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MIDDLE SEA RACE

Rolex Middle Sea Race: dominio delle grandi barche

rolex middle sea race dominio delle grandi barche
Valentina Parisi

VELA, Malta - La 30esima Rolex Middle Sea Race si sta dimostrando una delle più appassionanti degli ultimi anni sebbene siano trascorse solo circa trenta ore dalla partenza. Gli occhi sono ora puntati su Mike Slade e l'equipaggio di ICAP Leopard (GBR), che hanno ancora la possibilità di stabilire un nuovo record di regata e conquistare i cosiddetti "line honours" (la vittoria in tempo reale). Alle 19.00 di domenica, il potente super maxi aveva oltrepassato l'angolo nord occidentale della Sicilia con uno svantaggio di due ore esatte rispetto al tempo stabilito dall'attuale detentore del record. Potrebbe sembrare un distacco non insormontabile, ma data l'alta posta in gioco in questa partita di poker bisogna vedere se Slade ha un Royal Flush o una mano non altrettanto convincente.

Per il momento la sfida per la vittoria overall è dominata dalle barche grandi; i mini maxi occupano le prime cinque posizioni della classifica in tempo compensato ai passaggi di Capo Passero, Messina e Stromboli. Tuttavia, questa siamo ben lontani dalla fine. Bella Mente (USA) e Rosebud/Team DYT (USA) sono le due vittime più famose ad aggiungersi alla crescente lista di ritiri avvenuti oggi. Tutti i monoscafi eccetto uno hanno passato lo Stretto di Messina e le difficili condizioni incontrate fino ad ora hanno messo a dura prova non solo le teste di serie ma anche le barche a metà flotta e nelle retrovie.

I sessantanove yacht in gara hanno impiegato tra cinque e undici ore per attraversare, sabato, il tratto di mare tra Malta e la Sicilia; sicuramente questo è stato uno dei passaggi più veloci nella storia della regata. ICAP Leopard ha raggiunto per primo Capo Passero, con un vantaggio di soli quattro minuti su Beau Geste (HKG) di Karl Kwok, quindici minuti entro il tempo stabilito da Rambler nel 2007. L'ultima barca a doppiare Capo Passero, circa sei ore più tardi, è stata Zizanie (ITA), un vecchio modello di Sparkman & Stephens, la cui ultima partecipazione a questa regata risale al 1974, quando vinse nella divisione crociera. Manana (MLT) è riuscita a battere Zizanie per un soffio al passaggio del capo roccioso. Questa è senza dubbio una delle storie più toccanti della regata: solo tre giorni fa, lo skipper Kevin Dingli stava districando i resti dell'albero dal suo yacht Fekruna dopo un drammatico incontro con una tromba d'aria durante la regata costiera. Il mattino seguente, il caro amico Peter Ellul Vincente, armatore di Manana, ha offerto la sua barca a Dingli. Dopo alcune veloci modifiche per portare Manana allo standard richiesto dalla regata, Dingli si è presentato alla regata lunga: il suo peggior incubo si è trasformato in un sogno divenuto realtà. Dingli vorrebbe ottenere un buon risultato, ma per ora è semplicemente felice di partecipare alla regata. Manana ha passato lo Stretto poco prima del tramonto di domenica.

Sabato notte e domenica mattina gli equipaggi hanno avuto parecchio da fare e la pressione sulle attrezzature tipica delle regate d'altura ha iniziato a farsi sentire con le prime rotture. Wizsoft (ISR) è stato il primo yacht a rientrare in porto a causa di danni all'equipaggiamento, seguito da Apepazza H30 (ITA). Considerati i resoconti pervenuti da altre barche tra cui Elusive II Medbank (MLT) e Otra Vez Fexco (MLT), in cui si citano improvvisi groppi nella totale oscurità, era prevedibile che ci sarebbero stati dei ritiri. Maya Podesta, a bordo di Elusive, ha dichiarato: "questi incidenti sembrano sempre accadere di notte! Rovesciamento dopo rovesciamento, groppo dopo groppo. La crocetta più bassa ha pure assaporato un po' di sale durante una botta di vento di 40 nodi. A bordo siamo tutti un po' bagnati, ma stiamo bene." La buona notizia è che l'equipaggio si stava gustando degli ottimi sandwich al salmone affumicato. Non certo ai livelli di "haute cuisine" a bordo di Nikata (GBR), dove il menu prevede "tagine di agnello marocchino arrosto e pasta ai formaggi siciliani", ma sicuramente ben accetti.

