Vela, Match Race Femminile - Si è conclusa sabato a St. Petersburg in Florida la Rolex Osprey Cup, evento ISAF Grado 1 dedicato al Match Race femminile a cui hanno preso parte 10 equipaggi.
Il Team italiano capitanato da Giulia Conti sale sul secondo gradino del podio dopo una finale molto combattuta disputata sul filo del rasoio contro l’americana Jenny Tulloch, quinta al campionato del mondo di match-race 2010. Il risultato finale è stato 3 a 2.
In equipaggio con Giulia Conti (CV Marina Militare), Alessandra Angelini (YC Santo Stefano), Lisa Lardani (CV Ravennate) e Giovanna Micol (CV Marina Militare).
Questa la cronaca della regata dal blog delle azzurre Conti e Micol: “Nella prima regata avevamo un discreto vantaggio alla prima boa, che è andato diminuendo di poppa perché Tulloch è riuscita a marcarci molto bene. Durante la seconda bolina è riuscita l’americana a superarci e ha vinto la prima prova. Nel secondo match abbiamo vinto la partenza e siamo sempre rimaste in testa, andando poi a vincere. La terza regata è stata entusiasmante: cambiato il comando almeno quattro volte, due delle quali nell'ultimo lato di poppa. Dopo averla superata ingannandola con una doppia strambata, ci troviamo davanti, mura a sinistra, lei attaccata alla nostra poppa. Strambiamo nello stesso momento e ovviamente ci rolla giusto sull'arrivo: saranno stati 15-20 cm. A quel punto abbiamo tirato fuori i denti e il quarto match è stato assolutamente adrenalinico. Tulloch era avanti per tutta la regata, con un buon margine di vantaggio all'ultima boa di bolina. Nell’ultimo lato di poppa abbiamo inanellato una serie di strambate perfette, guadagniamo metro su metro. Puntavamo all’arrivo noi mura a sinistra, lei mura a dritta: Tulloch finta un'orzata, poi una poggiata e infine stramba, con poca velocità. L'abbrivio del nostro pesantissimo Sonar ci permette di tagliare l'arrivo di qualche centimetro avanti. Che botta d'adrenalina!!!”
Nella quinta e ultima regata la statunitense ha mantenuto il vantaggio per tuta la regata, vincendo la prova e la Rolex Osprey Cup.
Classifica Finale
1. Genny Tulloch
2. Giulia Conti
3. Katy Lovell
4. Becca Dellenbaugh
5. Maegan Ruhlman
6. Adrienne Patterson
7. Stephanie Roble
8. Katie Abbott
9. Rachael Silverstein
10. Arabella Denvir
Il vento ha fatto temere un tradimento, costringendo le regate a ritardare di quasi un’ora; è poi arrivato leggero insieme al sole per la prima prova, più forte nella seconda, mentre è calato nella terza
Vincitori di giornata, nelle rispettive classi sono: V, Django 7X, Oscar 3, H2O, Moat
Cinquantasette team in rappresentanza di dieci Nazioni si sono sfidati nell’alto Adriatico questa settimana per il Campionato Mondiale ORC Double-Handed 2025, ospitato dallo Yacht Club Monfalcone in collaborazione con l'Offshore Racing Congress (ORC)
Si è concluso domenica 14 settembre, al Centro Velico Punta Ala, il Campionato Europeo Windsurfer Class 2025. Un’edizione che ha visto oltre 180 regatanti da 16 Paesi sfidarsi in cinque giornate di regata
Galateia e Django 7X vincono il Rolex World Championship rispettivamente nelle classi Maxi 1 e Maxi Grand Prix. I vincitori della 35^ Maxi Yacht Rolex Cup nelle altre classi sono: Oscar 3, H2O e Moat
Vincitori di giornata nelle rispettive classi sono stati V, Ganesha, H2O, Moat. Le prove a bastone per la classe Maxi Grand Prix non si sono potute svolgere per il vento molto intenso
QQ7 di Salvatore Costanzo conquista il Trofeo Mediolanum Cup; secondo posto per Freedom, il Solaris 50 da Edoardo Ridolfi e terzo posto per il Farr 30 Drago Volante
Si è conclusa a San Vincenzo (Livorno) la nona edizione del Sotto Gamba Game che si è svolta come sempre sotto il segno del superamento di ogni barriera e pregiudizio
Il mondiale Windsurfing Formula Foil torna al Circolo Surf Torbole. In testa il tedesco Wolf; Primo junior e miglior italiano il giovane atleta del Circolo Surf Torbole Davide Scarlata
Il tedesco Fabian Wolf si sta confermando assoluto dominatore: con 12 vittorie su 15 prove e un punteggio netto di 12, il titolo mondiale sembra ormai saldamente nelle sue mani. Alle sue spalle, l’austriaco Theo Peter