Quanti italiani in Oceano! E quanti italiani che contano! Siamo arrivati in vetta e si vede, perché cominciamo a dire la nostra anche nella Mini Transat, regata che io ho seguito un po’ di più rispetto alla Jacques Vabre già dalla partenza ritardata che ha dato il via a una vera e propria odissea. Prima il rinvio, poi lo stop a Sada, poi la decisione di fare una tappa unica. Insomma un guazzabuglio che ha penalizzato un po’ tutti, ma in particolare Giancarlo Pedote. Era partito benissimo ed avrebbe vinto (anzi l’ha vinta) la tappa corta fino a Sada; ma la decisione della direzione di corsa di annullare la regata per motivi di sicurezza lo ha colto a pochi metri dall’arrivo. Peccato, perché in una normale classifica della Mini Transat, avrebbe avuto un primo posto che ora lo farebbe stare al sicuro. Invece vediamo, a qualche centinaio di miglia dall’arrivo, che è ancora in lotta con Benoit Marie e che il suo vantaggio sta scemando. Che arrivi primo o secondo, avrà sempre fatto una grandissima regata. Una grande Transat la stanno facendo anche Michele Zambelli e Alberto Bona. Il primo ha un vecchio Proto e, decidendo di non fermarsi alle Canarie, è riuscito a stare nei primi 10 e chissà che non faccia anche di meglio. Poi è giovanissimo, può solo migliorare. Forse sarà il più giovane italiano a concludere la Mini Transat. Benissimo anche Alberto Bona nei Serie. Una gara maiuscola che lo vede quasi stabilmente verso la sesta posizione. Anche lui può migliorare in questo sprint finale.
Nella Jacques Vabre, invece, abbiamo due ottime barche in Class 40, quella di Gaetano Mura e quella di Pietro D’Alì. Per loro però troppi guai. Mura è stato praticamente miracolato! Ha disalberato, ma l’albero si è delicatamente posato in coperta senza fare danni. Sono riusciti, lui e il progettista Sam Manuard che è a bordo, a raddrizzarlo e ad arrivare a La Coruna per le riparazioni. Ma quando sono ripartiti erano praticamente ultimi. Tanti guai anche per Pietro D’Alì e Stafano Raspadori sulla loro Fantastica. Anche per loro uno stop forzato alle Canarie e, alla ripartenza, anche la difficoltà in più di dover passare comunque in mezzo all’arcipelago. Ora sono quasi insieme a bet 1128 e se la giocheranno. Il loro vero problema, però, è stato che la barca era troppo nuova e non la conoscevano bene. Se ripartissero ora, ne sono convinto, farebbero una regata di testa.
Alle ore 8. 02’ 46’’ di oggi, venerdì 27 giugno, dopo circa 145 miglia percorse, il maxi 100’ ARCA SGR timonato dallo skipper triestino Furio Benussi con il Fast and Furio Sailing Team, ha tagliato per primo in tempo reale
Innovazione, performance ed efficienza rappresenteranno il nuovo progetto sportivo di Ferrari che con Hypersail molla gli ormeggi verso la vela oceanica. Un progetto che si presenta come una sfida tra tradizione a innovazione tecnologica
Tre prove portate a termine dalle due flotte con vento dai 7 ai 11 nodi. Le prime classifiche: subito i favoriti in evidenza, ma occhio alle sorprese
Il Vismara Momi 80 di AngeloMario Moratti e Nicola Minardi de Michetti ha tagliato il traguardo alle 17.15'45’, il Farr 52 Lucifero di Giordano Cardini e Nanni Lombardi alle 17.53’18’, e il 50’ K9 dell’armatore Gianluca Giurlani alle ore 19. 22’36’’
La cerimonia di apertura del Campionato Italiano Assoluto di Vela d’Altura Edison Next a Capo d’Orlando, in Sicilia. Regate dal 25 al 28 giugno: 33 barche in corsa per i titoli italiani
La prima fase di regate ha registrato numeri da record: 131 atleti iscritti nei WASZP, la partecipazione più alta di sempre alla Foiling Week per questa categoria, e 32 barche in acqua per la flotta Switch One Design, la più numerosa mai riunita in regata
Doppio podio della Liberi nel Vento che ha partecipato con tre equipaggi: Tommaso e Matteo Ferranti, Luna e Giovanni Di Biagio (nella foto), Claudia Benzoni e Daniele Malavolta
Presentati i risultati concreti raggiunti nell’ambito delle partnership trasformative per una pesca più sostenibile, per la salvaguardia degli oceani e per la tutela dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva.
Una sfida atlantica che vedrà Luca Rosetti navigare inizialmente in doppio con Matteo Sericano, per poi affrontare in solitaria il ritorno: una prima assoluta che segna l’esordio in oceano aperto del navigatore italiano e della sua barca
Dei circa 12 mila pescherecci presenti in Italia, i 2 mila cosiddetti a strascico durante le attività di pesca ogni anno raccolgono circa una tonnellata di rifiuti che non possono però depositare a terra, se non a proprie spese