Non abbiamo novità sul menu di Otra Vez, ma sicuramente l'equipaggio di Edward Gatt Floridia sta vivendo il difficile ricordo della regata del 2007, chiedendosi che altro hanno in serbo per loro gli dèi del mare e del vento: "Ieri notte condizioni selvagge. Navighiamo con due mani e jib piccolo. Mare agitato, siamo senza numeri avendo perso l'asta [che registra la velocità del vento in testa d'albero] in un groppo." Indubbiamente la veloce tappa in poppa lungo la costa occidentale della Sicilia è stata pungente per gli impreparati e gli sfortunati.

Il resoconto della notte a bordo di Leopard è comprensibilmente ottimista, anche se Slade ha faticato parecchio per tenere a bada Beau Geste, che l'ha tallonato lungo lo Stretto proprio come un poliziotto farebbe con un delinquente. Leopard ha giocato abilmente e con onestà, grazie al suo equipaggio di velisti oceanici che l'hanno guidato attraverso il canale compreso tra la terraferma e la Sicilia, registrando a mezzanotte meno dieci, sotto la pioggia, un vantaggio di ben venti minuti rispetto al record stabilito da Rambler nel 2007 e cinquanta minuti su Beau Geste.

Le ore di luce di domenica sono state più facili per le retrovie della flotta; in testa si sono consumati vari drammi sin dal mattino. Dapprima Bella Mente di Hap Fauth si è ritirata a causa di una rottura all'attrezzatura - una sfortunata e prematura conclusione della brillante stagione mediterranea di Fauth. Poi, un paio d'ore più tardi, è giunta notizia che Rosebud/Team DYT di Roger Sturgeon, vincitore della Rolex Sydney Hobart del 2007, aveva rotto l'albero e si stava dirigendo a Milazzo, con tutto l'equipaggio per fortuna incolume. A questi due yacht si è aggiunto poco dopo Ton Ton Surfside (MLT) di Jonathan Gambin. Quest'ultimo ha tutte le ragioni per essere deluso, ma senza dubbio è stato fortunato a non aver perso anche l'albero. "Stavamo disputando una bellissima regata. Eravamo in testa alla nostra classe, sebbene le andature portanti non siano il nostro forte," ha dichiarato Gambin, aggiungendo, "abbiamo visto vento tra 25 e 30 nodi ed eravamo molto veloci. Abbiamo dovuto liberare una drizza durante un cambio di vele e abbiamo mandato un uomo in testa d'albero, il quale ha avvistato una grossa crepa nella crocetta di dritta. Fortunatamente eravamo su mure a sinistra. Se la crocetta si fosse rotta, avremmo potuto perdere l'albero." Gambin ha deciso di non forzare ulteriormente la sorte, ammainando le vele e dirigendosi a motore verso Siracusa.

Con cinquantatré yacht passati davanti a Stromboli ora di domenica sera, il leader overall in tempo compensato è Alegre (GBR) di Andres Soriano, vincitore in tempo reale della Rolex Middle Sea Race 2008. A Stromboli Alegre era davanti a Luna Rossa (ITA) e Rán 2 (GBR) con un vantaggio rispettivamente di pochi secondi e qualche minuto. Sabato sera, tuttavia, era ancora troppo presto per stappare lo champagne, nonostante gli yacht più piccoli a doppiare l'isola vulcanica si siano poi imbattuti in zone di bonaccia, come racconta Hilary Cook a bordo di Nisida (GBR): "Dopo una regata mista con condizioni varie, da calma piatta a raffiche di 38 nodi, Stromboli si è dimostrata come sempre magica. Avvicinandoci all'isola in compagnia di numerose barche, ci siamo trovati improvvisamente a navigare a 10 nodi sotto una pioggia battente e visibilità nulla. Poi quando siamo passati sottovento all'isola il vento per noi è calato. Ma la cosa più importante è che questa è la prima volta in 6 anni - anche due anni fa - che non siamo rimasti abbonacciati al largo di Stromboli."

Per ICAP Leopard, che ha oltrepassato Favignana in serata entrando nella seconda metà del percorso, la conquista dei line honours è molto probabile. Per stabilire un nuovo record di percorrenza, ICAP Leopard dovrà aggiungere una marcia in più nella sezione occidentale del circuito di gara. Stando alle previsioni, il vento rimarrà da nord ovest per le prossime 18 ore con una intensità di oltre 20 nodi. Resta quindi un barlume di speranza. Al momento di andare in stampa, la velocità media di Leopard era in graduale aumento e ora supera i 20 nodi. Se Slade e il suo equipaggio sapranno mantenere l'impeto dimostrato da Ken Read e George David nel 2007, le carte di Leopard appariranno migliori con il passare delle ore. Gli esperti velisti di Leopard senza dubbio spereranno in una mano speciale.


19/10/2009 13:13:00 © riproduzione riservata






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