Il progetto, lanciato con il sostegno del main sponsor Mapei segna una nuova avventura per Ambrogio, primo italiano a puntare ai vertici nella classe IMOCA. Con un percorso già impressionante – vincitore della Mini-Transat, della Transat Jacques Vabre e della The Transat CIC – Ambrogio affronta questa nuova fase con passione, umiltà e determinazione.
Per questo primo importante appuntamento, l’equipaggio impegnato per la prossima The Ocean Race Europe incarna pienamente lo spirito del progetto che è ambizioso, internazionale e con un’attenzione particolare all’ambiente. Insieme, faranno fronte non solo ad ambizioni sportive forti, ma anche a uno studio scientifico sulle microplastiche, in collaborazione con il Politecnico di Milano: una sfida essenziale per il futuro degli oceani.
Dopo il lancio ufficiale del progetto a Milano lo scorso aprile, ora è tempo di azione!
Da Lorient, roccaforte della vela oceanica, Beccaria, alla presenza del suo team tecnico e del suo main sponsor Mapei dà ufficialmente il via alla stagione 2025.
«Vedere oggi “Allagrande Mapei” vestire i nostri colori è una grande emozione – dichiara Simona Giorgetta, membro del Consiglio di Amministrazione di Mapei -. È un nuovo capitolo in una storia nata anni fa, quando abbiamo conosciuto Ambrogio e il suo sogno. Da allora, abbiamo sempre creduto nel suo straordinario talento e nella sua determinazione. Insieme abbiamo costruito una partnership solida, fondata su fiducia reciproca e valori condivisi. Oggi viviamo una tappa importante del nuovo percorso insieme che ci porterà al primo impegno della stagione: The Ocean Race Europe, dove Ambrogio e il suo team solcheranno i mari portando nelle varie tappe non solo il nostro brand, ma anche la nostra passione, determinazione e voglia di guardare sempre oltre l’orizzonte, senza dimenticare l’attenzione all’ambiente».
Costruita da CDK Technologies, il monoscafo di 60 piedi - già vincitore della Transat Jacques Vabre 2023 e settimo all’ultimo Vendée Globe - è una barca dal grande potenziale. Precedentemente chiamato “Vulnérable”, questo foiler di ultima generazione è stato disegnato da Antoine Koch e dallo studio Finot-Conq, e condotto da Thomas Ruyant dal varo nel marzo 2023 fino a metà luglio 2025. Ora di proprietà del team Allagrande Mapei Racing, la barca si prepara a scrivere un nuovo capitolo, continuando a macinare miglia.
Dato il tempo ristretto, complicato anche dall’incidente avvenuto lo scorso giugno durante la Course des Caps che ha provocato la rottura del piede dell’albero il team della scuderia di vela oceanica TR Racing, che accompagna Ambrogio e la sua squadra nel passaggio del testimone, ha dovuto procedere a una rapidissima riparazione. «La rottura della base dell’albero è una rottura inedita in IMOCA - spiega Ambrogio - «per fortuna siamo riusciti a salvarla, ma abbiamo anche evitato di danneggiare le vele e i foil. Il team di TR Racing ha poi riportato la barca a Lorient, ci ha messo a disposizione un nuovo albero e ha effettuato le diverse riparazioni, in particolare attorno alla zona della base dell’albero». E in tempi altrettanto rapidi la barca è stata rivestita con una decorazione minimalista, ma d’impatto, pensata per non perdere nemmeno un minuto rispetto all’obiettivo principale di quest’anno: la performance in mare. Se la verniciatura è stata fatta in un battibaleno, la scelta della barca invece è stata ben ponderata. L’imbarcazione “Allagrande Mapei” è uno strumento all’altezza delle ambizioni sportive di Ambrogio, del suo team e del suo main sponsor.
E Ambrogio precisa che «la barca è innovativa perché esce dalle linee classiche delle barche oceaniche “scow”. L’architetto Antoine Koch ha deciso di tornare a una prua fina che permetta un miglior “touch down” sulla superficie dell’acqua durante le fasi di skimming. Questo comporta una carena con meno potenza rispetto alle altre barche di nuova generazione, ma un comportamento molto più marino».
«”Allagrande Mapei“ è già una barca molto buona, con performance straordinarie in condizioni di lasco – continua Ambrogio - «Poi abbiamo tre anni davanti per lavorare, trovare leve di miglioramento, testarle, validarle… Non c’è fretta, andremo piano, tappa dopo tappa. La stagione 2025 è davvero l’occasione per prendere in mano questo nuovo mezzo, cominciare a capire cosa possiamo migliorare e come. Tutto sarà fatto con ordine, senza fretta. Con il mio background da ingegnere nautico e l’esperienza accumulata in Mini 6.50, dove ho sperimentato molto, e poi nel mio progetto in Class40 con una barca nuova costruita su misura, ho ovviamente voglia di metterci la mia impronta. Ma so anche che bisogna procedere con metodo, passo dopo passo».
Per le stagioni 2025 e 2026, il programma è leggermente cambiato rispetto a quanto previsto «La barca è appena tornata dalla Course des Caps e già ripartiamo nei prossimi giorni verso Kiel. Sarà un bel giro in equipaggio, con tappe tra Germania e Montenegro: Portsmouth, Porto, Cartagena, Nizza, Genova… Un vero giro d’Europa», continua lo skipper.
