Sabato alle 13:02 i 20 solitari del Vendèe Globe 2012/2013 partiranno alla ricerca del loro Santo Graal. L’attesa sulle banchine è spasmodica. Oggi sul molo si aggirava anche Andrea Mura. Era adrenalinico, neanche dovesse partire lui che, purtroppo, un Imoca 60 non lo ha trovato. Follia degli sponsor. Un investimento qui sarebbe ritornato moltiplicato per 10. L’immagine di Vento di Sardegna avrebbe fatto il giro del mondo insieme al suo skipper. Ma questa è l’Italia delle sagre del peperoncino e dei soldi concessi a chi fa regate costiere o l’Arc! E Andrea gira per la banchina fotografando tutte le barche con la speranza di esserci tra 4 anni. Domani il colpo di cannone sarà una liberazione. Tutta la tensione accumulata si scaricherà in un solo colpo. Poi solo il mare, che detterà i ritmi della vita per i prossimi tre mesi. Correte a vedere la diretta su internet domani mattina. A partire dalle 9:30, quando le barche incominceranno a lasciare il pontone delle Sables d’Olonne, le emozioni sono garantite. Gli skipper sono tutti indaffarati. Ultimo giorno a terra e ultime urgenze da sistemare a bordo. E’ anche l’ultima notte a secco e su un letto caldo e asciutto. L’ultima notte per stare in famiglia. L’ultima notte per gli amici e le fidanzate. Poi la solitudine. Ma a poche ore dalla partenza la corsa nella loro testa è già iniziata. Sono con te, ti guardano, ti rispondono, ma sono già con la testa all’uscita del canale. Per domani le previsioni sono buone e così resteranno nei prossimi giorni. Nessuna tempesta né colpi di vento all’orizzonte. Solo le normali condizioni invernali nel Golfo di Guascogna. Una partenza di bolina, sotto il sole, con il vento che aumenterà progressivamente fino ad arrivare ai 15 nodi da ovest-nord-ovest che i concorrenti troveranno ala largo, dopo aver tirato parecchi bordi. Poi una lunga volata nelle prime 24 ore di regata, con un vento di 25/30 nodi che accompagnerà la prima notte in mare.
Occhio al traffico marittimo, sempre intenso nel golfo di Biscaglia, dove navi da carico e da pesca abbondano. Queste prime 300 migli, alla fine, assomiglieranno ad una corsa di velocità fino alla punta nord-occidentale della penisola iberica. L’importante, comunque, anche in una regata così lunga, sarà partire bene ed essere in testa a Capo Finisterre, per poter essere i primi ad aprire lo spi e godere delle andature portante dei 25 nodi di vento, i famosi alisei portoghesi.
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