Vela, Middle Sea Race - Le miglia iniziali della Rolex Middle Sea Race sono state un test di pazienza, mentre le ultime hanno messo a dura prova la resistenza di barche ed equipaggi. Un forte Maestrale di 40 e passa nodi ha sospinto i concorrenti fin sul traguardo di Malta. Gli ultimi due yacht della flotta, Zizanie e Amethyst Abroad, hanno doppiato Lampedusa e si stanno dirigendo verso il traguardo al largo del Royal Malta Yacht Club. Le due barche hanno dimostrato grande perseveranza in queste difficili condizioni e fortunatamente il vento è ora calato a ‘soli’ 25 nodi.
Nel frattempo, il grosso della flotta è saldamente ormeggiato dentro Marsamxett Harbour o dietro l’angolo a Grand Harbour Marina; con l’arrivo delle ultime barche, la classifica overall è stata stilata.
IRC Overall – Lucky (USA)
IRC 1 – Esimit Europa 2 (SLO)
IRC 2 – Lucky (USA)
IRC 3 – Jaru (MLT)
IRC 4 – Artie (MLT)
ORC Overall – Jaru (MLT)
ORC 1 – E1 (RUS)
ORC 2 – Varuna (GER)
ORC 3 – Jaru (MLT)
ORC 4 – Three Sisters (CZK)
‘Double Handed’ (equipaggio a due) – BOV Plain Sailing (MLT)
Disputare regate d’altura con un equipaggio di soli due velisti non è un’impresa da pavidi. Richiede grande spirito marinaresco, determinazione, resistenza e soprattutto coraggio. Alla Rolex Middle Sea Race, con un percorso di 606 miglia nautiche, non partecipano molti equipaggi a due; quest’anno i tre iscritti in questa categoria erano un gruppo molto eterogeneo ed esperto. La vittoria in tempo reale nella classe ‘double handed’ è andata a White Star, un 54 piedi custom, che ha raggiunto il traguardo ieri pomeriggio dopo 4 giorni, 6 ore, 44 minuti e 18 secondi. La barca italiana ha dovuto attendere fino all’arrivo di BOV Plain Sailing, oggi, per sapere se si era guadagnata anche la vittoria in tempo compensato.
White Star è condotta da due velisti che hanno grande esperienza in questa disciplina, Diego Tisci e Daniele Chiamenti; Tisci è un veterano della Rolex Middle Sea Race avendone disputate otto e anche Chiamenti ne ha molte al suo attivo, ma questa è la prima edizione alla quale partecipano con un equipaggio a due. Un armatore italiano ha costruito White Star per competere in regate ‘double handed’ e sfoggiare il potenziale di questo yacht. Tisci ha dichiarato: “questa è la prima regata del nuovo programma di questa barca. E’ stato un test per vedere come si comportava e come ottimizzarla insieme all’equipaggio. Abbiamo avuto un problema in partenza quando abbiamo rotto il fiocco, questo è il motivo per cui siamo rimasti a est per tutta la tratta fino a Messina. Potevamo solo usare la staysail e il code zero, vele che non ti consentono di stringere il vento – per quello seguivamo quella rotta così strana! Abbiamo fatto del nostro meglio. Nel passaggio di Stromboli, non c’era molto vento e anche qui è stato difficile risalire di bolina senza il fiocco giusto.”
Chiamenti ha spiegato: “dopo quel passaggio, la regata è stata molto strategica, ma la nostra strategia era basata sulle vele che avevamo e non sul vento!” Quando le previsioni coincidevano con la strategia, White Star era in gran forma. Da Trapani in poi, il vento da nord ovest le ha consentito di navigare con una rotta più favorevole. A peggiorare ulteriormente le cose, White Star ha anche perso gli strumenti. I due velisti hanno stimato circa 35 nodi di vento; dopo aver poggiato, con la staysail issata, sono andati benissimo.
Alla domanda ‘qual è l’aspetto delle regate con equipaggi a due che ti piace di più’, Tisci ha risposto sorridendo: “il team. Scherzi a parte, mi piace navigare con un equipaggio ridotto. E’ bello essere in mare. Non devi discutere su quello che pensi sia giusto o sbagliato; è la tua regata. Non sei un ingranaggio di un grande meccanismo, sei tu il meccanismo. Affrontiamo tutte le decisioni insieme.”
Per quanto riguarda il percorso, Chiamenti ha dichiarato: “è senza dubbio la migliore regate del Mediterraneo. E’ molto tattica e il panorama è stupendo. C’e il vulcano, lo Stretto di Messina e il periodo dell’anno è ideale, non fa ne’ troppo freddo ne’ troppo caldo.”
Il 34 piedi BOV Plain Sailing ha raggiunto il traguardo a mezzogiorno di giovedì dopo cinque giorni, zero ore e 52 minuti in mare. Il suo tempo compensato è stato tale da consentire alla barca maltese di conquistare la vittoria overall nella classe ‘double handed’.
L’armatore/skipper Anthony Camilleri, esperto velista maltese, consoce bene la Rolex Middle Sea Race essendo alla sua decima partecipazione. Il suo ‘socio’ Gilbert Azzopardi non aveva mai partecipato prima d’ora a una regata con equipaggio a due; e nemmeno la barca. Il Tango 34 è lo yacht più piccolo e leggero della flotta dei 76 partenti.
Al termine della regata, Camilleri ha dichiarato: “sono felicissimo di aver vinto, ma prima e soprattutto devo menzionare Bepe Bisotto, skipper of Atame. Con lui abbiamo combattuto una bellissima battaglia, spesso affiancati, e quando abbiamo avuto un problema con i terzaroli della randa, si è offerto di aiutarci. Quel gesto dimostra lo spirito che anima la nostra disciplina, ci aiutiamo a vicenda. Probabilmente il momento peggiore della regata è stato ieri notte. Eravamo stanchi e il tempo era terribile, c’erano circa 40 nodi di vento e onde di sei metri che si rompevano in pozzetto. Abbiamo ammainato la randa e proseguito solo con il fiocco di tempesta, è stata la parte più difficile della regata. Questa è una regata di estremi e il giorno prima la navigazione era magnifica: in poppa con lo spinnaker, planando costantemente a 12 nodi, con punte di 18 nodi. E’ un feeling straordinario essere solo in due a bordo, è un momento molto speciale.”
Ieri notte il Fast 42 Atame ha cercato riparo a Trapani per trarre un po’ di sollievo dall’incessante vento e mare agitato. Beppe Bisotto ci ha scritto: “‘Ad impossibilia’ (è impossibile), come dicono i Latini. Con Ian (Knight) eravamo d’accordo su questo. Fuori imperversa una burrasca da nord di forza 8. Non c’era modo di passare Favignana, eravamo rimasti abbonacciati per dieci ore. Abbiamo mancato il salto di vento e siamo stati travolti sul muso da un forza 7, con forza 8 previsto alle nostre spalle. Su Pantelleria c’è un sud ovest di forza 7 sul naso. Quindi, circondati da burrasche, abbiamo deciso di fermarci per evitare possibili danni. Non dimenticatevi che abbiamo un equipaggio di due persone al posto di un team di 8-10 velisti. Tra l’altro, siamo felici di aver regatato più velocemente di molte altre barche più grandi di noi con equipaggi completi! Atame è decisamente una barca solida, veloce e affidabile.”
Oggi si è ritirato solo l’x40 Pita Maha (ITA); in totale i ritiri sono 15, mentre 59 barche hanno finito la regata e due stanno ancora regatando (nota: tre barche hanno cercato riparo ma non si sono ritirate ufficialmente).
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
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