Vela, Trofeo Jules Verne - Dopo aver pensato di poter raggiungere direttamente la base tecnica di Lorient, in Francia, Franck Cammas ha deciso di raggiungere il Sud Africa e fermarsi a Città del Capo per effettuare la necessaria riparazione al braccio del galleggiante in condizioni di sicurezza. Città del Capo è a circa 5 giorni di mare e Groupama 3 potrà ripartire per la Francia ad inizio dicembre per poter tentare in gennaio una nuova partenza per conquistare il Trofeo Jules Verne, assegnato a chi impiega il minor tempo a compiere il giro del mondo senza scalo a vela.
Lionel Lemonchois, designato "capo cantiere" delle riparazioni provvisorie da effettuare a bordo, spiega le condizioni necessarie per poter risolvere totalmente il problema strutturale subito da Groupama 3 nel suo decimo giorno di navigazione:"Ieri avevamo ancora speranze di poter trovare una zona di mare calmo per poter intervenire sul galleggiante e rientrare direttamente in Bretagna, ma cisto che la barca è permanentemente in movimento non siamo riusciti a fare nulla. Siamo ancora ai bordi del grande Sud, sotto un paesaggio grigio, un mare disordinato, uccelli che planano e una temperatura fredda.
Abbiamo lavorato con un tasso di umidità vicino al 100%, in ginocchio all'interno del galleggiante: non è certo la condizione ideale per fare del composito. Siamo riusciti a metter su una buona riparazione, ma non sufficiente per considerarci al 100% in piena sicurezza. La cosa più saggia da fare è riparare in Sud Africa perché è indispensabile saldare in galleggiante al braccio e per farlo c'è bisogno che siano immobili. Siamo a 1.400 miglia da Città del Capo e dalle previsioni meteo non avremo mai una zona sufficientemente tranquilla per poter effettuare la riparazione in mare. L'équipe tecnica di Groupama ci raggiungerà, ma non sarà necessario mettere il trimarano a secco o tirare giù l'albero. L'intervento consisterà nel rinforzo della giuntura tra i due scafi e l'intervento dovrebbe durare circa una settimana. Abbiamo tutto l'occorrente, resine, carbonio, colle, per poter effettuare la riparazione. La causa di quanto è accaduto non è evidente: gli ingegneri si stanno interrogando perché è una avaria che non si era mai presentata. Ci sono probabilmente dei fattori concomitanti che ne sono all'origine, perché non abbiamo trovato difetti di costruzione e gli incollaggi erano corretti. Abbiamo ispezionato tutto lo scafo per verificarne la struttura, ma non abbiamo trovato niente di sospetto. Il trimarano ha l'aria perfettamente sana. Questo ci ha subito reso tutti consapevoli che ripartiremo per questo record, che non è una cosa piccola. Non ci è andata bene questa volta, ma visto che siamo all'inizio della stagione, il record è ancora possibile".
“Abbiamo la fortuna di portare il nome dell’Italia nel nostro brand, e vogliamo che ogni componente, ogni fibra, ogni finitura parli la lingua del nostro saper fare"
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