sabato, 19 luglio 2025

RORC CARIBBEAN 600

La RORC Caribbean 600 di Giancarlo Simeoli

la rorc caribbean 600 di giancarlo simeoli
Roberto Imbastaro

Terminata la RORC Caribbean 600, complicata regata caraibica che costringe ad un serrato slalom tra le isole sempre rincorsi da un fortissimo Aliseo che non cambia mai di direzione. Una regata “scassabarche” che ha visto un bel numero di ritiri tra cui quello della nostra amata Ars Una, di Giulio Biscarini, da sempre protagonista nel Tirreno, dall’Invernale di Riva di Traiano alla Roma per 2, e poi lanciatasi nel circuito delle grandi classiche d’altura, che sono il suo vero pane quotidiano, come ha dimostrato nell’ultimo Fastnet. Qui ai Caraibi un guasto al motore gli ha impedito di ricaricare le batterie e la loro RORC 600 si è trasformata in una RORC 300. Un’altra barca italiana era la bellissima Goodjobguys di Enrico Gorziglia, al 24mo posto in IRC overall. Pur essendo svizzero, Franco Niggeler lo consideriamo un po’ velista di casa nostra e lui ha fatto una bellissima regata con il suo Kuka3, per ora al 5° posto IRC overall. 

Ma l’italiano “infiltrato”, il nostro vero agente ai Caraibi, è Giancarlo Simeoli e lo troviamo a bordo di un Cookson 50 a stelle e strisce, il Triple Lindy di Joseph Mele che, dopo una regata non certo tranquilla, ha raggiunto la 14ma posizione in IRC overall.

Ecco il racconto di Giancarlo:  

“L’ultima notte è stata molto dura e siamo arrivati abbastanza stanchi verso le 3:20. La regata è stata per noi abbastanza complicata, perché, un po’ come tutti, abbiamo avuto dei problemi, visto che qui il vento non è mai calato sotto i 15 nodi. In verità abbiamo avuto in regata 25/30 nodi quasi sempre costanti. Per me è stata un’esperienza completamente nuova - prosegue Giancarlo - perché non avevo mai navigato con questi Alisei costanti e molto forti. Gli unici punti dove abbiamo trovato poco vento sono stati dietro l’isola di Guadalupa e qualche altro rarissimo momento dietro qualche altra isola. I problemi sono iniziati subito. Già nella prima issata dello Spi, l’A2 che avrebbe dovuto accompagnarci per tutta la regata, lo  abbiamo perso. Ha avuto il cattivo gusto di rompersi non appena issato. E non è finita qui. Abbiamo avuto rotture sulle scotte, perché ci si lavorava molto. Le abbiamo rotte tutte e quattro, sia del frullone sia dello Spi. Ovviamente le abbiamo riparate, ma abbiamo rotto anche una drizza e ci è caduto il fiocco. Abbiamo dovuto usare solo la seconda drizza per cui è stato tutto molto più complicato. Tutti questi errori sono derivati non dalla mancanza di cura dell’imbarcazione, perché ci abbiamo speso moltissimo tempo, ma avendo questa barca fatto già sia la Bermuda Race sia la Sydney/Hobart, probabilmente avremmo dovuto considerare la possibilità di cambiare almeno le scotte, che qui si sono cotte molto con il caldo e gli allenamenti che abbiamo fatto. Un errore grande che potevamo sicuramente evitare è stato quello che ha portato alla rottura delle draglie. E’ stato sicuramente un errore umano. Abbiamo fatto un nodo su questa scotta spi che cadeva in acqua e di notte non ce ne siamo accorti quando abbiamo tirato per strambare e la scotta spi ha strappato tutti i candelieri. Per fortuna questo è successo dietro San Barth, dove c’è stata una di quelle poche mezze ore dove il vento era calato, e siamo riusciti a riparare questi candelieri in carbonio e a rimettere la barca in sicurezza per ripartire. Il risultato è stato non bellissimo perché siamo un po’ a metà classifica ma è già soddisfacente aver completato la regata, perché questa Caribbean 600 è estremamente complicata. A mio avviso non è proprio bellissima, perché trovo il percorso un po’ assurdo. Come ad esempio passare davanti all’arrivo, scendere di 30 miglia con 40 nodi di vento e poi risalirci con un’onda incredibile tipica di questo mare, molto alta e ripida che assolutamente non assomiglia a un’onda oceanica lunga su cui si passa bene. Questa è proprio un’onda che rompe le barche. A Guadalupa c’è questa onda che è veramente micidiale. Abbiamo passato quattro ore a sbattere e sembrava che la barca dovesse rompersi. E’ una regata però bellissima nelle poppe, perché la barca diventa molto divertente e poi 90 miglia tutte a scendere sono una bella discesa. Le salite di bolina sono invece veramente molto fastidiose e complicate. Sono 3 giorni, poi, durante i quali non si riesce mai a dormire perché il vento molto forte non ti permette di riposare. Le mie sensazione, alla fine, è che sia una regata non bella, nel senso che la trovo è un ottimo allenamento, ma è una regata che distrugge le barche perché in queste condizioni gli scafi sembrano smontarsi. Qui in banchina ho incontrato molti equipaggi stranieri - conclude Giancarlo - che queste grandi regate d’altura le fanno in tutti gli emisferi e tra Sydney/Hobart, Fastnet e altre regate, quasi per tutti, la regata più bella è la Middle Sea Race, perché ci vuole sempre un percorso un cui il vento viene ma anche cala e da la possibilità di gestire meglio le condizioni”.          


