martedí, 14 maggio 2024

VOLVO OCEAN RACE

VOR: prossimo ostacolo i Doldrum

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redazione

Vela, Volvo Ocean Race - Continua la veloce marcia dei francesi di Groupama 4 guidati da Franck Cammas in testa alla flotta nella seconda tappa della Volvo Ocean Race, mentre tutti si preparano al delicato momento del passaggio dei Doldrum, la zona delle calme equatoriali, che potrebbe avvenire già nelle prossime 24 ore. Dietro ai transalpini, continua la lotta testa a testa, che si era già vista nella prima tappa, fra gli americani di PUMA e i leader provvisori della regata, gli spagnoli di Team Telefonica, più che mai decisi a guadagnare. Tutte e cinque le barche navigano con un vento al traverso di circa 15/18 nodi, con condizioni molto simili.

Alle 13 GMT, le posizioni parlano di oltre 83 miglia di vantaggio per Groupama 4, la cui velocità, tuttavia, è scesa sotto i 20 nodi di media, che il team era riuscito a mantenere per tutta la notte e la mattina. Lo skipper Franck Cammas ha detto che la lunga corsa, è al tempo stesso divertente e faticosa per l’equipaggio, sottoposto a ondate costanti. “La barca è davvero bagnata, c’è un sacco di acqua in coperta. In più con questi angolo si deve cambiare spesso vela. Per fortuna fa caldo dentro e fuori. Si va veloci e c’è un sacco di rumore, però siamo felici della nostra posizione e sembra che alla barca piacciano queste condizioni. I timonieri si divertono a timonare, surfando sulle onde. Gli altri devono guardare verso poppa, perché ci sono un sacco di spruzzi e non si riescono a tenere gli occhi aperti.” Con la zona di vento debole sul menu delle prossime ore, i francesi hanno cercato di approfittare della loro posizione più a est, sforzandosi di tramutare la separazione alterale in vantaggio diretto in linea sugli avversari. “La regata non è certo finita” ha detto cautamente Cammas “quando entreremo nella zona di calma, la flotta si ricompatterà. Per ora per noi è stato semplice, ma ci sarà un effetto elastico vicino ai Doldrums.”

Alle spalle dei francesi, si ripropone il duello fra gli americani di PUMA e gli spagnoli di Team Telefonica, che tante emozioni aveva dato al pubblico e ai fan nella prima tappa. I due team sono distanziati da una decina di miglia rispetto alla meta, e da circa 22 lateralmente, con gli statunitensi più a est e di quasi due nodi più veloci. CAMPER with Emirates Team New Zealand dello skipper australiano Chris Nicholson è la barca più a ovest della flotta, in quarta posizione a poco più di 116 miglia, ma pronto a cogliere ogni opportunità per riavvicinarsi ai primi. PUMA, Telefónica e CAMPER alle ore 14 navigavano al largo della piccola isola di Rodrigues, che si trova a 560 miglia a est di Mauritius, e proprio la barca bianca e rossa degli ispano/neozelandesi è passata più vicina.

Essendo stata l’ultima barca a oltrepassare il fronte occluso che ha bloccato per giorni la flotta, Abu Dhabi Ocean Racing condotta dall’olimpionico britannico Ian Walker è stata costretta a inseguire. Ma, il primo team degli emirati della storia del giro del mondo a vela, non si dà certo per vinto, come confermato dallo stesso skipper: “Stiamo ancora spingendo al massimo e potrebbe ancora succedere di tutto, per noi che siamo alle spalle della flotta, quando si arriverà ai Doldrum. Sembra che ci sia un sistema tropicale in formazione proprio sopra le calme equatoriali, che potrebbe essere interessante. Quindi rimaniamo ottimisti, per noi la cosa più importante è avvicinarci il più possibile prima di arrivare in quella zona.”

Intanto, in Madagascar l’equipaggio di Team Sanya è stato raggiunto da alcuni componenti del suo shore team e continua a verificare le diverse opzioni per riparare l’attrezzatura e rientrare in gara il prima possibile.

