Cinque giorni di regate molto intense, con diverse condizioni, dal vento fresco a quello leggero, ma sempre caratterizzate da agonismo e grande spettacolo. Moonbeam of Fife III, conquista la vittoria fra i Big Boats con anticipo, ma in molte classi la classifica si definisce solo nell'ultima, combattutissima, giornata. Fra gli italiani vittoria fra i classici di EA di Fabrizio Beriola, quarto posto per il Moro di Venezia, sempre fra i Classici mentre Leonore, con Mauro Pelaschier alla barra ha finito secondo fra gli Epoca Marconi di meno di 15 metri. Fra i Marconi di maggiori dimensioni, vittoria all'ultima giornata di Sirius di Paolo Zannoni con Andrea Zaoli e Susy Beyer. Nei Dragoni vittoria della britannica Gavia Wilkinson – Cox su Jerboa che riesce a inserirsi nel duello russo, mentre l'italiano Giuseppe Duca su Cloud finisce in settima posizione, ma si aggiudica la giornata sponsorizzata dall'isola di Mauritius. Se molte situazioni si sono decise proprio all'ultimo giorno, così non è stato fra gli imponenti Big Boats dove Moonbeam of Fife III ha conquistato la vittoria con anticipo, finendo con un margine consistente sugli avversari, Moonbeam IV e Mariska. “I percorsi non erano l'ideale per noi quest'anno, ma siamo riusciti, con una buona tattica, una buona interpretazione della meteo e un buon timoniere a limitare i danni e persino a vincere qualche prova.per noi è molto positivo e siamo davvero felici della vittoria qui a Cannes, specialmente perchè il livello degli avversari era molto alto” ha dichiarato Erwan Noblet, skipper di Moonbeam III.
Fra gli Aurici Epoca, la prima piazza è andata a Chinook, il “nuovo” NY40 dell'armatore inglese Graham Walker, che ha dovuto combattere fino all'ultimo per battere la concorrenza di Oriole e Eva, che hanno finito alle sue spalle.
Fra i Classici, la divisione con il maggior numero di barche italiane, grande successo di EA di Fabrizio Beriola, che ha messo in fila una serie di ottimi risultati, il peggiore un terzo. L'equipaggio italiano ha battuto i due francesi Arcadia e Sagittarius. In quarta, quinta e sesta posizione un altro terzetto italiano, composto da Il Moro di Venezia, Naif e Chin Blu III. Fra i Marconi di più di 15 metri, l'oro è andato a Skylark of 1937, ma l'equipaggio italiano di Leonore condotto da Mauro Pelaschier e composto da molti ex velisti di Azzurra, è riuscito a difendere il secondo posto, tenendo a distanzaRowdy.
Fra i Marconi di meno di quindici metri di lunghezza, la lotta fino all'ultimo bordo ha visto prevalere Sirius, con Andrea Zaoli e Susy Beyer fra i componenti dell'equipaggio, su Sonny e Vagabundo II. Alla barra di Sonny, un cutter del 1935 disegnato dal padre, il celeberrimo yacht designer argentino German Frers al suo debutto alle Régates Royales. Al termine della settimana di regate dunque, la fama della dinastia Frers è stata ribadita dal secondo e terzo posto, visto che anche Vagabundo II è uscito dalla penna del padre di Frers. “Fra tutte le barche che ci sono qui a Cannes, io ho disegnato Il Moro di Venezia, ma Sonny e Vagabundo II sono opera di mio padre” ha detto Frers “Potremmo definirla una flotta di famiglia. E' bellissimo regatare qui, queste sono le barche che ho sempre amato, fin da ragazzo. Sono molto felice che ci sia un ritorno delle barche classiche, è importante mantenerle e farle vedere al mondo. E sono meravigliose da guardar navigare. Queste barche ci possono aiutare a creare scafi moderni che siano altrettanto belli, sono snelle, eleganti, armoniose. C'è molto da imparare da questi yacht classici.”
La vittoria fra gli Spirit of Tradition è andata a Catleya, secondo Freya 2003 e terzo Savannah. Da sottolineare l'ottima prestazione, al suo debutto a Cannes di Wianno con Yula Sambuy alla barra, che ha saputo ottenere tre vittorie di giornata su barche molto più grandi e potenti del suo piccolo aurico (la barca più piccola in regata in effetti) di soli 7.60 metri. Purtroppo una collisione e una rottura nell'ultima giornata hanno fatto scendere l'equipaggio italiano dal podio, che ha concluso in quarta posizione per soli due punti.
La regina dei Dragoni
La vittoria finale nella storica classe monotipo, tradizionalmente protagonista delle Royales con una flotta numerosa, è andata alla skipper britannica Gavia Wilkinson – Cox su Jerboa proprio all'ultimo giorno. L'inglese, è riuscita ad approfittare delle ultime due prove per inserirsi nel duello fra i due team russi di Integrity di Mikhail Senatorov e e del campione uscente Annapurna di Anatoly Longinov, recuperare nove punti e vincere sul filo di lana. Settimo l'equipaggio italiano guidato da Giuseppe Duca su Cloud, che però ha vinto la speciale classifica nella giornata di giovedì, sponsorizzata dall'isola di Mauritius, aggiudicandosi un viaggio nella destinazione.
Di ritorno dopo molti anni a Cannes, nella classe Requin la vittoria è andata a Slim diAntoine Pecheur seguito da Daniela di Roger Quenet, terzo Johnny III di Aubrey Finburgh. Nella affascinante classe dei Broad One Design, piccoli monotipi aurici il podio è stato dominato dai britannici con Marsh Harrier di James Tubby primo, Guillemot diStuart Rix secondo e Puffin di Philip Harstson terzo. '
Un bilancio quindi, molto positivo per gli organizzatori come dichiarato dal Presidente dello Yacht Club de Cannes, Jacques Flori: “Quest'anno abbiamo sempre avuto buone condizioni, che ci hanno permesso di fare almeno una prova la giorno. L'atmosfera è sempre stata ottima e il villaggio è stato molto apprezzato dagli equipaggi nel dopo regata. Per non parlare della serata Panerai. Devo ringraziare tutte le persone che con il loro lavoro hanno contribuito al successo dell'evento, senza di loro le Règates Royales non esisterebbero. Lo Yacht Club di Cannes ha fatto il possibile per offrire il massimo a una flotta di alto livello e, per il 2014, speriamo di essere in grado di ospitare ancora più barche.”
Gli ha fatto eco Gérard Pascalini, General manager della Société des Régates de Cannes. “Contrariamente allo scorso anno siamo stati molto fortunati, le condizioni sono state sempre buone. Un bel vento i primi due giorni e mai meno di dieci nodi per le altre giornate. Siamo molto soddisfatti di questa edizione 2013, era il 35mo anniversario e abbiamo voluto mettere l'accento anche sulle attività a terra, per i velisti e il pubblico. Appuntamento al prossimo anno!”
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