Incontro con la stampa ieri a Milano per il Presidente vicario di UCINA Confindustria Nautica Lamberto Tacoli. Incontro necessario per chiarire la rotta dell'Associazione, in un momento di grande sbandamento. Interventi a gamba tesa della politica, un muro invalicabile tra piccoli e grandi produttori, l'ipotesi "salone a maggio", l'ipotesi, purtroppo non completamente irreale, che il Salone non si riesca a fare.
Tacoli dovrebbe essere uomo di passaggio, anche se sempre il Gruppo Ferretti vorrebbe riprendere il timone di Ucina, ma magari attraverso Giovanna, con conseguente ritorno del marchio al Salone. Altri nomi possibili, quelli del proprietario dei cantieri Baglietto (incredibile la querelle dello scorso anno), Beniamino Gavio, e del vicepresidente Andrea Razeto, vicino a Anton Francesco Albertoni. Di certo se la presidenza andasse a un nome espresso dai piccoli e medi produttori, la fuga di alcuni grandi nomi sarebbe quasi inevitabile.
Il Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha reso ancor più complicata la trama di questo film. Attore, anche se pentito (ha recitato un’unica volta nello sceneggiato Tv Cuore diretto dal nonno Luigi Comencini) e soprattutto con l’imprinting del regista e dell’economista (figlio di Cristina Comencini e dell’economista Fabio Calenda) con un coup de théâtre è passato da “salvatore della nautica”, mettendo sul piatto 5 milioni per il Salone (pochi ndr), a Terminator, dichiarando il disimpegno del governo a fronte di un progetto per il 2015 non soddisfacente (stessa formula con l’aggiunta di nuove aree espositive quali diving, pesca e “sport acquatici”).
Il Calenda con l’imprinting dell’economista, però, aveva parlato chiaramente e saggiamente già dallo scorso Salone: “Gli imprenditori della nautica sono il cliente, il Salone l’offerta. L’industria nautica è a un tale livello di prostrazione che ha bisogno di ogni singolo euro che noi possiamo spendere in maniera efficiente. Se facciamo un progetto in cui tutti quanti ci mettiamo la faccia il governo c’è, altrimenti i soldi è giusto spenderli aiutando le aziende a partecipare ai boat show nel mondo perché è l’industria che bisogna aiutare”.
Anche l’organizzazione non era uscita indenne dalla furia iconoclasta del montezemoliano, quando aveva criticato la disposizione dei partecipanti durante la cerimonia di inaugurazione: “Chi vuole rilanciarsi non mette mai gli imprenditori dietro una transenna. È una cosa invereconda. Un’organizzazione che non capisce questo va a ramengo”.
Questa in grandi linee la situazione che Lamberto Tacoli si trova ad affrontare e per di più come vicario. Quindi ieri ha chiarito, almeno in linea programmatica, il pensiero suo e di Ucina.
Unità
“All’interno di UCINA sono presenti tante realtà diverse che hanno, inevitabilmente, interessi e necessità differenti. Quello che ho chiesto e che chiederò agli Organi Direttivi e agli associati è di essere costruttivi. Dai momenti difficili si può e si deve ripartire. Chi ama la nautica italiana deve evitare le facili polemiche e strumentalizzazioni e trovare un filo conduttore comune nell’interesse, non del singolo, ma di un’industria che è leader nel mondo. Da parte mia, credo che il dovere del Presidente sia quello di ritrovare una compattezza all’interno dell’Associazione per individuare un percorso di condivisione e di stabilità”.
Il Vice Ministro Carlo Calenda
“Le parole del Vice Ministro sono state uno stimolo a migliorarsi. L’Associazione cercherà di fare il suo da un punto di vista progettuale e ci aspettiamo che il Governo, per parte sua, supporti un’industria che rappresenta un simbolo di grande eccellenza nel mondo”.
Salone di Genova
“Siamo concentrati sulla edizione di ottobre del Salone Nautico di Genova e mi sto impegnando per la creazione di un asse comune dei principali gruppi per la loro presenza al fine di avere una manifestazione maggiormente rappresentativa dell’industria nautica rispetto all’ultima edizione che già si è chiusa con risultati soddisfacenti anche rispetto alle aspettative.
Le strutture che ha Genova nella sua completezza non sono presenti in nessuna città d’Italia: un enorme sito fieristico con un padiglione importante, investimenti recenti, un marina dedicato, un aeroporto internazionale. Quando si raffronta il Salone di Genova con altre manifestazioni, bisogna stare attenti a non scambiare gli effetti della crisi economica sul mercato di riferimento con la natura e il formato del Salone. Il Boot di Düsseldorf, chiuso da pochi giorni, è stato molto interessante perché l’economia tedesca è ripartita e la Germania ricomincia a sognare”.
Expo e Salone a maggio
“Se in futuro emergeranno nuove esigenze, nell’interesse dei Soci, di tutti i Soci, UCINA può pensare a realizzare manifestazioni più specializzate per i diversi settori di mercato. Questo deve essere frutto di un percorso razionale, approvato dalla maggioranza”.
“Tra gli obiettivi primari, lo studio di un evento a Milano che avrà il suo avvio con la design week di aprile per proseguire con l’Expo2015, che verrà sottoposto al Consiglio Direttivo nella prossima settimana e, dopo l’approvazione, al Vice Ministro Carlo Calenda.
Il progetto sarà il nostro evento strategico 2015 collegato all’Expo per cogliere una straordinaria opportunità di visibilità globale della storia e delle eccellenze della nostra industria, illustrando il perché del suo primato mondiale, e si svilupperà in un format di uno – due mesi di eventi e mostre dedicate alla nautica a Milano nel cuore della città”.
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