E pensare che nel 1982, quando si inabissò a 240 metri di profondità durante una regata sul Lago di Ginevra, sembrava definitivamente persa. Invece l’11 metri Valentina (ITA 70), costruito in mogano e rovere nel 1975 dal cantiere ligure Sangermani su progetto dell’americano Gary Mull, è stata recuperato e dal 1997 appartiene alla famiglia milanese Pavese, che l’ha fatto partecipare e vincere in occasione di innumerevoli regate. Non ha fatto eccezione quest’anno, momento in cui si è aggiudicato la vittoria della classifica in tempo reale e quella di categoria in occasione dell’XI Raduno Vele Storiche Viareggio. Per lei, oltre a un Prosciutto Toscano DOP da 10 chilogrammi, anche il prestigioso Trofeo Sangermani, consegnato direttamente dalle mani di Cesare Sangermani intervenuto alla cerimonia di premiazione. La barca, armata a sloop bermudiano, appartiene alla classe dei 6 Metri Stazza Internazionale, categoria di scafi da regata nata nei primi anni del Novecento. L’equipaggio era composto da Luigi e Filippo Pavese, rispettivamente timoniere e randista, dal tailer Filippo Domenicali e dal prodiere Luca Ambrosini. Valentina, favorita dalle arie leggere, si è aggiudicata tutte e tre le regate.
In tempo reale, le dirette inseguitrici di Valentina sono state l’8 Metri Stazza Internazionale Bamba del 1927 del milanese Guido Tommasi, tornato a navigare dopo un restauro durato quattro anni compiuto dal Cantiere Pezzini di Viareggio, e Tilly XV, il Sonder Class dell’armatore Siegfried Rittler armato a sloop aurico. Presente anche la barca scuola Capricia, yawl bermudiano del 1963 donato nel 1993 dall’avvocato Agnelli alla Marina Militare.
Nelle classifiche in tempo compensato, realizzate grazie alla collaborazione con l’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), la vittoria finale nel raggruppamento ‘Classiche’ è andata all’11 metri Namib, sloop bermudiano varato nel 1966 dal cantiere Sangermani, che ha preceduto Chin Blu III (1965) e Madifra II (1974). Tra le ‘Epoca’ affermazione dello storico cutter aurico Vistona del 1937, seguito da Ilda e Margaret, un 8 Metri Stazza Internazionale del 1925. L’armatore Gian Battista Borea d’Olmo si è aggiudicato un ‘buono’ per un varo e alaggio gratuito presso il Marina di Scarlino.
Questi i risultati per i raggruppamenti predisposti, come nella tradizione VSV, per i confronti in tempo reale:
Classe CR1 - 1° Maria Vittoria – 2° Madifra II – 3° Gioconda
Classe EC1 - 1° Valentina – 2° Tilly XV – 3° Bamba
Classe EC2 - 1° Chin Blu III – 2° Namib – 3° Vistona
Classe EC3 - 1° Ilda – 2° Forban V – 3° Nausicaa of Harwich
Classe EC4 - 1° Mariaganciona – 2° Trilla – 3° Scilla
Grande soddisfazione tra tutti i partecipanti e sfida vinta per il neo presidente delle Vele Storiche Viareggio, il fiorentino Gianni Fernandes, armatore insieme alla moglie Patrizia Cioni dell’11 metri Ilda del 1946 con il quale partecipa regolarmente ai raduni di vele d’epoca. Per tre giorni i 400 membri di equipaggio intervenuti a Viareggio hanno animato le banchine prospicienti il Club Nautico Versilia e partecipato alle iniziative in programma, dalle visite alle barche in restauro presso il cantiere viareggino Del Carlo, dove sabato sera si è tenuta la cena a base di ricciòla appena pescata del peso di 60 chilogrammi, all’esposizione di quadri della pittrice acquerellista genovese Emanuela Tenti e del fotografo di vela Marco Trainotti.
Particolarmente apprezzata la bella mostra dedicata alle imprese antartiche del navigatore e esploratore Comandante Giovanni Ajmone Cat, scomparso nel 2007. Attraverso un filmato d’epoca è stata raccontata la storia dei due epici viaggi da lui compiuti in Antartico tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta a bordo del motoveliero di 16 metri San Giuseppe Due. A Viareggio, oltre al curatore della mostra Andrea Cafà, erano presenti Tito Mancini e Giancarlo Fede, rispettivamente nocchiere e radiotelegrafista della Marina Militare imbarcati dalla partenza dall’Italia fino in Antartide e ritorno.
Il Trofeo Vele Storiche Viareggio quest’anno è stato assegnato a due imbarcazioni: al Tilly XV, costruita in Germania nel 1912 per il Principe Heinrich Von Preussen, fratello del Kaiser Guglielmo II di Prussia e al Vistona, con una dedica speciale a Luca Sonnino Sorisio, giovane direttore della rivista Nautica, recentemente scomparso. Il suo armatore Gian Battista Borea d’Olmo, per molti anni direttore del marina di Porto Rotondo, affiancò infatti la rivista e lo Yacht Club Costa Smeralda nell’organizzazione nel 1982 nelle acque di Porto Rotondo e Porto Cervo del primo raduno per imbarcazioni d’epoca del Mediterraneo, che nelle sue edizioni successive vide il Vistona fra le sue protagoniste.
Tra i numerosi riconoscimenti assegnati quello al Cantiere Del Carlo, alla Capitaneria di Porto di Viareggio e al Club Nautico Versilia presieduto da Roberto Righi. Il Comitato “Amerigo Vespucci a Casa Sua” ha invece premiato l’imbarcazione Nausicaa of Harwich del 1966 per le oltre 3000 miglia di navigazione percorse quest’anno in Mediterraneo. Il 16 metri Namar del 1964 si è aggiudicato un week-end presso l’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio. Il premio Maria Grazia Cioni, attribuito all’equipaggio che meglio di altri abbia dimostrato attaccamento alla barca come fosse parte della propria famiglia, è stato assegnato alla famiglia svizzera Laimberger Brizzi, armatrice di Trilla, una deriva classe Star costruita nel 1961 da Abeking & Rasmussen e restaurata in proprio.
Due i premi importanti per Patience del 1931, quello de Il Bisonte per la barca più elegante oltre a un mese di ormeggio gratuito offerto dal Marina di Scarlino e Camper & Nicholsons Yachts. Entrambi hanno lanciato l’idea di una regata di barche d’epoca da tenersi presso questa località nel 2016. La barca degli artisti-naviganti Capitan Lipari del 1947 ha ricevuto da Azimut Investimenti una bussola da rilevamento d’epoca, come quelle usate un tempo dagli allievi della Royal Navy. Le otto donne di equipaggio imbarcate su Oenone del 1935 di Enrico Zaccagni, ex presidente e attuale Commodoro delle Vele Storiche Viareggio, le hanno permesso di vincere il premio Rose Barni per la più alta ‘quota rosa’ ospitata in occasione delle regate.
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