In seguito, il team Alla Grande Mapei Racing avrà tre settimane e mezzo per riportare la barca nella Manica, con una sosta tecnica a Lorient per gli ultimi aggiustamenti prima della Transat Café L’Or. Epoi nel 2026, il programma continua con la Vendée Arctique, la DéfiAzimut, e naturalmente la Route du Rhum. Sono due prime stagioni costruite gradualmente: prima in equipaggio, poi in doppio, quindi in solitario. L’idea è di prendersi il tempo per conoscere la barca, imparare, testare. L’obiettivo finale è il Vendée Globe 2028. Ma da qui ad allora, il team ha tutto il tempo per affinare il progetto, perfezionare la macchina e costruire basi solide.
Continuità e qualche novità per The Ocean Race Europe
Per la sua prima regata come skipper di “Allagrande Mapei”, Beccaria è affiancato da un equipaggio solido e già ben rodato.Regaterà insieme a Thomas Ruyant, Morgan Lagravière, Manon Peyre e Pierre Bouras, in qualità di on board reporter per The Ocean Race Europe, ovvero lo stesso equipaggio che era a bordo di “Vulnérable”durante la Course desCaps.
«La Course des Caps si è svolta in condizioni eccellenti, l’atmosfera a bordo era fantastica. Ognuno ha trovato naturalmente il proprio ruolo e ha reagito molto bene durante l’incidente del piede d’albero, quindi perché cambiare tutto? Thomas aveva fatto le scelte giuste per questa prima uscita stagionale, e oggi giochiamo chiaramente la carta della continuità», spiega Ambrogio Beccaria. «Detto questo, l’Ocean Race Europe è una prova impegnativa, lunga un mese e mezzo, con tappe intense e avversari di alto livello. Avremo quindi il rinforzo di due talenti aggiuntivi: Abby Ehler nella terza tappa e Hugo Feydit nella quinta, per portare nuova energia e mantenere un alto livello di performance». Questo approccio che unisce stabilità e apertura incarna perfettamente lo spirito del progetto: serio, collettivo e orientato alla performance.
La navigatrice britannica Abby Ehler, veterana dell’Ocean Race, le cui abilità tecniche sono ampiamente riconosciute, sarà un’alleata preziosa. Con quattro giri del mondo all’attivo e un impegno convinto per la parità e l’accesso delle donne alla vela oceanica, unisce performance, leadership e impegno.
Per quanto riguarda Hugo Feydit, tecnico del team, è uno specialista dell’elettronica di bordo oltre che un velista esperto, a suo agio tanto nella vela oceanica quanto nelle regate costiere onel match racing.
Scienza a bordo
In occasione della The Ocean Race Europe 2025Beccaria e compagni s’impegnano in un primo progetto di ricerca scientifica sulle microplastiche, in collaborazione con il Politecnico di Milano che darà sostegno scientifico per la fase di analisi e interpretazione dei risultati, mentre The Ocean Race fornirà la strumentazione. Lungo tutto il percorso della regata sarà filtrata l’acquamarina per contribuire a una migliore comprensione dell’inquinamento. Il progetto diricerca prevede tre momenti: l’installazione del macchinario a bordo di “Allagrande Mapei”, la raccolta dati durante la regata The Ocean Race Europe (10 agosto – 15 settembre 2025) e infine l‘analisi dei dati nell’autunno2025.
“Allagrande Mapei” sarà infatti l’unica imbarcazione ad avere a bordo durante la regata un Microplastic Sampler (fornito da Ocean Race) ovvero uno strumento in grado di raccogliere particelle di plastica di dimensioni molto piccole presenti nell’acqua del mare, al fine di analizzarne la quantità, la dimensione e la composizione chimica. Il Microplastic Sampler è un campionatore che aspira l’acqua alsuo interno, la filtra attraverso filtri speciali che catturano le microplastiche di minuscole dimensioni (da circa 0,03 mm a 5 mm), per poi raccoglierle e conservarne i campioni in contenitori sterili. L’ultimo passaggio prevede l’invio dei campioni a un laboratorio di analisi.
«Allagrande Mapei Racing come squadra oceanica ha sviluppato una forte consapevolezza delle fragilità dell'ambiente che lo ospita» - dice Bianca Bertolini, Project & Sustainability Manager -Il progetto si sviluppa attraverso tre strategie: Scienza, Impatto e Divulgazione. La scienza, oltre ad aiutarci a comprendere e conoscere l’oceano, ci offre la possibilità di individuare le azioni concrete per poter fare la nostra parte nella salvaguardia dei mari. Con il Politecnico di Milano e The Ocean Race abbiamo modo di approfondire la parte scientifica, con la raccolta e la successiva analisi del numero di particelle di microplastiche e della loro composizione chimica. L’obiettivo è capire di che tipo di plastica si tratta e quindi risalire ai materiali da cui proviene, come ad esempio fibre tessili, attrezzature da pesca, eccetera. Come anche mappare la distribuzione delle microplastiche nei mari intorno all’Europa, ma questi dati saranno poi combinati con informazioni sugli stili di vita e su come possiamo migliorarli per evitare che i rifiuti plastici raggiungano il mare».
Per Stefan Raimund, Head of Science Programme di The Ocean Race: «L’oceano ci sta raccontando una storia e attraverso il nostro progetto di ricerca sulle microplastiche, stiamo aiutando a decifrarla. Correndo sulle acque europee - dal Baltico al Mediterraneo - The Ocean Race è in una posizione unica per raccogliere dati vitali sull’inquinamento da plastica nelle zone costiere.Il nostro programma scientifico non solo mette in evidenza lo stato dei mari europei, ma collega anche regioni, partner e persone in una missione condivisa per comprendere meglio e proteggere l’oceano e le coste».
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