Al rilevamento delle 13 GMT la situazione vede ancora in testa i francesi di Groupama, che hanno accumulato 83.3 miglia di vantaggio sugli americani di PUMA, che fanno registrare anche la velocità più alta con 20.7 nodi, il che ha fatto guadagnare loro qualche miglio rispetto alle posizioni di questa mattina. Team Telefonia è terzo, con un gap di 93 miglia e mezzo, CAMPER quarto a 116,1 mentre Abu Dhabi è staccato di 226,5 miglia.

Per evitare ogni possibile rischio di attacchi di pirateria e per rispettare le misure messe in atto dagli organizzatori della Volvo Ocean Race, la cartografia elettronica ufficiale entrerà a breve nella zona “Stealth” ovvero non saranno più visualizzate le posizioni, le rotte individuali verranno distorte e le condizioni meteo saranno disabilitate, ma verranno comunque forniti i dati sulla classifica e sulla distanza fra i vari concorrenti. Tali dati sono pubblicati sul sito ufficiale della regata alla pagina:

http://www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html

 

Classifica provvisoria seconda tappa, 21 dicembre alle ore 13 GMT

1. Groupama sailing team (Franck Cammas)



2. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read), +83,3



3. Team Telefónica (Iker Martínez), +93,5



4. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +116,1

5. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), +226,5

6. Team Sanya (Mike Sanderson) – suspended racing



 

Voci dall’oceano:

Amory Ross, MCM di PUMA: “Ripetizione, è sola parola che si può usare per descrivere la nostra tappa fino a ora. Siamo qui, avanziamo di bolina picchiando sulle onde mure a dritta, nello stesso vento, sulle stesse onde e con le stesse vele che abbiamo usato da quando abbiamo virato verso nord, qualche giorno fa. Accidenti, se è ripetitivo! Ma la barca va bene, e ci stiamo divertendo in questa corsa in linea retta verso i Doldrum… verso il punto dove le cose cominciano a cambiare velocemente. Rallentiamo, magari ci fermiamo persino, e mentre noi pensiamo alla rotta per vincere la tappa, altri guarderanno con attenzione ad ovest, verso il mare dove oggi governano i pirati.  Prima di partire da Alicante in novembre, tutti i velisti hanno seguito un corso molto approfondito per gestire il rischio. La nostra filosofia è semplice: essere furbi, coscienti, far camminare la barca e tenrsi lontano dalle aree ad alto rischio. Ci fidiamo moltissimo delle misure che ha preso la Volvo Ocean Race e non possiamo permetterci di avere paura. Questa è prima di tutto una regata e il nostro obiettivo è vincere, chiaro, siamo ben coscienti del rischio e non saremmo partiti da Città del Capo se non ne fossimo stati edotti. Intanto, torniamo a fare le solite cose! ”

Yann Riou, MCM di Groupama 4: “Caldo, caldo! Le miglia filano via veloci in coperta, di sotto il caldo aumenta! Non è ancora un forno, ma comincia a fare caldo. L’acqua è a 24 gradi e cominciamo a tirar fuori i ventagli. Ma il leitmotiv del giorno è: umido. E si potrebbe anche aggiungere, monotono, scordandosi che stiamo navigando a venti nodi di media sui monoscafi più divertenti del mondo… in testa della seconda tappa della Volvo Ocean Race! Però è vero che la giornata di oggi sembra un po’ quella di ieri, che sembrava quella dell’altro ieri. Intendiamoci, siamo tutti abbastanza occupati per non notare il tempo che passa, le posizioni arrivano ogni tre ore e portano sorrisi, ogni volta. Ci facciamo tante domande sulla pirateria, sui rischi. Vista da qui, sembra talmente irreale! In questo momento andiamo a ventitrè nodi, come una palla di cannone che passa il mare da parte a parte, a diverse centinaia di miglia dalla costa. Se fossi un pirata sceglierei una preda più accessibile… sappiamo che non durerà per sempre ma, in ogni modo, questo non cambierà molto la nostra maniera di navigare.”

