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Il futuro della pesca artigianale nel mondo si discute in questi giorni a Roma

il futuro della pesca artigianale nel mondo si discute in questi giorni roma
redazione

Oltre 200 pescatori artigianali, associazioni di pesca, ONG e rappresentanti dei governi di oltre 40 paesi si sono riuniti a Roma lo scorso fine settimana al "Vertice sulla piccola pesca (SSF)", per evidenziare il ruolo delle comunità costiere nella produzione alimentare globale e chiedere un maggiore sostegno per migliorare la loro sostenibilità e benessere sociale. L'evento è stato organizzato dall'IPC Working Group on Fisheries,  SSF Hub e la piattaforma  Mediterranean Friends of SSF coordinata da GFCM (General Fisheries Commission for the Mediterranean) e WWF con il sostegno della FAO, per celebrare l'Anno Internazionale della Pesca Artigianale e dell'Acquacoltura (IYAFA 2022). Il WWF Italia, con il progetto Pescare Oggi per Domani, e gli eventi estivi dedicati alla piccola pesca, si è unito alle celebrazioni per dare risalto al ruolo dei pescatori artigianali, difensori del mare nostrum e della nostra economia.

 

L’evento dello scorso weekend ha fatto da apertura alla 35esima sessione del Comitato Pesca (Committee of Fisheries - COFI) della FAO e tra i suoi obiettivi quello di promuovere il dialogo e la collaborazione tra i pescatori artigianali, gli allevatori di pesce, i lavoratori del settore della pesca, i governi e altri stakeholder chiave della filiera della pesca, anche per rafforzare la loro capacità di migliorare la sostenibilità della pesca, il loro sviluppo sociale e il loro benessere. 

 

In occasione di questo vertice e avvalendosi della presenza di oltre 20 pescatori provenienti dai paesi del Mediterraneo e del Mar Nero, la GFCM e il WWF, a nome della piattaforma Friends of SSF, hanno tenuto una sessione sui bisogni e le sfide affrontate dai pescatori artigianali della regione. Gli impatti dei cambiamenti climatici come l'aumento della temperatura del mare e l'aumento delle specie non autoctone, l'inquinamento marino, la concorrenza con la pesca industriale e ricreativa, la necessità di infrastrutture, l'urgenza di migliorare le condizioni di lavoro (anche per le donne), la necessità di garantire la redditività economica del settore attraverso catene del valore efficaci ed eque, nonché la mancanza di ricambio generazionale nel settore sono i punti di attenzione sollevati dai pescatori. Alla luce di queste richieste e delle conseguenze che il settore sta ancora registrando a seguito della pandemia da Covid-19, il Piano d'azione regionale per la piccola pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero (RPOA-SSF) rimane un impegno politico essenziale che necessita di una urgente e piena attuazione. 

 

I pescatori presenti, inclusa una rappresentanza italiana invitata dal WWF, hanno espresso la loro disponibilità a unire le forze, innovare, provare nuove soluzioni e imparare e scambiare esperienze tra loro. Chiedono però anche maggiore sostegno e rafforzamento delle capacità e presenza nelle sedi decisionali. 

 

Ed è proprio per rispondere a queste necessità e supportare l’attuazione del Piano d’Azione Regionale anche in Italia che il WWF è stato impegnato negli ultimi 5 anni con il progetto Pescare Oggi per Domani, attraverso il quale ha promosso un approccio di cogestione che valorizza il ruolo e il contributo dei pescatori artigianali, degli enti di ricerca, delle Aree Marine Protette e delle autorità locali.

 

“Il Mar Mediterraneo è per cultura e tradizione il ‘regno” della pesca artigianale. Qui e nel Mar Nero le attività di piccola pesca costiera, che coinvolgono piccole imbarcazioni con un ridotto livello di catture al giorno, rappresentano l’83% delle flotte totali e coinvolgono circa 127mila addetti. Si tratta di attività di origine familiare e attorno a questo settore si sostengono intere comunità e paesi. Incontri come quello appena avvenuto hanno la possibilità di promuovere la cooperazione tra pescatori, ONG e governi di diversi paesi, aumentare la rappresentanza del settore nelle sedi decisionali e trovare insieme le soluzioni per garantire un futuro sostenibile alla piccola pesca, come la cogestione delle risorse,” afferma Giulia Prato, Responsabile Mare del WWF Italia. “Per noi questo è il modo più efficace per ripristinare gli stock ittici, proteggere la biodiversità marina e garantire migliori mezzi di sussistenza per i pescatori e le loro famiglie in Italia e in tutto il Mediterraneo. Per questo chiediamo che le misure previste dal Piano d’Azione Regionale per la Piccola Pesca siano pienamente implementate in Italia e che in particolare la cogestione venga formalmente inquadrata nella legislazione nazionale”.

 

Nel corso di un anno così importante per questo settore il WWF Italia ha rilanciato i risultati del progetto Pescare Oggi per Domani, raccontando le esperienze dei pescatori che hanno scelto di partecipare ai tavoli di co-gestione della pesca e hanno adottato soluzioni innovative per rendere le proprie pratiche  più sostenibili dal punto di vista ecologico e socio-economico. Un cambiamento di cui essi sono il punto centrale per favorire un percorso di maggiore sostenibilità della pesca in tutto il Mediterraneo e che deve essere pienamente supportato dalle istituzioni poiché porterà maggior benessere agli ecosistemi, ai pescatori e al mercato stesso.

 


06/09/2022 13:17:00 © riproduzione riservata






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