Finisce la Mini Transat di Andrea Pendibene. Finisce nel peggiore dei modi, con un ritiro prima ancora di affrontare l’Oceano. Finisce nel migliore dei modi, con un Andrea “Furioso”, neanche fosse l’Orlando, che le prova tutte prima di darsi per vinto. Peccato. Andrea è un grande marinaio e un uomo fragile. Come lo sono tutti gli uomini veramente forti. Non lo butteresti giù nemmeno con le cannonate, ma per rimanere in piedi ha bisogno anche di piangere e urlare. Come ha fatto anche questa volta. E’ un velista che da il massimo e chiede il massimo alla sua barca. Anche cattivo, se occorre. Inutile chiedersi quando, come e perché la barca è “andata”. Andrea è questo. Corre per vincere, mica per partecipare. Di “conservativo” in lui c’è poco. Se gli chiedete il significato della parola al massimo guarderà in cambusa il pacco dei cibi sottovuoto. E’ un uomo di attacco e lo ha dimostrato anche nel disalberamento. Nessuna esitazione. Coltello alla mano ha tagliato via tutto e con il moncone d’albero rimasto ha realizzato un armo di fortuna. Non ha mollato la barca, non si è fatto trainare. E’ arrivato fino a La Coruna mentre tutti lo seguivamo con il cuore in gola e ha provato a ripartire. In 72 ore l’albero di rispetto sarebbe dovuto arrivare da La Spezia ed essere montato. “Mission impossible”, ma ci hanno provato: lui, il suo staff, la oramai mitica Giovanna Valsecchi e la Marina Militare. Si anche la Marina Militare. Incredibile vero? Niente burocrazia e tanto coinvolgimento e così hanno fatto un figurone. Meglio di uno spot pieno di armi e navi da guerra, Andrea ha spiegato cos’è un marinaio italiano: uno che non molla mai. Bravo sottocapo Pendibene.
Giornata finale senza vento e senza regate, classifiche invariate. Tutti i titoli, i podi assoluti, giovanili e Open. Il Trofeo Challenge Carlo Rolandi per Società al Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza
Giornata a due facce: tanto sole e regate per alcune classi, a Mondello poco vento. Le classifiche prima della finale: domenica 2 novembre si assegnano i titoli
Con un margine di quasi 200 miglia e 450 miglia ancora da percorrere, solo la sfortuna potrebbe negare a SVR Lazartigue (nella foto) la vittoria che insegue da tempo in questa regata. Arrivo previsto per stasera o domani mattina
Grande prestazione di tutta la squadra che ha vinto 9 medaglie sulle 12 in palio
La Direzione di Corsa ha pubblicato un avviso ufficiale di modifica del percorso: per assicurare un arrivo più compatto a Fort-de-France, in Martinica, l’itinerario è stato abbreviato saltando l'isola di Ascensione
Gli sport nautici protagonisti del talk inaugurale con Antonio Rossi, Andrea Mura e Guido Meda. Il Presidente Marzano: “Lega Navale compatta e in prima linea per promuovere il ruolo sociale del mare e delle acque interne”
Il favorito, Benoît Marie su Nicomat, guida la corsa (Proto) ma è in difficoltà. Gli italiani? Nel gruppo centrale dei Serie con Nicolò Gamenara 19° e Cecilia Zorzi più indietro ma in recupero
Lo svizzero, figlio d'arte, è secondo con una barca senza foil e senza l'indispensabile spi medio, scoppiato durante la prima tappa. Gli italiani al 12° (Gamenara) e 17° (Zorzi) posto. Entrare nella top ten non è una missione impossibile
SVR-Lazartigue conquista la vittoria nella categoria ULTIM
Francesca Clapcich e Will Harris (11th Hour Racing) hanno tagliato il traguardo in 2a posizione. Jérémie Beyou e Morgan Lagravière, Charal, hanno tagliato per primi il traguardo in 11 giorni, 19 ore, 45 minuti e 18 secondi