazione della sfida in equipaggio della Volvo Ocean Race. Ma il Class 40 è nel mirino di molti altri velisti italiani che hanno colto le possibilità di prestazioni e di avventura che questa classe offre anche senza investimenti ultra milionari. Tra questi Matteo Miceli che ha costruito un suo Class 40 nei cantieri d'Este e conta di realizzarne un altro completamente ecologico per realizzare, nel 2012, un giro del mondo a vela senza scalo, senza assistenza e, soprattutto, senza lasciare alcuna traccia di inquinamento."Spero che la Classe venga in Mediterraneo quest'anno così diventerà conosciuta ed amata anche da noi. Anche il presidente del mio Yacht Club (Favignana ndr) Chiara Zarlocco è favorevole ad ospitare una loro prova che potrebbe essere un bel giro della Sicilia".
Ritornando all'Oceano, uno degli eventi ad essere sotto gli occhi di tutti, dopo una prima edizione assolutamente straordinaria e avventurosa anche se con soli 6 partecipanti, è il Portugal Ocean Race. Nel frattempo, però, la partecipazione alla Classe è cresciuta a dismisura e nei prossimi mesi Governo Portoghese e aziende private attiveranno la pianificazione per la seconda edizione, alla quale la Tv di stato portoghese RTP ha già garantito la copertura mediatica. Intanto sono sempre di più i nomi al top della vela che stanno manifestando interesse per questa gara. C'è un forte desiderio di una gara abbordabile dove anche il budget sia abbordabile per chiunque e consenta anche a molti privati di realizzare il sogno di una gara intorno al mondo. La competizione estrema, imbarcazioni sempre più grandi e la necessità di avere dei mega-sponsor per essere competitivi, hanno portato la vela in tutt'altra direzione rispetto alla sua natura fatta di amicizia e cooperazione tra i velisti, quasi fossero bizzarre idee del passato.
Quattro grandi nomi della vela hanno dato il loro sostegno proprio per un ritorno alla vera avventura con poca tecnologia e tanta passione.
Il primo è Grant Dalton, attualmente leader di Emirates Team New Zealand, vincitore della Louis Vuitton Series e fresco vincitore dell'Audi MedCup:"La mia passione è la Volvo Ocean Race. Ho visto crescere la manifestazione sin dagli inizi molto umili, quando ho corso la mia prima gara nel 1981, fino a diventare il più grande giro del mondo in equipaggio. Tuttavia diventa quasi impossibile per i "normali" velisti partecipare. Il Portugal Ocean Race è proprio il tipo di evento per coinvolgere nuove persone e nuovi sponsor in questo sport. E' un modo conveniente per fare un giro del mondo ed è un trampolino di lancio per coloro che vogliono mettersi alla prova per cercare poi qualcosa di più grande come un Vendée Globe o una Volvo Ocean Race".
Anche Roger Nilson, senza dubbio uno dei più esperti navigatori del pianeta, con alle spalle numerose campagne di Whitbread e Volvo Ocean Race oltre alle avventure sul maxi-catamarano Orange 2 con il quale hanno stabilito il record sul giro del mondo in meno di 50 giorni, è entusiasta della Class 40:"Con questa gara è possibile ritrovare uno spirito oramai perso nelle grandi competizioni perché questo Portugal Ocean Race offre una piattaforma accessibile quasi a tutti per entrare nella vela oceanica e realizzare il loro sogno di correre un giro del mondo a vela. Sono particolarmente interessato ad una corsa che secondo me dovrebbe prevedere un equipaggio di quettro persone, per poter tirare fino in fondo questi Class 40 e provare il brivido e l'eccitazione di una vera e propria traversata dell'Oceano meridionale."
In questi giorni il nome Skip Novak è più sinonimo di vela d'avventura alle alte latitudini, ma Novak ha gareggiato in quattro Whitbread ed è stato co-skipper a bordo del maxi-catamarano Innovation Explorer in gara. "Il concetto della Portugal Ocean Race è molto solido e ben costruito su una base di esperienza e competenza. Personalmente ho navigato oltre 75.000 miglia nautiche con il co-ideatore Brian Hancock e gareggiato contro il CEO Larry Rosenfeld quando abbiamo navigato non-stop intorno al mondo nel 2001 in "The Race". Sono persone che conosco bene e ho piena fiducia in loro. Credo che questa regata sarà un grande successo".
Cam Lewis è l'ultimo del grandi quattro che spende parole di elogio per questa manifestazione e per la Class 40. Olimpiadi, Coppa America, Volvo Ocean Race e skipper del maxi-catamarano Team Adventure nel suo personale palmares. Era con Bruno Peyron, quando vinse il Jules Verne Trophy con un giro del mondo a vela non-stop in meno di 80 giorni. "Vorrei dire che la Portugal Ocean Race è una delle manifestazioni più innovative e interessanti che sia stata proposta da un bel po' di tempo a questa parte. Le regate oceaniche stanno diventando sempre più costose e le barche così avanzate che richiedono anni di formazione per poterle condurre al massimo. Con la Class 40 si può avere a basso costo tanto divertimento ed avventura in tutto gli oceani del mondo".
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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