22/02/2019 10:40:00 © riproduzione riservata






I PIU' LETTI
DELLA SETTIMANA

SailGP: il team azzurro si prepara a scendere in acqua a Portsmouth

Red Bull Italy SailGP si prepara ad affrontare la settima tappa della stagione a Portsmouth, per conquistare l'Emirates Great Britain Sail Grand Prix, in programma per il 19 e 20 luglio

Al J24 irlandese Headcase il titolo europeo per il terzo anno consecutivo

Sul podio anche gli olandesi di Jack Around e i tedeschi di Schwere Jungs. Per l’unico rappresentante azzurro, Rabbit Toio (nella foto), che ha unito le forze di tre equipaggi J24, un nono posto assoluto

"Diva" vince l'Act4 della Rs21 Cup Yamamay a Riva del Garda

A conferma di una stagione caratterizzata da ottimi piazzamenti “Diva”, timonata dal milanese Andrea Battistella, ha centrato la vittoria Open nell’Act 4 della RS21 Cup Yamamay disputato sul Lago di Garda a Riva del Garda

Nasce tSharks, piattaforma digitale per conoscere e proteggere squali e razze

In vista della Giornata Mondiale degli Squali che verrà celebrata il prossimo lunedì 14 luglio, il WWF e i suoi partner lanciano tSharks, una piattaforma digitale innovativa pensata per conoscere meglio e quindi proteggere squali e razze nel Mediterraneo

Onda, vento e spettacolo al Mondiale Moth

Tra onde, raffiche e una delle condizioni più tecniche vissute finora, i 137 atleti provenienti da 25 nazioni hanno regalato uno spettacolo d'altissimo livello all’interno di un evento che riunisce alcuni tra i più grandi nomi della vela internazionale

Iniziato a Bracciano il Mondiale Vaurien

Dopo cinque prove e due giorni di regate il Mondiale Vaurien in corso sul lago di Bracciano conferma che Niccolò Bertola e Mattia Saggio sono dei seri candidati alla vittoria finale

Giorgio Paolucci su "Vittoria" conquista la "Civitanova-Sebenico"

Line honours per Altair 3 di Sandro Paniccia (nella foto) che impiega poco più di 12 ore ma non infrange il suo precedente record di percorrenza

Il Mondiale Moth incoroma Enzo Balanger

Si chiude con un bilancio tecnico e sportivo straordinario il Campionato del Mondo Moth 2025, andato in scena dal 6 al 13 luglio presso la Fraglia Vela Malcesine, sulle acque del Lago di Garda

A settembre la Monaco Classic Week

Oltre 120 barche d’epoca alla XVII Monaco Classic Week, a Montecarlo dal 10 al 13 settembre 2025

Ca Va e Take Five Junior vincono tra gli ORC la Settimana Velica Internazionale

La tre giorni di regata per la flotta ORC ha concluso il doppio weekend della Settimana Velica Internazionale dello Yacht Club Adriaco

Utilizzando questo sito accetti l’uso di cookie per analisi e pubblicità.  Approfondisci