Black Jack taglia la linea tra il fato del molo di sopraflutto di Port Hercules e la boetta stroboscopica dello YCM alle 02:53:13, persino prima del previsto, bruciando per qualche minuto i gommoni del club e dei media usciti a immortalare il momento.
Non è facile e non è scontato. Neanche ammainare la randa (19 minuti), neanche perfezionare l’ormeggio (16 minuti) con la risacca da Levante che fa danzare persino la skyline monegasca. Ma loro l’hanno fatto, oggi questo equipaggio è lo stato dell’arte della grande vela offshore e le due line honours con record alla Rolex Fastnet del centenario e alla Palermo-Montecarlo del ventennale ne sono la conferma.
La notte del primo arrivato è proseguita in stile Yacht Club de Monaco, con festeggiamenti in banchina con bottiglie di champagne, birra e un buffet a disposizione degli equipaggi.
Lo skipper Tristan Lebrun: “Abbiamo avuto tutte le condizioni possibili, abbiamo usato tutte le vele che avevamo a bordo. I momenti più difficili? Qualche buco d’aria persistente che ci ha fermati, ma soprattutto i temporali con forti raffiche vicino alla Giraglia, che hanno sbandato molto la barca e ci hanno messo a dura prova. I ragazzi sono stati perfetti. E’ una regata splendida, varia, ricca di competizione e di scenari, organizzata splendidamente, sia a Palermo che a Montecarlo.”
Sulla scelta di lasciare la Corsica a sinistra, Lebrun è lapidario: “Non si poteva fare diversamente, nelle ore in cui siamo passati davanti alle Bocche, andare a Ovest ci avrebbe portato meno vento e di bolina, andando dritti invece ha continuato l’aria favorevole, fino ai momenti difficili passata la Corsica.”
Black Jack ha vinto anche nei dettagli e fino all’ultimo, come la scelta di stare molto sotto costa da Ventimiglia in poi, per prendersi un po’ di brezza di terra mentre davanti a Montecarlo c’era la solita bonaccia. Un’altra scommessa vinta.
E’ raggiante l’armatore Remon Vos: “Più che una regata questo è un evento bellissimo, l’accoglienza a Palermo e Montecarlo è meravigliosa. Vincere è sempre una emozione, devo dire grazie all’equipaggio, fare una regata così difficile in questo modo è il frutto di un insieme di cose: barca, vele, uomini, fortuna. Peccato che quest’anno non c’erano alcuni dei nostri avversari tra i maxi, spero che il prossimo anno vengano a sfidarci!”
LA VOLATA PER IL PODIO
Nella mattinata di giovedi 21 poco dopo mezzogiorno sulla linea d’arrivo sono arrivate – nel giro di 16 minuti – tre barche praticamente insieme, in una sorta di volata. Nell’ordine hanno tagliato il TP52 turco Arkas Blue Moon Sailing Team (alle 12:21), il catamarano Falcon di Matteo Uliassi con Shannon Falcone (alle 12:26), e il VO65 oceanico austriaco Sisi (12:37), quest’ultimo era in testa al terzetto fino a poche ore dall’arrivo, ma ha pagato un buco di vento sotto costa per la scelta di tenersi a est della linea. In una regata offshore le sorprese sono sempre in agguato.
Seguiranno le dichiarazioni dei protagonisti.
PROSSIMI ARRIVI
Sono in risalita verso il traguardo e annunciati: Intuition, 69 piedi francese (stimato intorno alle 15:00), e c’è attesa per la prima barca della flotta dei club siciliani, che in tempo reale sul traguardo potrebbe essere il Mylius 60 Manticore, del CV Sferracavallo con a bordo tra gli altri l’ex olimpico e Coppa America Ganga Bruni e il navigatore Andrea Fornaro (stimati alle 16:30 se il vento terrà). Circa tre ore dopo potrebbe essere la volta di No Regret, l’ICE 52 che porta il guidone del Circolo della Vela Sicilia, affidato allo skipper Edoardo Bonanno con la tattica di Gaetano Figlia di Granara.
NOTTE DI BURRASCA
Oltre ai ritiri annunciati ieri (Shooting Star e Black Pekoe III), nella notte il Comitato di Regata presieduto dal Race Director Giancarlo Crevatin ha ricevuto comunicazioni di abbandono della regata dal Neo 430 Afazik Impulse (rottura del timone), Superkalimera (Nab 12.50), che ha ormeggiato a Porto Cervo. Più difficile la descrizione del ritiro di Jasmine (Bavaria 39) alle 4 della notte, che ha scritto: “Siamo in mezzo alla burrasca, condizioni meteo impraticabili, andiamo verso Cala Gonone per fermarci, nel frullatore tutta la notte, ma l’equipaggio sta bene.”
Diversa la situazione di I Am Bad (Bad 37 di Speciale e Bileddo, Velaclub Palermo), che ha comunicato un principio di incendio a bordo, annunciando la decisione di fermarsi a Olbia per risolvere il problema e chiedendo alla direzione di regata la possibilità di ripartire. Cosa che è stata accettata con la condizione prevista dalle Istruzioni di Regata di spiegare sulla dichiarazione di osservanza il motivo dello stop e le ore di accensione del motore.
IL PASSAGGIO DEL GATE A PORTO CERVO
Intanto al cancello obbligatorio gestito dallo Yacht Club Costa Smeralda sono passate quasi tutte le barche, Angelica II (Sciarrelli di Antonio Centrone) alle 13:06 di questo giovedi 21, mancano all’appello solo Alakaluf e Antares. Altre quattro barche hanno scelto la rotta che lascia la Corsica a sinistra. L’andamento della regata si puo’ seguire con il tracking al link qua sotto.
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