Le sponde del nord est della Gallura sono state la platea perfetta: un posto in prima fila per veder sfilare di bolina i grandiosi scafi che partecipano alla Boat International Superyacht Regatta in onda fino al 26 giugno. L’azzurro canale che separa l’isolotto delle Bisce dal promontorio del faro di Capo Ferro è stato il passaggio obbligato per le ventitré imbarcazioni in gara.
Ventitré scafi di cui il più piccolo misura 24 metri di lunghezza e il più grande 52, e che il Comitato di regata dello Yacht Club Costa Smeralda ha diviso in due formazioni: Performance e Cruising, ciascuno con un distinto percorso di regata.
Appartengono al primo gruppo cinque maxi yacht che possiedono particolari doti dinamiche, mentre il gruppo più numeroso dei sedici fast cruiser annovera gli yacht che pur veloci, sono espressamente nati per la navigazione di crociera.
Il teatro di gara dei Performance è stato tracciato su una rotta di circa 30 miglia che da Capo Ferro è risalita tra le isole di Spargi e La Maddalena per poi virare al faro di Barrettinelli prima di scendere di nuovo a sud, sfiorando gli isolotti Monaci, fino al traguardo posto di fronte al Piccolo Pevero. Il vento di levante che ha spirato fin a 18 nodi di velocità, ha fatto sì che tutte le vele fossero spiegate valorizzando le prestazioni di ciascuno. Primo all’arrivo è stato il superfavorito Alfa Romeo, sloop di 30,48 metri timonato dal suo stesso armatore neozelandese Neville Crichton. Lo scafo di Neville ha solcato l’intera regata con passo inesorabile. Dietro di lui appariva il maestoso Senso One che è secondo solo in tempo reale ma che, gravato dal suo handicap, finisce in coda al gruppo. Il Wally 100 tedesco Y3K dell’armatore Claus-Peter Offen è dunque secondo e precede in classifica compensata il Wally inglese Magic Carpet 2.
Più breve ma altrettanto impegnativo e scenografico il percorso di 17 miglia attribuito al gruppo Cruising: dopo il passaggio sotto Capo Ferro ha virato a sud di Caprera, per poi costeggiare il versante orientale dell’isola e virare alla boa Monaci, prima dell’ultimo bordo in direzione del Pevero.
Partenza dilazionata con tre minuti di distanza tra uno scafo e l’altro per i 16 velieri che hanno procurato da terra e dal mare una magnifica visione.
Più veloce della flotta è stato il 35 metri inglese Hamilton II, seguito dal 44 metri francese Salperton e dal 46 metri Pink Gin. Tuttavia il calcolo del tempo compensato ha scaturito una diversa classifica: primo è il 24 metri italiano Southern Star con Gabriele Benussi al timone che ha battuto lo skipper Marco Pecorella di Acaia Cube, imbarcazione con simili caratteristiche e nata nello stesso cantiere sudafricano. Terzo posto per il britannico Hamilton II. Domani, con condizioni meteo marine simili a quelle odierne, sono in programma ancora due regate simultanee, che celebrano il Boat International Silver Jubilee Race Day. Il prestigioso gruppo editoriale prosegue la commemorazione dei suoi 25 anni domani sera con un esclusivissimo party sotto le stelle dell’Hotel Romazzino.
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
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