giovedí, 6 novembre 2025

VENDEE GLOBE

Alberto Michelini: io, velista pantofolaio

alberto michelini io velista pantofolaio
Tiziana Montalbano

E’ partita il 10 novembre la regata dei record. 469 mila partecipanti e un giro del mondo che è partito da Les Sables d’Olonne e lì ritornerà. 
Stiamo parlando, ovviamente, del giro del Vendèe Globe. Non di quello reale bensì della versione online che ha catalizzato, e continua a farlo, l’attenzione di appassionati e amanti della vela. 
I primi velisti virtuali hanno già tagliato la linea del traguardo. La vittoria è andata alla francese “Ilyl”, seguita dallsa connazionale “Soleo44” e dall’haitiana “Le Prince 38 RKN”. Subito dopo c’è l’italiana “Nevera” timonata da Alberto Michelini, sismologo e ricercatore dell’INGV.
Dopo l’arrivo a Les Sables d’Olonne (si fa per dire…) abbiamo contattato al telefono Michelini che ci ha spiegato cos’è una virtual regatta e come ha fatto ad arrivare quarto tra oltre 400mila velisti “da scrivania”. 

Spieghiamo, innanzitutto, come funziona il gioco?
E’ un gioco che si basa su due fondamenti; i venti, che vengono forniti dal NOA (agenzia americana per lo studio degli Oceani) e che attraverso immagini via satellite riesce  a ricavare le velocità dei venti sulla superficie del mare, e le rotte. Unendo i dati del NOA a dei modelli previsionali si riesce ad avere una tabella con direzione e intensità dei venti utili ai fini del gioco. L’abilità di chi partecipa consiste nel cercare di utilizzare al meglio queste indicazioni metereologiche e dare la rotta giusta alla propria barca così da trovare la strada per completare il giro del mondo nel più breve tempo possibile. 
Quindi tutto viene fatto da casa con un computer e un mouse, giusto?
Esatto. Ovviamente ci sono anche le applicazioni per smartphone o tablet se non ci si trova a casa.
Quali strategie hai adottato per arrivare quarto tra 469 mila partecipanti?
Nessuna strategia in particolare. La cosa principale da capire è che rotta percorrere e, per capirlo, si possono utilizzare dei “motori” (come li chiamo io); ovvero dei programmi sviluppati da altri partecipanti che permettono di fare dei calcoli veloci su quale direzione conviene seguire.   
Quanto impegno richiede un giro del mondo virtuale?
Il mio è stato solo un passatempo. Sono stato regatante fin da ragazzo quindi, in qualche modo, mi diverto a fare il “couch potato” sul mio divano. Di norma durante la corsa mi svegliavo alle sei di mattina e in una mezz’oretta calcolavo la rotta. La sera, prima delle 20.00, facevo altrettanto.
A questo punto viene spontaneo chiedere; dopo un giro del mondo virtuale ci può essere il sogno di un giro del mondo “reale”?
Questa è una bella domanda. Innanzitutto non si possono mettere sullo stesso piano le due regate. I velisti che in questo momento sono impegnati nel Vendée Globe sono per me degli eroi. I pericoli ai quali si va incontro durante il giro del mondo sono veramente altissimi e, inutile dirlo, non c’è paragone con quello che noi  facciamo dal nostro divano. Personalmente sono appassionatissimo di vela ma avrei molta paura a stare tre mesi in alto mare e chi lo fa ha dalla sua quel po’ di sana pazzia che permette di superare paure e ostacoli. 


25/01/2013 13:07:00 © riproduzione riservata






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