Giovedì 1 luglio Mondomare festival – la cultura del mare arriva per la prima volta a Levanto. Nelle precedenti edizioni la manifestazione itinerante, promossa dalla Regione Liguria con la direzione artistica del Teatro dell’Archivolto, è stata ospitata nello spezzino dal Comune di Lerici (che ha partecipato a tutte le edizioni) e lo scorso anno anche dal Comune di Porto Venere. Questa tappa a Levanto è realizzata con la partecipazione, oltre che del Comune di Levanto, della Provincia di La Spezia e di LevantoInforma.
Protagonisti della serata, che si svolge sul palco di Piazza Cavour a partire dalle ore 21.30 (ingresso libero), sono i TARANTA SOCIAL CLUB, alfieri della musica tradizionale salentina. Composto da Mavi Antonazzo (voce e tamburello), Patrizia Zaccheo (voce, tamburello e danza), Sergio Fracasso (percussioni), Giuseppe Memmi (chitarra e voce), Claudio Fornaro (fisarmonica e violino), Antonio Palma (chitarra e voce), accoglie in sé diverse esperienze artistiche, professionali e individuali che vanno dalla profonda conoscenza dai più importanti aspetti culturali e tradizionali salentini, alla decennale esperienza nella musico terapia. Formatosi da una costola importante (4/5 del gruppo) degli attuali Alla bua, con i quali ha realizzato il cd “Stella lucente”, considerato una pietra miliare nella ricerca etnomusicale salentina, l’ensemble dal 2007 è ospite fisso della Notte della Taranta. L’ultimo disco pubblicato si intitola “Schermando” (2008).
Il Salento è terra di grandi spazi bruciati dal sole, di antiche storie ma anche di suggestioni e magie. Terra in cui la danza (soprattutto la danza-scherma) ha conservato un suo significato rituale e dove la musica si sprigiona con forza e coinvolgimento e così viene usata come cura sin dalla notte dei tempi.
Il suono della formazione non è caratterizzato solo dal ritmo incessante della pizzica - pizzica, ma anche dai canti alla stisa e di lotta, riprendendo le cadenze quotidiane vissute un tempo sia nel lavoro, nella vita di ogni giorno che nella festa. Il ritmo, il cerchio (la ronda), la danza sono elementi fondamentali di una musica “coreutica” che affonda le sue radici in tempi remoti.
Il risultato è un concerto dal ritmo travolgente, che riesce a trasmettere al pubblico la forza liberatrice propria della pizzica.
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