Per perdere tempo e non decidere nulla, l'Italia ha spesso utilizzato una strada: nominare una commissione. Magari con un grande convegno finale nel quale chiunque poteva prendere la parola. Con un solo vero obiettivo: fornire al politico di turno l'alibi per poter procedere come più gli aggradava. Così è stato anche per i Piani generali dei trasporti. Solo il Piano della logistica del 2005 era stato il risultato di un patto condiviso dalle parti sociali. Poi più nulla. Ora siamo tornati all'antico, come conferma la riunione degli «stati generali» convocata ieri a Roma per presentare le «rotte» indicate da un comitato di esperti in un nuovo documento sul Piano della logistica dei porti. Piano tracciato ancora una volta dimenticando che la logistica è un quadro globale che mette a sistema le diverse modalità di trasporto e le integra con la filiera della produzione e che, come tale, va esaminato. I porti rappresentano una pedina sulla scacchiera del sistema logistico da scegliere secondo la capacità (dai fondali ai collegamenti internazionali, che sono criteri essenziali) e non perché puntano ad aumentare gli spazi per movimentare i container, già oggi più che sufficienti, ma piuttosto perché seguono i principi europei in materia di servizi tecnico nautici e per chi sbarca, di rispetto della sicurezza, di spazi per gestire le autostrade del mare. Tutto questo non è emerso con chiarezza nel convegno degli «stati generali» al quale le parti interessate sono state invitate per presentare le proprie osservazioni alle nuove linee guida per la logistica dei porti. Osservazioni da valutare entro quattro giorni dal ricevimento di quattro sintetici fogli riassuntivi del nuovo piano e da esporre, al convegno, in cinque minuti: il vero obiettivo era far fumo e lasciare ai politici la decisione su un «arrosto già pronto»?
Paolo Uggè, presidente Fai Confrasporto, vicepresidente Confcommercio
Al C32 di Alessandro Comuzzi la 20^ Punta Faro Cup e il Memorial Barison. Flamenco si aggiudica la Juris Cup e My Life vince la classifica speciale Rotary Club
Disputato per la prima volta in Svezia nel 2022 e seguito dalle edizioni in Spagna (2023) e Norvegia (2024), il Campionato del Mondo ORC DH giunge per la prima volta in Italia e in Adriatico, nel punto più a nord del Mediterraneo
Vincitori di giornata, nelle rispettive classi sono: V, Django 7X, Oscar 3, H2O, Moat
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
Galateia e Django 7X vincono il Rolex World Championship rispettivamente nelle classi Maxi 1 e Maxi Grand Prix. I vincitori della 35^ Maxi Yacht Rolex Cup nelle altre classi sono: Oscar 3, H2O e Moat
Vincitori di giornata nelle rispettive classi sono stati V, Ganesha, H2O, Moat. Le prove a bastone per la classe Maxi Grand Prix non si sono potute svolgere per il vento molto intenso
Cinquantasette team in rappresentanza di dieci Nazioni si sono sfidati nell’alto Adriatico questa settimana per il Campionato Mondiale ORC Double-Handed 2025, ospitato dallo Yacht Club Monfalcone in collaborazione con l'Offshore Racing Congress (ORC)
Disputate regolarmente altre due prove del tradizionale Campionato organizzato dalla Velica Viareggina che prosegue l’iniziativa per promuovere la Star anche fra gli Under 30
Si è concluso domenica 14 settembre, al Centro Velico Punta Ala, il Campionato Europeo Windsurfer Class 2025. Un’edizione che ha visto oltre 180 regatanti da 16 Paesi sfidarsi in cinque giornate di regata
Al comando nelle rispettive classi: Magic Carpet E, Jolt, Nice, H2O e Moat