Vela, Record Dakar Guadalupa - Prima uscita ad Ostia per Matteo Miceli e Tullio Picciolini in vista della sfida che li porterà in gennaio a Dakar per tentare di riprendersi il record di traversata atlantica in doppio su un catamarano non abitabile di 6 metri.
Un primo test sulla barca dopo una serie di lavori di consolidamento e migliorie allo scafo e il montaggio del nuovo albero di 11 metri più idoneo per la traversata oceanica in doppio.
“Sono rimasto veramente sorpreso – ha commentato Tullio Picciolini - dalla velocità di Biondina Nera, dalla sua maneggevolezza e da come va al lasco. D’altronde 45 mq di gennaker si fanno sentire e come”.
Matteo Miceli parla di “uscita soddisfacente soprattutto per provare noi due prima dei materiali e delle nuove vele. La barca va e con questa invelatura i 25 nodi in planata non sono un’ipotesi. Abbiamo posto molta attenzione alla scelta delle vele, perché rappresenteranno nel nostro motore quella marcia in più che ci potrebbe permettere si scendere sotto il record di Moreau e Lequin di 11 giorni, 11 ore, 25 minuti e 42 secondi. Abbiamo a bordo anche un Code 0 – prosegue Miceli - Insomma abbiamo pensato a tutto per essere nelle migliori condizioni possibili a Dakar.E tuttto è stato possibile soprattutto grazie alle 200 persone che ci hanno sostenuto fino ad oggi con le loro sottoscrizioni”.
Oltre 200 persone hanno infatti già sottoscritto la loro adesione al progetto e vedranno il loro nome scritto sullo scafo di Biondina Nera, così come avvenuto per i presedenti record atlantici di Matteo. La possibilità di contribuire al progetto “Biondina Nera” prosegue fino al 15 dicembre, data nella quale ci sarà un’altra grande festa per il varo del nuovo Class 40, che Matteo sta costruendo nei Cantieri d’Este, e con il quale affronterà il giro del mondo in solitario senza scalo nel 2012.
“Devo dire grazie a tutti gli amici che ci hanno sostenuto fin qui – conclude Miceli - e a quelli che verranno. A noi manca un grande sponsor che ci sostenga e ci faccia stare più tranquilli. In questo senso la sfida con i francesi è impari. La nostra è un’impresa difficile, perché attraversare l’Atlantico su uno “schizzetto” come il nostro che fila come un missile e senza alcun riparo, non è un’impresa semplice. Attendiamo che qualche azienda che fa’ dell’avventura la chiave di volta della propria comunicazione si accorga di noi. E si che la copertura mediatica c’è stata per le precedenti imprese e suppongo ci sarà anche per questa, ma al momento sono i nostri amici i veri No Limits”.
Chi vorrà contribuire a questa campagna per il tentativo di record atlantico e scrivere il proprio nome sullo scafo di Biondina Nera, troverà le informazioni per l’adesione on-line o il form scaricabile sul sito www.matteomiceli.com
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