I due leader, che guidano anche la classifica generale provvisoria, temevano che la loro opzione di prendere la “via più difficile”, ossia di effettuare più strambate lungo la linea limite della Ice Exclusion Zone, posizionata dagli organizzatori nel profondo Southern Ocean, potesse non pagare. Mentre Team AkzoNobel e Vestas 11th Hour Racing, che avevano la leadership fino a ieri, hanno strambato solo qualche volta, gli spagnoli di MAPFRE ne hanno fatte ben otto, volendo avere il massimo beneficio dalla loro posizione al sud estremo.
Strambare su un Volvo Ocean 65 con vento forte e mare molto formato non è affatto una cosa semplice, è necessario che tutti siano in coperta per portare a termine una manovra molto faticosa anche dal punto di vista fisico. Ma come era già successo nella terza tappa, lo skipper di MAPFRE leader Xabi Fernández e quello di Dongfeng Charles Caudrelier, hanno dimostrato di voler spingere i loro uomini e le loro donne al limite per potere stare in testa.
E la scelta ha pagato, in effetti oggi MAPFRE si è portato in prima piazza con Dongfeng distanziato si meno di nove miglia. Ma si tratta di una classifica che va presa con le molle, poiché le barche che hanno strambato verso nord inevitabilmente perderanno terreno, prima di tornare a mettere la prua a est.
Malgrado il ritorno alla leadership, con due terzi della tappa ancora da correre, Xabi Fernández è cosciente che non si debba mettere troppa enfasi sulle posizioni a oggi. “E’ stato abbastanza difficile ieri sera, c’era tanto vento e con il fronte è arrivato anche un forte salto di direzione.” Ha detto lo skipper iberico. “E’ bello essere davanti anche se siamo tutti vicini. Vediamo che succederà, e dove saranno gli altri dopo questa notte.”
Anche se hanno fatto più strambate degli avversari, il pericolo della manovra in queste condizioni è ben presente anche fra l’equipaggio di Dongfeng. “Sono le condizioni peggiori, l’acqua è più fredda, le noti sono più buie, c’è più vento e siamo lontani da tutto e da tutti, se dovesse succedere qualcosa.” Ha spiegato il giovane prodiere Jack Bouttell. “Abbiamo tutti un approccio un po’ diverso durante le manovre nel sud perché è molto più pericoloso. Per farle bene bisogna essere veloci, per stare in coperta il meno possibile, ma anche fare molta attenzione. Ci si può fare male molto facilmente.”
Intanto su Team AkzoNobel c’è della delusione per aver perso la testa dopo oltre 1.000 miglia in prima posizione. “Dongfeng ci è passata sulla prua questa mattina e sfortunatamente anche MAPFRE,” ha spiegato il boat captain di AkzoNobel Nicolai Sehested. “Ieri sera erano dietro e adesso sono davanti, quindi non è il miglior risveglio possibile. Però ci sono ancora 15 risvegli e tutto può cambiare.” Il navigatore Jules Salter ha aggiunto: “Il vento è girato da sud-ovest e noi eravamo dalla parte sbagliata. Adesso dobbiamo solo portare bene la barca e cercare di recuperare terreno. Nelle ultime tre ore abbiamo perso molto, diciamo che le ultime 18 non sono state positive. Avremmo dovuto strambare con loro una volta di più, ma abbiamo aspettato un’ora di troppo.”
Malgrado le nuove posizioni, le prime sei barche sono tutte molto vicine, con una separazione nord-sud di una ventina di miglia. L’unico team che ha perso terreno dagli avversari è Sun Hung Kai/Scallywag, che ha circa 90 miglia di distacco, ma con 5.000 miglia ancora da percorrere, e Capo Horn da doppiare, il podio della Leg 7 è tutto tranne che definito.
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