Hamish Hooper, MCM di CAMPER: “La flotta va sempre più a nord, e stiamo piano, piano avvcinandoci alla zona “di esclusione dai pirati” nella parte occidentale dell’indiano. In un primo momento i pirati ti fanno venire in mente degli ubriaconi, un po’ maleodoranti, con una gamba di legno e un pappagallo sulla spalla. Sfortunatamente la cosa non è affatto così comica, è un pericolo molto reale che tutti noi prendiamo seriamente. La pirateria è una grande “industri”, e credo che nello scorso anno siano stati pagani un centinaio di milioni di dollari di riscatto. La cosa triste della pirateria, specialmente in Somalia, è che è stata creata in gran parte dalla disperazione delle persone che vogliono solo sopravvivere. Tutti i kiwi e i velisti sanno bene che solo qualche settimana fa abbiamo ricordato l’anniversario del nostro uomo di mare più famoso e rispettato. La tragica fine di Sir Peter Blake ucciso dai pirati sul Rio delle Amazzoni, ci ricorda che non è solo in questa zona che esiste il problema, ma in tutto il mondo… Tony Rae oggi ci ha ricordato che abbiamo solo quattro giorni per fare le compere di Natale, se non siamo ancora andati per negozi dobbiamo sbrigarci, grazie Tony!”

Andrés Soriano, MCM di Team Sanya: “E’ un giorno pieno di cose da fare per Team Sanya. Ci hanno raggiunto alcuni del nostro shore team e ci prepariamo a togliere l’albero oggi pomeriggio. La barca è pulita, le vele si stanno asciugando ed è una giornata caldissima, qui a Fort Dolphine.  Ryan Houston, Bert Schandevyl e Tiger sono partiti per tornare a casa per Natale, e altri partiranno domani, il resto di noi ha continuato a pulire barca e attrezzatura. Abbiamo avuto delle persone del luogo che sono venute ospiti a bordo e non credevano ai loro occhi, al nostro lavoro e al fatto ceh siamo pagati epr farlo… certo, mette le cose in prospettiva e essere qui ci ha fatto rendere conto di molte cose. Siamo in un posto umile, e ci fa capire quanto siamo fortunati ad avere quello che abbiamo, a fare quello che amiamo, un giorno dopo l’altro… E poi c’è una bella notizia, qualcuno (non io) fra sei mesi diventerà papà, siamo tutti molto contenti epr il nostro compagno e auguriamo a lui e alla sua famiglia il meglio!”

Nick Dana, MCM di Abu Dhabi: “Navigando di bolina, siamo costretti a mettere una tenda di rete sul tambuccio per evitare che gli spruzzi riempiano la barca d’acqua ogni venti minuti circa… però, così facendo intrappoliamo l’odore di undici uomini, undici cerate umide e, almeno, undici porzioni di cibo disidratato che nessuno ha il coraggio di toccare. Come si combatte? Alcuni usano i fazzolettini imbevuti, altri usano il borotalco, altri deodorante spray. Ci mettiamo tutto il nostro impegno, ma tutti questi sistemi il più delle volte fanno più danno che altro…”

Diego Fructuoso, MCM di Team Telefónica: “Siamo qui, continuiamo sulle montagne russe di Telefonica. Sembra che domani sarà uguale e che da giovedì entreremo in una zona complicata, di meno vento. Groupama si è allungato un po’, speriamo non se ne vada, e di poter dargli la caccia più avanti. Noi seguiamo abbastanza da vicino, lottando tutto il tempo. L’equipaggio è di buon umore, lavora tanto e questa sera la temperatura dell’acqua è a 25 gradi e quindi l’ambiente a bordo è abbastanza piacevole. Credo che quando scenderà il vento cominceremo a svestirci. Si avvicina il Natale ma noi non ci facciamo molto caso, viviamo nella nostra bolla della regata dove le sole cose che contano sono le miglia, il vento, le vele, gli avversari, l’angolo… a me personalmente piacerebbe essere a casa, come a tutti gli altri credo, ma anche vivere questa esperienza non è male!”

 


21/12/2011 17:33:00 © riproduzione riservata






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