Vincere la Congressional Cup non è da tutti. Men che meno quando si hanno appena 25 anni. Ma Simone Ferrarese (CV Bari) ha respirato aria di grandi imprese sin da piccolissimo grazie a mamma Ines Montefusco e a papà Roberto, con alle spalle, oltre ai numerosissimi titoli nazionali e internazionali, la partecipazione alle Olimpiadi di Mosca e alle pre-olimpiche di Los Angeles e Seoul.
Arrivati a Long Beach, in California, Simone e il Ferrarese Racing Team erano determinati a dare il meglio di sé nell'evento di match race più importante al mondo. Evento paragonabile a quello che, nel mondo del tennis, è rappresentato da Wimbledon. E in effetti lo hanno fatto. Arrivati in semifinale, hanno battuto Ian Williams, l'inglese quattro volte campione del mondo, che aveva scelto di sfidare il team italiano. Approdati quindi alla finale, in un match race secco, senza possibilità di sbagliare, il team di Ferrarese si è trovato a gareggiare contro una leggenda della vela mondiale: lo statunitense Ed Baird con all'attivo, tra le altre, una vittoria di Coppa America nel 2007 al timone su Alinghi.
Sangue freddo, fiducia nelle proprie capacità e ore e ore di duro allenamento alle spalle hanno fatto il resto. Le condizioni in cui i due team si sono sfidati non erano delle migliori. Il vento leggerissimo e variabile, tuttavia, non ha impedito agli equipaggi di dar vita a un match molto serrato e combattuto. Alla fine è stato il Ferrarese Racing Team ad aggiudicarsi la 49esima edizione della Congressional Cup.
Una vittoria storica con cui Simone, cresciuto sui pontili del Circolo della Vela, entra di diritto nella ristretta cerchia dei migliori match racer del mondo. E con lui anche il suo equipaggio composto da Lorenzo Mazza (tailer), che ha all’attivo sette campagne di Coppa America di cui una vittoriosa nel 2007 con Alinghi, e Sandro Montefusco (randista) olimpionico di 470 a Seul e Barcellona. A completare il team ci sono Alex Muscat (tattico), Ivan Peute (tailer/pitman) e Pietro Mantovani (prodiere).
A seguirli sempre da vicino come team coach ci ha pensato Roberto Ferrarese, l'atleta che ha tracciato il solco del match race in Italia, iniziando, proprio nel Circolo della Vela Bari, il suo cammino.
Importantissimi, secondo le dichiarazioni di Simone a tutti i media dopo l’impresa, si sono rivelati gli allenamenti svolti sui pontili dell’antico Club Nautico Barese.
Infatti, non è mai mancato il supporto del Circolo della Vela Bari che sta investendo ampiamente su Simone, così come su tutto il vivaio, anche in prospettiva olimpica. Appena un mese fa, infatti, Ugo Falagario (CV Bari), classe 1991, al 3°anno di Medicina e Chirurgia, tattico, e Giorgia Roca, classe 1992, al 1°anno di Lingue, prodiere, coordinati nella spedizione dal Centro Universitario Sportivo di Bari, hanno partecipato al Campionato Europeo Universitario di Vela, a Cherbourg (Francia), conquistando il sesto posto. Un risultato di grande prestigio per dei ragazzi che in quell'occasione salivano per la prima volta a bordo di un J80.
L'idea di Simonetta Lorusso, nuovo presidente del Circolo della Vela, del vicepresidente nautico Peppo Russo, e del nuovo consiglio, infatti, è quella di riportare a crescere il vivaio dei ragazzi e le classi olimpiche, da troppo tempo assenti dalla scena internazionale. Intanto già si pensa al prossimo impegno, la Race For The Cure in programma a Bari a fine maggio.
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