Vela, Mini 6.50 - Partiti da Horta, anche se in ritardo per il meteo preoccupante, i Mini 6.50 hanno passato le prime 12 ore di corsa verso Les Sables impegnati in una entusiasmante e distruttiva cavalcata, che ora, però, è terminata bruscamente, con il vento che ha deciso di mollare. Almeno per un po’.
Per il momento, quindi, una calma relativa. Avanzano tutti con lentezza, ma sotto un cielo minaccioso che annuncia già l’arrivo di una prossima perturbazione.
Queste ore devono servire a tutti per controllare alla barca, riparare qualche danno, dormire e mangiare per ricaricare le batterie in attesa di ritrovare presto condizioni impegnative.
In queste prime ore dalle tinte forti i danni ci sono stati. Charles Boulenger, che nelle prime ore era tra i primi 5, ora è sparito dalla classifica e si è certamente fermato a riparare qualcosa.
E non è l'unica vittima di una navigazione sul filo del rasoio. Olivier Jehl (Zigoneshi), arrivato a Terceira, ha raccontato come ha disalberato. Per due volte la sua prua è finita sott’acqua mentre aveva su lo spi medio. Lo stop improvviso con lo spi gonfio ha fatto cedere la volante che ha provocato la rottura dell’albero tra le due crocette. Arrivato con un armo di fortuna, Olivier ha gettato l’ancora davanti al porto ed è stato poi rimorchiato da un battello del Marina.
Anche altri hanno subito danni: spinnaker strappato per Benoit Verbeke (Parc Naturel de la Vallée de Chevreuse), problemi alla chiglia per Maxime Eveillard (Loukoum 'Mama), preoccupazione per il montaggio della barra per Damien Cloarec (ETF - www. damien-cloarec.fr), problema al pilota per Christophe Fialon (Oryx). Altri corridori hanno subito rotture, ma al confronto di queste, sono solo piccole preoccupazioni.
Tra i Serie, Tanguy Le Turquais (Terreal Reves d’Enfance) continua a guidare il gruppo davanti a un Patrick Girod (Nescens), che alle Azzorre si è “rifatto il morale” e con lui ha riacquistato fiducia e una velocità che non esprimeva da inizio stagione. Dietro di loro, Damien Audrain (EPC – Reve de Clown) e Antonio Fontes (Leonor) che non hanno mai lasciato il timone finora, anche se il navigatore portoghese ha ammesso di essere veramente stanco. Una buona gestione della navigazione in solitario è forse l'unica arma che manca ad Antonio.
Tra i Proto Nico Boidevezi (ImaginAlsace) vuole mangiare “pasta al dente”, come stanno scrivendo i giornali francesi, e ha messo dietro di se i due italiani protagonisti della prima tappa.
Michele Zambelli (Fontanot) è secondo a 16 miglia e Giancarlo Pedote (Prysmian) terzo a 19 miglia. Teoricamente per il francese è vietata ogni speranza di vittoria finale, perché le oltre 12 ore di distacco da Pedote sono un’enormità, ma c'è la possibilità di “mangiarsi” Zambelli, che sembra preda più accessibile (circa 5 ore e mezza il ritardo in classifica generale). Ma con questi distacchi la pasta potrebbe scuocersi in ogni caso. Per i due italiani è importante mantenere la calma e gestire il consistente vantaggio.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
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