Dopo quattro giorni di meteo perturbato, lunghe ore trascorse in acqua e undici prove tiratissime, il J/70 World Championship organizzato dall'Easter Yacht Club di Marblehead è giunto a conclusione con la più classica delle bonacce bianche.
No wind no race, quindi, al largo di Cape Cod e titolo iridato che resta negli Stati Uniti cambiando parzialmente proprietà: a imporsi, infatti, è stato Africa di Jud Smith, talentuoso ed esperto velista statunitense che già lo scorso anno, a Porto Cervo, aveva conquistato il titolo con Relative Obscurity. Con Smith si sono laureati campioni Lucas Calabrese, bronzo olimpico a Londra nel 2012, Will Felder e Marc Gauthier.
A completare il podio Stampede di Bruno Pasquinelli, assistito dal campione olimpico Nathan Wilmot, in ritardo di un solo punto, e 3 Ball JT di Jack Franco, con a bordo il già campione iridato J/70 Bill Hardesty.
Il no race di oggi ha impedito a Enfant Terrible-Adria Ferries e a Petite Terrible-Adria Ferries di muovere la classifica e scalare posizioni: lo scafo di Alberto Rossi ha chiuso all'ottavo posto, risultato di tutti rispetto considerata la presenza di quasi cento equipaggi, mentre quello di Claudia Rossi ha fatto sua la dodicesima piazza.
Per Claudia Rossi, due volte campionessa europea di questo diffuso monotipo, la soddisfazione di essersi confermata come miglior timoniere donna, titolo già conquistato a San Francisco nel 2016 e a Porto Cervo nel 2017.
Con il Mondiale si è quindi conclusa la lunga stagione della classe J/70, una stagione iniziata a Sanremo lo scorso mese di aprile e passata attraverso successi importanti come quelli ottenuti proprio in Liguria e a Porto Ercole dal team di Alberto Rossi, laureatosi campione continentale lo scorso giugno a Vigo, in Spagna.
Mentre il Petite Terrible Sailing Team è sulla strada del ritorno, Alberto Rossi si appresta a volare a Chicago dove, a partire dalla metà della prossima settimana, darà la caccia al titolo iridato Farr 40, già conquistato nel 2013 in quel di Newport.
A comandare la classifica è Sentinel di Geoff Fargo, alla pari con gli italiani di Strambabpapà di Micheli Paoletti; la coppia di testa ha un solo punto di margine su Dark Horse di Cuyler Morris, a sua volta incalzato da Gamecock di Peter McClennen
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